Presentazione laboratorio "Una stanza per scrivere" LEZIONI DI DRAMMATURGIA | Page 57
si intitola Il mondo di Orsina, o una che si intitola Tante belle cose 89 ? Questa effettivamente è stata
la scelta in cui mi sono dibattuto per dare il titolo a uno dei miei lavori. Alla fine si è imposto Tante
belle cose 90 . Era meno coerente con la storia, però aveva una forza comunicativa maggiore. I titoli
brutti, quelli banali, sono facili da dimenticare. Usare nel titolo espressioni già abusate è un errore,
il titolo deve avere sempre un elemento di novità.
Considerate che a teatro il titolo permette di vendere uno spettacolo che non è ancora andato
in scena. È un elemento importante per la distribuzione. Certe volte i produttori, cercando un'opera
da mettere in scena, usano l'espressione: "Qui ci vorrebbe un titolo". Dunque un buon titolo deve
colpire, rimanere impresso, indicare il genere, incuriosire ed essere molto fruibile. Deve avere la
capacità di arrivare lontano, di arrivare a più gente possibile. Di essere contagioso.
89
Tante belle cose (Id., 2011) di Edoardo Erba. È la storia di un’accumulatrice seriale. Prima rappresentazione: Teatro Ventidio Basso di Ascoli
Piceno, 2011.
90
Cesare Cremonini, autore delle musiche dello spettacolo, utilizza lo stesso titolo per una canzone, che ha poco a che vedere con la trama della
commedia.Tante belle cose appunto, contenuta nell'album La teoria dei colori. È possibile ascoltarla a questo link: https://youtu.be/_4sdqufE7wY
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