Raceday_ottavo_2014_01_r_Layout 1 21/02/14 09:18 Pagina 3
Storie di grande passione. Piloti dei quali si parla meno, ma che sono importanti
per il Challenge Raceday, per le gare che ne fanno parte e per i rally
Antonello Matiz – Paolo Cargnelutti (Citroen DS3)
Antonello Matiz e Paolo Cargnelutti
Un istruttore al proprio fianco
Entrambi friulani. Antonello vive a Udine, ma
lavora spesso all’estero, Paolo vive a Tolmezzo ed è un dipendente pubblico. Antonello ha iniziato come navigatore e poi è
passato alla guida. I rally sono da sempre la
sua passione: “Effettivamente è così. La passione per questo sport è nata quando avevo
sei anni, lo ricordo molto bene. I miei compagni di scuola quando ottenevano dei buoni
voti si aspettavano un giocattolo, invece mio
padre come premio mi portava nell’officina
dei Fratelli Molinari a vedere come si preparavano le auto da rally. Facevo l’impossibile
per ottenere dei bei voti!”.
- Quando hai iniziato a correre?
“Nel 1994. Sono stato navigatore di Fabio
Soravito nel Trofeo Cinquecento, poi sono
stato alla destra di Gimmy Ricci su una Clio
RS. La mia passione però era guidare, pilotare, così nel 2010, quindi non giovanissimo,
ho deciso di esordire come pilota. La vettura
era una Impreza Diesel e quell’anno nelle
prime tre gare ho ottenuto tre primi posti di
classe. Incoraggiante”.
- Quante gare hai disputato sino ad ora?
“Circa venti. Ma a parte il Challenge Raceday,
non ho partecipato a nessun campionato,
completo intendo. Le gare che disputo sono
più che altro per togliermi quelle soddisfazioni che, per problemi di soldi, non sono riuscito a ottenere quando ero giovane. Ho
voluto provare più tipi di auto, dalla Talbot
Lotus alla Ford Focus WRC, senza mai legarmi ad un unico programma e ad una sola
vettura”.
- Il tipo di fondo che preferisci?
“Da quando ho provato a correre su sterrato
non ho alcun dubbio: preferisco correre sulla
terra!”.
- Come mai la decisione di iscriverti a Raceday?
“Fin dalla prima gara alla quale ho preso
parte mi sono trovato bene in questo ambiente. Un’atmosfera di familiarità. Inoltre gli
organizzatori della serie hanno la mia stima
per il loro impegno e la professionalità che
hanno dimostrato. Devo aggiungere anche
che le località che accolgono le gare sono
suggestive, mi piacciono molto”.
- Qualche episodio particolare che desideri
raccontare?
“Il più comico credo sia quello capitatomi al
Prealpi Master Show del 2011. Abbiamo disputato tutto un passaggio su tre ruote, però
siamo riusciti a salire sul palco d’arrivo. Il problema è sorto quando s'è trattato di scen-
dere dal palco e infatti siamo caduti: credo
che nell’intero panorama rallystico solo in tre
o quattro sono riusciti a cadere dal palco!”.
- Come è correre con Paolo Cargnelutti?
“Abbiamo iniziato a correre insieme nel
2012. Volevo assolutamente correre con
una Focus WRC e chi se non Paolo poteva
aiutarmi a realizzare il mio sogno? Ho disputato la gara in pieno relax, era lui che mi diceva quando accelerare e quando frenare.
Devo dire che è stato proprio un ottimo
istruttore. Inoltre siamo amici, anche fuori
dalle gare, sin dal 1988. A quell’epoca frequentavamo entrambi la stessa scuderia, la
storica Carnia Corse, e lì è nata la nostra
amicizia che continua ancora anche all’interno dell’abitacolo”.
Paolo, che ha disputato circa 250 rally, sia
in Italia, sia all’estero frequentando anche
la Mitropa Cup e vincendo due campionati
italiani di categoria, aggiunge: “Ho iniziato a
correre nel 1988 come navigatore e ho deciso di continuare così, sempre sul sedile di
destra. Ad ogni gara cerco di dare il mio contributo sia per gli aspetti tecnici, come assetto e scelta degli pneumatici, sia su come
affrontare la gara e dare la carica al mio pilota”.
3