La ricreazione in tempo reale porta con se una inevitabile presa di coscienza di una situazione non più precostituita ma formante , istante dopo istante e ci si trova ad essere all ’ interno del lavoro ; fare parte di esso con tutte le sue analisi , con il confronto immediato tra il proprio pensiero e quello proposto .
L ’ analisi viene subito portata verso una nuova dimensione ed il lettore non è più tale , ma diventa partecipe di uno sviluppo continuo dove le sue aspirazioni , le sue congetture ed il senso reale delle cose viene riproposto e rimodulato in una nuova struttura di latente rapporto tra egli stesso e l ’ arte intesa come ricerca dell ’ essenza della verità .
Non più una lettura superficiale ; ma forse neanche una lettura , dal momento che ci si trova ad essere partecipi ed anche coautori del lavoro stesso . Ci si trova ad analizzare il testo ed a modificarlo nello stesso istante perché le proprie esigenze sono diverse ed il rapporto con esso diventa lo scopo di una profonda rianalisi non solo dell ’ opera , ma della propria vita . Delle proprie aspirazioni reali .
E ’ l ’ immissione in una realtà parallela dove si finisce con il pretendere di avere a disposizione una nuova organizzazione sociale , una configurazione del proprio pensiero qualunque esso sia ed in che modo sia strutturato ; senza la coatta rimozione da parte di una società a volte distante dal valore umano .
Non è la lettura di un lavoro teatrale . E ’ la partecipazione ad un ’ opera teatrale . Ad un romanzo , dove si è attori , autori e filosofi in proprio . Costantemente alla ricerca della verità in tutte le sue dimensioni .
L ’ imperturbabilità del pubblico presente alla realizzazione del lavoro non è passività ma , nel suo estremismo d ’ immobilità , rappresenta la ricerca della mnemonica esigenza di comprenderne la struttura filosofica e spirituale .