Resistenza e Cambiamento. Un Sindacato Umano per difendere la Specie. Resistenza e Cambiamento. | Page 10
Si produce troppo e troppo intensivamente. Le merci si deprezzano e
restano invendute, perché più di tanto i consumatori non riescono ad
abbuffarsi.
L’incessante ricerca di nuovi mercati per dare uno sbocco all’eccesso di
produzione, che nel passato aveva generato il colonialismo, l’imperialismo
e le Guerre Mondiali, alla fine del ‘900 ha dato vita alla globalizzazione.
Dapprima le multinazionali hanno delocalizzato nelle aree meno
sviluppate, profittando della mano d’opera a basso costo e della mancanza
di regole antisfruttamento. Ma ben presto, una volta che la paccottiglia
ebbe invaso l’Occidente saturando i mercati dei Paesi cosiddetti avanzati,
anche i Paesi Emergenti hanno dovuto imparare a consumare in modo
compulsivo e frenetico, portando l’inquinamento ambientale e mentale a
livelli insostenibili per il Pianeta e per l’ Umanità.
Eppure i potenti continuano a raccontarci la favola che la soluzione della
crisi passa per l’aumento della produttività.
“Bisogna produrre di più e consumare di più - ci dicono i governanti di
destra e di sinistra - solo così l’economia si rimetterà in moto, i ricchi
faranno tanti soldi e i poveri avranno qualche briciola in più per pagare le
bollette e fare la spesa”.
Tutto questo è assurdo!!
Oltre un certo limite, aumentare la produttività - come dimostra la storia
degli ultimi decenni e come già scriveva Ivan Illich negli anni ‘70 - non
significa affatto aumentare il benessere e la giustizia sociale. Anzi.
L’utilizzo delle scienza e della tecnica nel processo produttivo, quando è
arrivato all’automazione e all’informatica, ha fatto diminuire il costo del
lavoro e aumentare i profitti delle multinazionali, ma al tempo stesso ha
abbassato il numero degli occupati e ridotto il potere d’acquisto dei
lavoratori, peggiorando di fatto le condizioni di vita dei cittadini e
scatenando una frustrazione generale che sfocia nella guerra di tutti contro
tutti ( razzismo, giustizialismo, vaffanculismo..).
In agricoltura, per aumentare la resa del terreno, lo si è bombardato di
veleni che ne provocano la sterilità e rendono i prodotti insipidi o nocivi.
Nella zootecnia si sono stipati gli animali in veri e propri allevamenti lager,
riempiendoli di antibiotici ed alimentandoli con miscugli contronatura che
hanno creato nuove malattie (mucca pazza, aviaria, ecc.).
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