Presentazione laboratorio "Una stanza per scrivere" LEZIONI DI DRAMMATURGIA | Page 55

durante tutta la vicenda vanno seminati piccoli indizi. Perché il colpo di scena perfetto dev'essere inaspettato ma non immotivato. E questi indizi, ben nascosti, seminati durante tutto il lavoro, serviranno proprio a fare in modo che lo spettatore sia sorpreso ma non sconcertato. Dovrete in questo caso lavorare come fanno i prestigiatori. Se sapete che la storia si svilupperà a sinistra, sposterete costantemente l'attenzione a destra. Nel magistrale An Inspector calls 83 , il drammaturgo inglese Priestley orchestra un memorabile colpo di scena finale. Durante la festa di fidanzamento della figlia dell'industriale Bierling, irrompe in casa un poliziotto e comincia a porre domande sulla morte di una giovane donna. Si scopre progressivamente che ciascun membro di quella che ci era sembrata una tranquilla famiglia borghese è entrato in contatto con la ragazza, ed è in qualche modo responsabile della sua morte. La famiglia implode. Ma alla fine scopriremo che in casa Bierling non è mai entrato nessun poliziotto. Il colpo di scena ci costringe a rivedere tutto il dramma da un'angolazione completamente diversa. Chi era quel personaggio? Un angelo vendicatore? Il senso di colpa sepolto sotto le abitudini borghesi, che divorava ciascuno dei familiari? Grazie alla potenza di questo ribaltamento la commedia incrementa il suo valore metaforico. E' stata addirittura letta come la cattiva coscienza del capitalismo, smascherata dalla superiore morale socialista, impressa dalla natura nel cuore di ciascun essere umano. 83 An Inspector calls (Id., 1945) di J.B Priestley. Rappresentata per la prima volta a Mosca e successivamente nel Regno Unito. Una tematica simile è presente in L’angelo sterminatore (El ángel exterminador, 1962) un film di Luis Buñuel, anche se in questo caso, più che sul colpo di scena, si gioca su un’escalation di fatti insoliti che porta alla punizione finale. 55