114 Processo Sinodale – 100 domande e 100 risposte
rivelato una piacevole “ sorpresa ” ( n . 17 ), registrando tra i suoi partecipanti un vero e proprio “ senso di meraviglia ” ( n . 53 ). Questa insistenza sull ’ ampia partecipazione dei fedeli denota una certa insicurezza da parte degli autori . Infatti , è contraddetta da numerose segnalazioni di scarso o nullo interesse da parte della grande maggioranza dei cattolici praticanti , come documentato dal presente studio .
Per chi ha seguito il “ processo sinodale ” avviato da papa Francesco nel 2015 , l ’ orientamento del processo non può destare “ sorpresa ” o “ stupore ”. Sin dall ’ inizio era chiara l ’ intenzione di elevare la “ sinodalità ” a “ dimensione costitutiva ” della Chiesa . Questo certamente non avverrà di immediato con la forza e persino con l ’ insolenza del cammino sinodale tedesco , ma a passi graduali .
Sebbene di tono neutro , l ’ IL riprende le istanze della via sinodale tedesca su almeno due punti . In primo luogo , giustificando la sinodalità come rimedio alla crisi degli abusi sessuali nel clero . In secondo luogo , indicando come espressione del desiderio popolare l ’ accettazione non solo di nuove forme di moralità , che esistono di fatto nella società scristianizzata di oggi , ma persino della possibilità di modificare il magistero della Chiesa per adattarlo alla cultura prevalente .
Tutto questo viene presentato come un ’ esigenza delle consultazioni sinodali dell ’ intero “ Popolo di Dio ”. Tuttavia , per chi conosce davvero il pubblico , purtroppo in diminuzione , delle chiese cattoliche , è molto difficile credere che le tesi dell ’ IL siano un ’ espressione unanime dei laici . Non sembra esserci nel laicato un desiderio di “ partecipazione ” al governo , ai processi decisionali , alla missione e ai ministeri “ a tutti i livelli della Chiesa ” ( n . B 2,3 ). Non siamo piuttosto di fronte a una mistificazione , per cui quelle che per decenni sono state solo le richieste di lobby e di piccole minoranze “ motivate ” – in alcuni casi