Italia terra di eccellenza
Esemplare in questo è la nostra produzione vinicola.
Prosecco, Montepulciano e Chianti sono i vini con certificazione d’origine più
famosi e acquistati, ma il nostro Paese vanta la più vasta varietà di vitigni
al mondo. Basti pensare che, a dicembre 2016, il Registro nazionale delle
varietà di vite contava 513 iscrizioni nella sezione “varietà da vino” e 165
nella “varietà da tavola” 1 . Non stupisce, quindi, che il vino italiano possegga
il maggior numero di certificazioni a livello europeo, arrivando a quota 33%.
Fonte: REF Ricerche su dati ISMEA contenuto nel Rapporto Coop 2016.
I MARCHI EUROPEI
I prodotti DOP, IGP e STG devono sottostare a rigorosi disciplinari di produzione,
approvati a livello comunitario e sottoposti a un rigido sistema di controlli e garanzie.
I disciplinari dei prodotti DOP (Denominazione di Origine Protetta)
stabiliscono non solo le modalità produttive, ma anche la tipologia
e l’origine delle materie prime: le fasi della produzione, della
trasformazione nonché l’elaborazione del prodotto devono avvenire
nell’area di denominazione.
La sigla IGP (Indicazione Geografica Protetta) identifica un prodotto
originario di una regione le cui qualità, reputazione e caratteristiche
si possono ricondurre all’origine geografica. Almeno una fase del
processo produttivo deve avvenire in un’area geografica determinata
ma le materie prime possono provenire da altre zone.
La denominazione STG (Specialità Tradizionale Garantita) invece
non fa riferimento a un’origine, ma ha l’obiettivo di valorizzare
una composizione (ricetta) tradizionale o un metodo di produzione
tradizionale.
Ministero delle Politiche Agricole, Ambientali e Forestali, Registro nazionale delle varietà di
vite (D.M. 28 dicembre 2016).
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9/2017