Resistenza e Cambiamento. Un Sindacato Umano per difendere la Specie. Resistenza e Cambiamento. | Página 4

Pianeta distrutto dall’inquinamento e dal saccheggio delle risorse, una società abbrutita dalla miseria e dall’ingiustizia, un modo di vivere improntato all’isolamento, alla noia e alla pazzia. Anche se ci hanno rubato qualche slogan, qualche idea e qualche aspirazione, le hanno talmente snaturate e degradate che solo i rimbambiti o i revisionisti possono scambiare la realtà attuale con i sogni e le speranze degli anni ’60. L’utero suo me lo affitto io, la marijuana terapeutica, il sesso liberato dall’amore, l’eutanasia come extrema ratio libertaria ? Ma per favore !!! Non è certo per questo che abbiamo lottato ! Bisognerà pur dirlo, prima o poi. Di cazzate ne abbiamo dette e fatte, ma non è il caso di addossarci la responsabilità di tutti i cambiamenti provocati dalla modernizzazione. La modernizzazione capitalista, la mercificazione, il consumismo, la tecnocrazia, sono i fenomeni che hanno determinato la società attuale. La mia generazione, quella dei capelli lunghi e delle minigonne, quella di Woodstock e del Parco Lambro, quella delle comuni e dell’ autostop, quella del ciclostile e dei cortei, quella della lotta e della solidarietà, non c’entra. Anzi, ha pagato due volte: prima subendo la repressione del vecchio mondo e poi accollandosi le colpe di un “mondo nuovo” a cui è del tutto estranea. Ma il tempo dell’abbandono e della rinuncia, della nostalgia melensa e dell’autocritica sterile è passato: è ora di riannodare i fili di un discorso interrotto e riprendere il cammino in “direzione ostinata e contraria”. Tocca ancora a noi, figli del boom economico e della rivolta, prendere la parola ed urlare che il Re è nudo, indicando alle ( ultime ?) generazioni una strada possibile di riscatto. E’ per questo che ho messo insieme queste pagine, con umiltà e passione, estraendo un po’ dai testi della mia formazione intellettuale e molto dalle reminiscenze del mio vissuto, traducendo in parole semplici e mescolando il tutto dopo averlo condito con un filo di sentimento, un pizzico di buon senso ed abbondanti dosi di eresia. La tesi che questo opuscolo intende sostenere è molto semplice: la crisi che ha colpito l’Europa e gli altri Paesi altamente sviluppati non è un incidente 3