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Quelli che… ci siamo anche noi
Maurizio Pioner – Bruna Ugolini (Opel Corsa Gsi 16v)
Maurizio Pioner e Bruna Ugolini
Un amore che arriva da lontano
Un trentino appassionato di rally. Al suo
fianco nella vita e ora anche in auto la compagna Bruna. “La passione per le corse, ma
in particolare per i rally – spiega – è nata nel
1976/1977. Ero ancora piccolo e davanti a
casa mia passava il Rally di San Martino di
Castrozza, all’epoca si disputava su strade
completamente sterrate, ed io ammiravo le
evoluzioni dei vari Munari, Rohrl, Darniche...”.
- Quando hai iniziato a correre?
“ Prima di iniziare a correre ho organizzato diverse gare di Velocità su ghiaccio e degli Slalom. Poi, alla fine degli anni '90, ho preso in
mano il volante. La prima gara ricordo fu uno
slalom con una Nissan Micra. Poi passai ad
una Peugeot 205 Gr. A e partecipai ad alcune
salite e slalom. Finora ho disputato oltre
cento gare, prevalentemente velocità, salita
e velocità su ghiaccio. Ho avuto anche delle
belle soddisfazioni, ho vinto parecchie gare
nel Campionato Italiano Velocità Montagna e
nel Campionato Italiano Velocità su Ghiaccio,
con belle vetture 4x4 come Lancia Delta,
Ford Sierra e Mitsubishi. Nel 2012 Bruna, la
mia compagna nella vita, voleva provare
l’ebrezza di sedere sul sedile di destra e leggermi le note. Abbiamo fatto un test su ghiaccio che è andato benissimo. Bruna ha deciso
di partecipare, con il nostro team Pintarally
Motorsport, al corso tenuto da Alessandro
Bettega per ottenere la licenza internazionale. Abbiamo esordito al Rally della Quercia
del 2012 con la Mitsubishi N4 con la quale
abbiamo anche corso il San Martino di Castrozza dello stesso anno. Finora, insieme,
abbiamo disputato sette rally. Ci siamo sempre divertiti molto, abbiamo sempre termi-
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nato le gare e ottenuto anche buoni risultati.
Ad ogni gara il feeling cresce. Il compito del
navigatore in gara è molto importante direi
essenziale. In fondo noi piloti dobbiamo
‘solo' guidare mentre loro hanno praticamente in mano la gara quindi il loro compito
è fondamentale nel risultato finale”.
- Come mai la decisione di iscrivervi al Challenge Raceday?
“Nel Novembre 2012 decidemmo di disputare la Ronde Balcone delle Marche con una
Ford Fiesta R2. La zona era bellissima così
come la piesse, le condizioni atmosferiche
cambiavano ad ogni passaggio, l’ambiente in
generale era stimolante, insomma ci siamo
innamorati delle gare su terra e così eccoci
iscritti a questa stagione del Challenge, che
stiamo disputando divertendoci insieme a
tanti amici. Le gare su terra sono sicuramente le nostre preferite, guidare di traverso,
come sul ghiaccio è un divertimento unico.
Appena possibile vorremmo provare anche
sulla terra una vettura 4x4”.
- Qualcosa di particolare da raccontare?
“Episodi ce ne sono tanti, ma uno ci ha coinvolto in modo particolare e desidero ripeterlo, anche se ne ha già parlato molto la
stampa, perché una cosa del genere non capiti nuovamente a nessuno. Eravamo al
Rally San Martino di Castrozza e Primiero.
Durante la nona prova l’equipaggio KubicaGerber è uscito di strada, com’è noto non vi
sono state conseguenze, a parte gli evidenti
danni alla vettura. Poco dopo siamo sopraggiunti noi, non sapevamo cosa era successo
però abbiamo visto le bandiere gialle, la
strada era sporca, un cavo telefonico pen-
zolava sulla strada: era ovvio che qualche
equipaggio che ci precedeva aveva avuto un
incidente, però abbiamo anche intravisto
che qualcuno mostrava il road book con
l’OK. Proseguimmo e immediatamente dopo
rischiammo di uscire di strada anche noi a
causa dello sporco raccolto, perdemmo un
po’ di tempo ma andammo avanti. Circa trecento metri dopo passiamo accanto ad
un’ambulanza che, lampeggianti accesi,
stava per immettersi in prova in senso contrario. Con grande dispiacere pensammo
che qualcuno si fosse fatto male. Al riordino
venimmo a sapere chi era uscito di strada
e che comunque nessuno si era ferito. Finita
la gara, mentre eravamo a cena, alcuni
amici ci raccontarono il rischio che avevamo
corso: mentre la prova era ancora in pieno
svolgimento e mentre noi stavamo sopraggiungendo, l'autoambulanza si era mossa
ed era entrata in prova contromano! La nostra amica Rita, che era nel posto giusto al
momento giusto, si era messa davanti all’ambulanza una frazione di secondo prima
che noi transitassimo. Ora a bocce ferme
possiamo dire che abbiamo avuto una
grande fortuna, ma che si è anche sfiorata
una tragedia. Se non avessimo perso un po’
di tempo quando stavamo per uscire di
strada anche noi, ci saremmo trovati l’ambulanza proprio di fronte. Non vogliamo alimentare polemiche, di questa cosa se ne è
già parlato parecchio, vogliamo solo ribadire
che queste cose non devono succedere e
che gli addetti ai lavori devono prestare la
massima attenzione alla questione della sicurezza”.