Progetto divino | Page 3

E ’ questa la riproposta della divina Commedia di Dante Alighieri . E ’ una versione rivista attraverso la ricerca di una prassi popolare , per portarla sempre più verso la comprensione della gente con l ’ inserimento metodico e revisionista di drammi e visioni più vicini alla nostra epoca . Una forma visionaria di tutta la tematica portata in una dimensione onirica e popolare allo stesso tempo . Resta , inevitabilmente , il grande tasso culturale proposto dal poeta ; la sua versione rigenerativa , la fase moralista nella quale cerca di portare avanti un discorso più improntato sulla esternazione dei peccati commessi dagli umani e la conseguente punibilità di questi avvenuta attraverso l ’ analisi proposta da egli stesso ed incentrata sul riflesso dei rapporti umani . Ma il tutto avviene cercando di portare il dramma verso una ricognizione di tipo populista , dove questa si eleva a giudice ed a parte lesa nello stesso tempo . Il lavoro dantesco non è solo una rigenerazione di tipo religioso dove la spiritualità trova comunque il suo spazio , ma anche una grande forza etica per tutta l ’ umanità .
Un lavoro teatrale di questo livello , non tanto per la rivisitazione , ma ovviamente per l ’ immensa lirica presente nell ’ intera opera e per il messaggio che va oltre la poesia , trova la sua vera identità oltre la filosofia ed oltre il rapporto reciproco tra chi propone e chi ascolta o vede ; proprio perché tutto è investito di grandezza moralizzatrice e moralizzante nel momento stesso in cui il tutto viene proposto e realizzato .
Quindi si passerà da un dialogo popolare ad una prassi simbolica e metaforica tipica del lavoro di Dante per poter meglio configurarlo nell ’ aspetto dell ’ insegnamento e trarre da esso l ’ ideologia insita e farla propria , dopo averla rapportata alle proprie esigenze ed al proprio stato d ’ intimità .
Il lavoro si presenta come una struttura teatrale ma anche come un soggetto cinematografico dove il teatro o il cinema della parola trova la sua dimensione ; quindi si può proporre in tutti e due i modi , visto come , il dialogo , troverà la sua importanza in tutti e due i casi . Questo sarà di facile comprensione e tutti i personaggi saranno cosparsi di quel populismo necessario per avere con tutti il rapporto reciproco nella fase interlocutoria dell ’ apprendimento . Però un lavoro teatrale non nel senso conosciuto fin ad ora . Non si deve rappresentare per capirne il significato , la ragione . Esso è un ’ allegoria continua della vita . Una nascita scenica , immediata , sacrale . Essa si forma nel momento stesso in cui si scrive e , successivamente , nel momento che si legge ; si rilegge ; si interpreta . La messa in scena è un ulteriore passo in avanti verso la metafora della magia della realtà e della verità . La rappresentazione del lavoro verterà sulla cantica dell ’ inferno , ma penso che questo si sia capito da quello scritto in precedenza e che parla di punibilità ;