Rapporto origini e garanzie materie prime VERSIONE DI SINTESI | Page 10

10 3. LA PROVENIENZA L’Unione europea rimane il principale partner. Aumentano le importazioni dai Paesi emergenti: Cina, India, Sudamerica e Turchia. L’Italia conferma la sua dote di Paese trasformatore. L’Italia è uno dei grandi player commerciali del pianeta. Secondo l’Ice, l’Istituto per il commercio con l’estero, è il settimo Paese esportatore a livello mondiale e l’ottavo Paese importatore. Un bel dato che tuttavia si scontra con una certa perdita di peso complessivo: in venti anni, fra il 1990 e il 2010, il valore dell’export italiano sul to- tale è passato da una quota del 5% al 3%. Ma ai nostri fini interessa la bilancia commerciale agroalimentare. E in questo caso sono due le considerazioni significative. La prima è relativa al valore delle importazioni e delle esportazioni, in crescita pressoché ininterrotta da ormai 40 anni. La seconda evidenzia che il saldo commerciale del comparto agroalimentare è strutturalmente negativo. Pur essendo in netto miglioramento visto che è passato dai quasi 9 miliardi del 2006 ai circa 6 miliardi del 2010, il segno meno è consolidato fin dagli anni ’70. Insomma, le importazioni di prodotti agroalimentari sono saldamente e storicamente maggiori delle esportazioni. E questo suggella il ragionamento fatto in precedenza. Proviamo ad addentrarci nel commercio estero. Sul fronte importazioni su un totale di oltre 30 miliardi di euro l’Unione europea rimane il principale bacino di fornitura con 21 miliardi, 5 dei quali provengono dalla Francia, di gran lunga leader di questa particolare classifica. Se è vero che il Vecchio Continente appare dominante è altrettanto vero che crescono in maniera repentina gli arrivi dal Sudamerica, Brasile in primis (ormai attorno al miliardo di euro), Turchia, Cina. Analogamente, l’Unione Europea rappresenta il principale sbocco delle esportazioni italiane: in essa