Rapporto origini e garanzie materie prime VERSIONE INTEGRALE | Page 9
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asiatici. Per tutte le materie prime,
si prospetta che la crescita delle
importazioni e delle esportazioni
dei Paesi in via di sviluppo supererà quella dei Paesi dell’Ocse. Solo
le esportazioni di alimenti proteici cresceranno più rapidamente
in questi ultimi entro il 2019. La
maggiore presenza di Paesi in via
di sviluppo negli scambi commerciali è attestata dall’espandersi
degli scambi Sud-Sud, oltre che
dagli scambi Nord-Sud. Saranno
tuttavia i Paesi Ocse a dominare le
esportazioni nel 2019 (vedi quote
fra parentesi), di frumento (52%),
mais (59%), carne suina (80%), burro (80%), formaggio (63%), latte
intero in polvere (66%) e latte scremato in polvere (74%). I Paesi in via
di sviluppo registreranno nel 2019
quote più elevate di esportazioni riguardo a prodotti come: riso (88%),
semi oleosi (56%), cibi proteici
(80%), oli vegetali (91%), zucchero
(90%), carne bovina (57%) e pollame (63%)3.
É quindi evidente che ci troviamo a
operare in un mercato fortemente
globalizzato, regolato da scambi
internazionali, abbattimento delle
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frontiere e numerose altre variabili. La domanda mondiale di cibo
raddoppierà, sia a causa del citato
incremento della popolazione, sia
come conseguenza del mutamento
delle abitudini alimentari, frutto
di una progressivamente maggiore
disponibilità economica. Secondo
uno studio dell’International Food
Policy Research Institute il prezzo
del grano da qui al 2050 potrebbe
salire del 170%, quello del mais del
150% e quello del riso del 120%.
Si tratta dunque di migliorare le
rese – cosa fattibile, ma non così
semplice – incrementare le superfici agricole in produzione – pochi
Paesi, forse solo la Russia, possono permettersi un significativo aumento degli ettari coltivati, senza
incidere su un ambiente fin troppo
sfruttato – trovare rivoluzionarie
innovazioni, frutto di tecnologie
spesso poco accettate o ancora non
del tutto sicure.
A ciò si aggiunge il fatto che le produzioni e gli scambi commerciali
devono avvenire nel rispetto delle
regole imposte da legislazioni comunitarie e mondiali. Wto (l’organizzazione mondiale del com-
Oecd-Fao Agricultural Outlook 2010 - ISBN 978-92-64-083752 © OECD 2010.
mercio) e Pac (la politica agricola
comunitaria), pur con sostanziali
differenze strutturali, sono il classico esempio di impianti normativi direttamente o indirettamente
vincolanti l’una o l’altra produzione. In ogni caso, appare evidente
quanto sia e sarà strategico il controllo delle materie prime.
Le materie prime diventano così le
fondamenta delle politiche di sviluppo e valorizzazione delle filiere
nazionali. Vanno rimarcati casi virtuosi come quelli dell’ortofrutta,
delle carni e anche del latte fresco.
Ma per diversi altri comparti il grado di autoapprovvigionamento è
ben lontano e non appare nemmeno raggiungibile. Cereali, semi oleosi, carne suina, pesce, oggi anche
lo zucchero: tutte materie prime
di cui l’Italia è carente e, dunque,
da importare. Nonostante le tante
paure dei consumatori e scandali
alimentari più o meno ricorrenti –
per la verità il più delle volte partiti
da lidi non nostrani - l’Italia vanta
un sistema nazionale di controllo
di buon livello. Al quale se ne aggiungono altri di spessore analogo,
se non migliore.