La regia di Valentina Cavani è pulita ed elegante e con la semplice
gestione delle luci e dei due piani di profondità del palco, allestito proprio
sulla scalinata dell’ingresso del padiglione, riesce a creare uno spazio limitato
e allo stesso tempo sconfinato, assimilabile in effetti a una piccola, ma
monocromatica (e quindi priva di profondità) stanza di un ospedale
psichiatrico.
In tutto questo la mus X