Rapporto origini e garanzie materie prime VERSIONE DI SINTESI | Page 14

14 5. L’ORIGINE IN ETICHETTA Luogo di produzione e di ultima trasformazione delle materie prime indicati in etichetta. Favorevoli associazioni agricole e dei consumatori. Contraria l’industria alimentare. La partita è ancora aperta. Attualmente l’indicazione geografica dell’origine o il luogo di provenienza è limitata all’ortofrutta fresca, le carni bovine, l’olio extravergine di oliva, oltre ad alcune diciture che se utilizzate debbono essere accompagnate dall’indicazione sull’origine come la dicitura “fresco” nel latte o la passata di pomodoro. Indicare le materie prime d’origine di un determinato prodotto in etichetta. Su questo aspetto si è divisa la filiera agroalimentare, con associazioni agricole e gran parte dei rappresentanti dei consumatori da una parte e industria alimentare dall’altra. Prima delle diverse posizioni è d’obbligo un salto nella norma- tiva, cercando di essere il meno pedanti possibile. È del 3 febbraio 2011 la legge 4 “Disposizioni in materia di etichettatura e di qualità dei prodotti alimentari” che, integrando ciò che era stato previsto nel 1992 (con il decreto 109 del 27 gennaio), introduce l’obbligo di indicare nell’etichetta dei prodotti alimentari anche il luogo in cui è avvenuta l’ultima trasformazione sostanziale e il luogo di coltivazione e allevamento della materia prima agricola prevalente utilizzata nella preparazione o nella produzione dei prodotti. L’avvenuta pubblicazione della legge, tuttavia, non ha portato all’automatica applicazione, vi- sto che le modalità per l’indicazione di cosa mettere in etichetta dovranno essere definite da appositi decreti interministeriali delle Politiche agricole e dello Sviluppo economico. Decreti che, peraltro, andranno concordati con le organizzazioni maggiormente rappresentative a livello di produzione e trasformazione agroalimentare. Ma il vero tema centrale sembra essere un altro. Quello dell’Unione Europea. Poiché va sottolineato che in generale le norme sull’etichettatura sono di competenza comunitaria e in questo caso Bruxelles si è sentita scavalcata dalle decisioni di Roma. Non a caso la Commissione Europea ha caldamente invitato l’Italia a