Rapporto origini e garanzie materie prime VERSIONE DI SINTESI | Page 8
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2. MATERIE PRIME
La popolazione mondiale
continua a crescere: nel 2050
sarà vicina ai 10 miliardi.
La domanda di cibo raddoppierà.
Il controllo delle materie prime
diventerà sempre più strategico
nell’economia globalizzata.
L’Italia per molti prodotti non è
autosufficiente.
Quando si sente parlare di materie prime spesso si pensa quasi
esclusivamente a petrolio, carbone, acciaio. A beni non commestibili per intenderci. Considerando
invece meno quella gran parte di
prodotti agroalimentari di assoluto interesse per il consumatore finale. Andando a ruota libera, frumento, mais, zucchero, oli, carni
e molti altri ancora. Su questi vale
la pena concentrarsi per cercare
di comprendere alcune dinamiche chiave. In primo luogo che il
mercato di riferimento è, ormai
da diversi anni, il mondo. Se si
continua a ragionare con logiche
localistiche, arrivando al massimo ai patri confini, si va poco in
là. Gli scambi sono globalizzati,
con competitori storici come gli
Stati Uniti, e altri – Cina, India,
Brasile, solo per citarne alcuni –
in forte espansione, agguerriti e in
cerca di nuovi spazi. Anche perché
tutte le statistiche prevedono una
forte crescita della popolazione
mondiale, che dovrebbe toccare il
ragguardevole traguardo di quasi
10 miliardi nel 2050. Ciò dovrebbe comportare il raddoppio della
domanda di cibo. Appare così evidente quanto possa essere strategico, in un’economia tendenzialmente aperta, il controllo delle
materie prime.
Sia chiaro in un simile contesto
nessuno è in grado di predeterminare prezzi a piacimento. Tutti i
Paesi produttori possono influen-
zarli, giocare un ruolo preciso
sulla base delle proprie disponibilità e sulle riserve, ma le regole
di mercato sono quelle classiche
della domanda e dell’offerta. Sulle quali incide naturalmente il
quantitativo di scorte, quello che
gli analisti finanziari definiscono
stock.
Senza entrare nelle complesse dinamiche che portano alla formazione degli stock stessi e alla loro
valorizzazione – lo fa con buon
dettaglio il rapporto scientifico
esteso – vale la pena ricordare che
in genere maggiori sono le riserve
mondiali, più facilmente i prezzi tendono al ribasso. Quando gli
stock scarseggiano, le quotazioni
ripartono. È successo in diverse