Collegati da strade e da viottoli che favorivano il commercio e la vendita delle eccedenze dei prodotti dell’ agricoltura e dell’ allevamento.( 17) E coniarono delle monete di bronzo e d ' argento: oltre a quelle ritrovate a Verdello, possiamo ora parlare anche del " Tesoretto di Rivolta ", trovato fortunosamente nel 1975( vedi pag. 31 e segg.) e consistente in circa duecento dramme padane in argento. Questo, mentre in Roma( a quanto ci dice Plinio, e la notizia è confermata da Livio) ci si era decisi a coniare monete d ' argento nel 269 a. C., " cioè cinque anni avanti la prima guerra punica... Nel 269 pertanto nacque a Roma il denarius, unità di moneta d ' argento, del peso di gr. 3,9 ragguagliato a 10 assi di bronzo( valore di una pecora nel 454 a. C., secondo la legge Aterna Tarpeia attestata-con molti sospetti da parte degli storici- da Varrone). E solo al principio del primo secolo a. C. si può dire che l ' argento fosse la moneta tipica di Roma "( passim, da " I Romani " di De Marchi- Calderini, Milano 1931). Nel 217, secondo alcuni; nel 206, secondo altri; nel 42 a. C. secondo i più e al di sopra di ogni discussione, la Gallia Cisalpina cessò di esistere come espressione geografico-politica, perché fu incorporata nella Repubblica Romana. Leggi analoghe portavano già il nome dei promotori: Pompeo Strabone, Silla e Cesare. In particolare Cesare con la Lex Julia municipalis aveva esteso la cittadinanza romana ai Galli Traspadani( secondo Galvaneo Fiamma, Manip. Flor., per compensare gli Insubri d ' aver deciso di sostenerlo con le loro armi durante la guerra civile, dopo una tumultuosa assemblea tenuta a Lecco). Il territorio di Rivolta, sul parallelo che passa per il centro abitato, confina a levante con Arzago e a ponente con la breve piana su cui sovrasta isolato- almeno fino a non molti anni fa- l ' imponente rudere del Torrettone. Arzago ha visto confermare l ' antichità delle sue origini dal ritrovamento di fibule, di anelli, di ceramiche e di tombe risalenti al periodo repubblicano di Roma. Ai piedi del Torrettone sono stati rinvenuti resti murari e un pozzo di sicura attribuzione romana. Il centro storico di Rivolta rivela il suo tessuto castramentato entro l ' anello delle mura medievali, che a loro volta ricalcano l ' intervallum segnato di norma dai Romani a delimitare e difendere un accampamento militare. La struttura urbica del borgo non è rigidamente quadrata o rettangolare, ma circolare: e ciò conferma il suo formarsi- com ' è avvenuto per Crema- su un dosso emergente dalla zona paludosa, tanto che il suo nome non pone problemi astrusi di carattere etimologico, non essendo appunto nè oscuro nè peregrino: Ripalta( in latino: l ' alta riva). " Fronteggiando( vedi: Storia d ' Italia, Einaudi Editore, pag. 185) sulla riva opposta dell ' Adda il centro di Trucazzano, è caratterizzato da una serie di strade che vi convergono radialmente sino alla piazza dominata al centro dalla mole della cattedrale e del suo campanile. Questo schema ad attrazione di Rivolta d ' Adda trova riscontro nella vicina Crema "(...
( l7)- Antonio Giovanni Riu, in " Speciale Agricoltura ", Lodi 1980, pag. 42: " A cominciare dai Romani che già nel 300 a. C. scrivono della feracità di questa terra... Come Polibio, come Columella( De re rustica) che affermava "... in questo territorio vi sono bovini da lavoro e da latte e vi si produce un particolare tipo di cacio "( il grana). Virgilio, Ed. I, 80-81: "... sunt nobis mitia poma, castaneae molles et pressi copia lactis ". Dott. F. Groppelli, Cascina Rosina di Truccazzano, intervista del 29 / 9 / 1983: " II grana lodigiano era già noto ai Romani, che lo acquistavano per rivenderlo nella Gallia Transalpina ".