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Quelli che… ci siamo anche noi
Andrea Succi e Giancarla Guzzi
L’importante è divertirsi
Andrea è di Forli, Giancarla lombarda doc,
come ama definirsi. La loro collaborazione è
nata per... caso.
- Andrea quando hai iniziato a correre?
“Ho iniziato come naviga con una Seat Ibiza
TD in una gara su terra nelle Marche, non
credo avessero proprio tutti i permessi, ma
riscuoteva parecchio successo. Poi mi sono
lanciato allo sbaraglio, ad esempio ho disputato una gara su ghiaccio perché alcuni amici
mi avevano messo a disposizione una Toyota
Celica 4x4 Gruppo N. Non avevo mai visto né
ghiaccio né chiodi, ma sono arrivato secondo,
a quel punto ho superato il ‘punto di non ritorno’. Sono passato alla Subaru e lì è iniziata la mia avventura in N4. Adesso divido
la stagione tra una Mitsubishi e la mia M3
Gruppo A”.
- Come è nata la passione per i rally?
“Ero giovanissimo, a poca distanza da casa
mia veniva disputata una prova speciale del
Rally Colline di Romagna, l’avvenimento che
molti aspettavano per tutto l’anno, è lì che
nata la mia enorme passione per i rally. Tanti
anni seguendo le gare da bordo strada, poi
la possibilità di prendere il volante in mano.
Ho iniziato di nascosto, perché in casa mia
ero l'unico con... certi grilli per la testa. Per
un po’ ho trovato scuse per i miei fine settimana ‘misteriosi’, ma alla fine la cosa è venuta fuori”.
- Quante gare hai disputato sino ad ora?
“Non lo so esattamente quante, credo sessantacinque o settanta. Qualche gara su
ghiaccio, un trofeo e mezzo della Mitsubishi,
salite e poi tutte le sei edizioni del Challenge
Raceday”.
- Il tipo di fondo che preferisci?
“Sterrato senza dubbio! Anche se con la vettura giusta, tipo la M3, anche le gare su
asfalto sono divertenti. Sostengo che i rally
devono dare spettacolo e quando si possono
fare dei bei traversi, ben venga anche
l’asfalto. Anche se devo amm ettere che da
quando guido più ‘pulito’ vado decisamente
più veloce!”.
- Come mai la decisione di iscriverti a Raceday?
“Credo per la stessa motivazione di tanti altri
partecipanti: il giusto compromesso e cioè
poco tempo impiegato, tanto divertimento,
belle prove e lotta nei vari Raggruppamenti”.
- Qualche avvenimento particolare da raccontare?
“Non avevo ancora la patente e mi hanno
portato a vedere un Rallye Sanremo di quelli
giusti. Ho visto con i miei occhi quelle scene,
entrate nella storia, della folla che si apriva
al passaggio delle auto da gara. Due anni fa
ero al Rally Legend, come pilota, e 30/40
scatenati, probabilmente non completamente sobri, hanno fatto la stessa cosa. Ho
dovuto togliere gas un paio di volte e lampeggiare perché non si spostavano. Una cosa da
pazzi in effetti, ma sotto sotto che soddisfazione vivere quell’emozione da dentro l’abitacolo! Ovviamente spero non succeda ancora,
ma questo episodio mi è rimasto impresso”.
- Come è nata la collaborazione con Giancarla?
“Casualmente. All’inizio dovevamo fare una
sola gara e invece, eccoci qui, ancora insieme. Giancarla grazie alla sua tenacia ed
esperienza è riuscita, faticosamente, a tro-
Giancarla Guzzi premiata come
miglior navigatrice Challenge
Raceday Ronde Terra nel 2011
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Andrea Succi – Giancarla Guzzi (Mitsubishi Evo IX)
vare il modo di farmi andare più veloce!”.
Giancarla, da parte sua, racconta: “Ho iniziato nel 1996. Un gruppo di amici di Piacenza mi chiese di correre e risposi di no. Mi
provocarono dicendomi che avevo paura, che
ero una ‘pappamolle’: iniziai e devo ancora
smettere”.
- Quante gare hai disputato da allora?
“Ho smesso di contarle a quattrocento. E’
come per gli anni che dopo i trenta non li ho
più contati". La risata di Giancarla è sonora,
poi continua: "Quando ho iniziato a correre
con Andrea ero molto giovane…adesso lui è
più vecchio e io ancora giovane e continuiamo
a correre insieme! A proposito... siamo in
testa alla classifica Senior? Spero di no!”.
- Cosa apprezzi in Raceday?
“Secondo me Raceday, a differenza di altre
serie, ha ancora uno spirito sportivo e umano:
sia i giovani, sia i meno giovani si divertono,
scherzano e la prima domanda è: dove si
cena? Poi si pensa alla prova speciale, a fare
il tempo. Per questo io lo adoro questo challenge! Non c’è la tensione di quando vai a
fare una gara di Campionato Italiano. Quando
torno a casa da una gara Raceday ho sempre
quel chilo in più da smaltire!”.
- Un avvenimento particolare?
“La premiazione della Liburna Ronde Terra
del 2011: è stata la prima volta che sono rimasta senza parole, soprattutto è stata la
prima volta che un uomo è riuscito a farmi rimanere senza parole. Ricevere il premio da
Alberto Pirelli come migliore navigatrice del
Challenge Raceday e quello che mi ha
detto… rimarranno per sempre nel mio
cuore”.