Rapporto origini e garanzie materie prime VERSIONE DI SINTESI

6 1. INTRODUZIONE Sette miliardi di persone nel 2010, otto nel 2024, quasi dieci nel 2050. I numeri dell’autorevole Population Research Bureau non lasciano dubbi: la progressione della popolazione mondiale appare inarrestabile. Una crescita che sarà concentrata in larga parte nei Paesi meno sviluppati. In quattro decenni gli asiatici passeranno da 4 a 5 miliardi, gli africani raddoppieranno e raggiungeranno i due miliardi e i sudamericani passeranno i 700 milioni. Solo Nordamerica ed Europa rimarranno ferme e anzi, la previsione è che il Vecchio Continente scenderà sotto i 700 milioni di abitanti, riducendo sensibilmente il proprio peso percentuale a livello mondiale. Su queste cifre fornite dalle Nazioni Unite – ma anche la Fao si muove sugli stessi numeri – parte la corsa alle risorse alimentari e alle materie prime. La domanda mondiale di cibo raddoppierà, sia a causa del citato incremento della popolazione, sia come conseguenza del mutamento delle abitudini alimentari, frutto di una progressivamente maggiore disponibilità economica. Alcune conseguenze sono già in atto. Accanto ai fenomeni di carattere speculativo dei prezzi delle materie prime 2007-2008 (che hanno interessato anche il 2011), i prezzi delle principali materie prime, pur con oscillazioni più o meno naturali, sono successiva- mente tendenzialmente crescenti. Va rilevato che i fondamentali – per usare un termine borsistico – sono improntati al rialzo. Anche in questo caso alcuni numeri aiutano a comprendere. Secondo uno studio dell’International Food Policy Research Institute il prezzo del grano da qui al 2050 potrebbe salire del 170%, quello del mais del 150% e quello del riso del 120%. Cifre davvero rilevanti che rispondono alla classica legge della domanda e dell’offerta. Maggiore richiesta-prezzi più elevati, a parità di offerta stessa, ovviamente. Per modificare l’assioma occorre aumentare le disponibilità. Si tratta dunque di migliorare le rese – cosa fattibile, ma non così

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