NUOVI TREND
Per molti anni si è pensato che i sapori fossero solo quattro: dolce, amaro, acido
e salato, ma dagli inizi degli anni Novanta alcune ricerche hanno permesso di
individuare un quinto sapore detto Umami, un temine giapponese che significa
“saporito” e che indica il sapore del glutammato. Il glutammato conferisce un par-
ticolare sapore sapido agli alimenti, lo percepiamo in cibi come dado da brodo,
parmigiano, prosciutto crudo, tonno e sardine, carne di manzo, pollo e maiale,
funghi, cipolle, piselli, asparagi, broccoli, rape e in condimenti come la salsa di
soia. In alcuni casi questa sostanza è contenuta naturalmente negli alimenti (es.
parmigiano, asparagi), in altri viene aggiunta come additivo (es. dadi da brodo).
Significato e abbinamento dei sapori
In linea generale, la predilezione per un determinato sapore è una questione
assolutamente personale: c’è chi si ciberebbe solo di dolci e chi invece sceglie
pietanze salate.
Ci sono però determinate circostanze in cui avvertiamo l’esigenza di mangiare
particolari tipologie di cibo, quella che definiamo “voglia di…”
Questo accade perché il corpo ci “parla” attraverso gli stimoli che sentiamo:
quando per esempio avvertiamo l’esigenza di mangiare zuccheri o cibi dolci,
è perché il fisico è sotto sforzo e ha bisogno di un maggior apporto calorico.
La voglia di cibi salati è invece legata ad una carenza di sali minerali, mentre
quella per l’umami richiederebbe da parte del nostro metabolismo un maggior
apporto proteico.
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