sue lacrime, e si impasta con quel riso che solo il dolore veramente sentito può rendere
così furioso nella sua freddezza, così agghiacciante nel suo ardore, e ci guarda dritto in
faccia e si specchia in noi, nei nostri occhi che sono anche i suoi, pieni di lacrime; e il
suo corpo, la sua voce, la sua anima in frantumi, e ci cammina sopra, e su di loro si
specchia, su quei pezzi di sé sempre più spezzati, per vedersi, aldilà dei nostri occhi,
sempre più chiaramente, sempre più nitidamente, vedersi fino alla fine, fiera soave e
tremenda che la vita ha reso così. Lo spettacolo nasce dall’alchimia perfetta tra
interpretazione e regia: Valentina Calvani ha saputo, sapientemente e sensibilmente,
portare in scena un testo complesso e delicato come Psychosis senza mai andare
sopra le righe, senza mai strafare. Ha conferito a quelle parole tutta la forza e la grazia
che hanno intrinseche con un lavoro di regia misurato e al contempo estremamente,
visceralmente vibrante. Lavoro svolto interamente spalla a spalla con la Arvigo: costumi,
luci, scenografia, ogni elemento della messa in scena è il frutto della bella coesione tra
le due donne. E un’ultima nota la merita proprio la scenografia, che con l’emblematico,
altamente simbolico valore della sua forza può essere definita semplicemente perfetta.
Convalidatemi
Autenticatemi
Guardatemi
Amatemi
Sarah sarebbe contenta di quello che avete fatto, sarebbe contenta, di tutto
quest’amore. (Carlo Studer)