poi è talmente facile da dire come questa cantica è la più bella ed in un certo senso più vicino al bisogno del popolo di immettersi all ’ interno della poesia e della letteratura .
I personaggi si muoveranno come in un grosso calderone dove verranno prima rappresentati da loro stessi i peccati e poi si vedrà l ’ esternazione sempre proposta dal loro modo di fare e di intendere il tutto . Ma sopra ogni cosa l ’ alta poesia ; questa resterà sempre presente , in ogni istante , come un demiurgo al di sopra delle parti e troverà nello stesso Dante il fulcro immancabile per unire ogni cosa .
La poesia e la gente , il rapporto sacro dell ’ esistenza , dell ’ amore , del male , del dolore ma anche della ricerca della gioia e della rigenerazione .
Da qui il titolo come se si trattasse di una sceneggiata napoletana ma , nello stesso tempo , il disegno di un ’ identità superiore , spettrale . Il tutto è portato verso un più profondo dilemma esistenziale .
L ’ opera in se stessa rappresenta un tentativo di attualizzare un ’ idea del male in quanto dimostrazione di essenza del potere . Va letta in quest ’ ottica . Ma se si volesse rappresentarla se ne può fare un libero adattamento escludendo quelle parti ritenute inutili o troppo audaci per poterle mettere in scena . Si comprende come la visualizzazione di alcune scene , estremizzate nella loro totale rappresentazione reale , già a livello letterale possono trovare una loro grande dimensione , ma riproponendola teatralmente , può essere effettivamente causa di effetti diversificati . Può essere strano , ma il teatro non dà un rapporto immediato , dove la prassi del confronto sia reciproco .
Dove la conclusione possa essere intesa nella realtà che si è voluto rappresentare . Diversamente è il cinema . Dove si può accedere con un linguaggio insistente perché la ripetitività della visione può portare il vero valore dell ’ opera . Travasata nel rapporto da una prassi non più soggettiva , ma oggettivata .
Quindi si tratta di un lavoro prettamente letterario ; di una visione scritta , portata con forza e realismo in un contesto realizzato nella visione letteraria , ma come ogni cosa nel suo sviluppo può essere tradotta in adattamenti diversi . In un ’ altra arte . Un lavoro quindi visionario , a volta assurdo ; ma che mantiene , oltre al vilipendio di una morale non accettata perché causa e fonte d ’ ingiustizia sociale , quella di una struttura surreale portata all ’ estremo con una forza , per trovare l ’ embrione rigenerante dello stato umano e della realtà . Tutta la volgarizzazione acquista una dimensione dove ricercare il valore di azioni primordiali e far partire il tutto da esse . Teatralizzare la sofferenza del popolo perché è proprio questo il protagonista della genesi del dolore . In questa ristrutturazione viene fuori con tutta la sua angoscia del vivere e del cercare un bene lontano ma agognato .