Portfolio 2018 | Page 93

18 | Eco di Biella | LUNEDÌ 15 OTTOBRE 2018 PROVINCIA LA LUNGA STORIA DEI ‘CUMULI’ L’oro dei Salassi ZUBIENA Dune di sassi, formate da grossi ciot- toli arrotondati e multicolore, intervallati da val- lette dove la vegetazione è riuscita, a riconqui- stare i suoi spazi, e sullo sfondo la corona spet- tacolare delle montagne biellesi: è il paesaggio lunare della Bessa. Per raccontarla occorre par- tire dal ghiacciaio Balteo, che nel Pleistocene scendeva dal Monte Rosa trasportando a valle una quantità di detriti. Ritiratosi il ghiacciaio, i detriti rimasero, formando l’anfiteatro morenico il cui braccio orientale prende il nome di Serra. Il suo terreno era ricco di pagliuzze d’oro, traspor- tate dai torrenti e ri-sedimentate sotto forma di sabbie aurifere, e i Salassi - la popolazione di etnia celtica-ligure che abitava la zona - inizia- rono probabilmente ad estrarle già dal V-VI se- colo a.C. La fama di queste miniere d’oro a cielo aperto (in latino ‘aurifodinae’) attirò i Romani, che dopo aver sconfitto nel 140 a.C. i Salassi, si impadronirono dell’attività di estrazione, utiliz- zando la popolazione - fino a 5mila uomini se- condo lo storico Plinio - come manodopera. U n’attività di sfruttamento sistematica durata al- meno un centinaio di anni. Per estrarre l’oro, il terreno veniva prima dissodato, liberandolo dai ciottoli più grossi che venivano accatastati ai lati. Nel tempo, si sono formate le imponenti dune di pietra, alte anche 10 metri, che rendono ancora oggi il paesaggio della Bessa così peculiare. l S.P. AMBIENTE Il Parco insieme alle associazioni fa “rete” per valorizzare l’area Bessa “malata”, i cumuli a rischio Lanciato l’allarme manutenzione: «Servono pianificazione e controllo» ZUBIENA Quest’anno la festa della Bessa ha portato una no- vità importante, che potrebbe far fare un salto di qualità al parco: una convenzione tra l’Ente che gestisce l’area e le as- sociazioni locali per valorizzare questa particolarissima risorsa dal punto di vista ambientale, culturale e turistico. L’a n nu n c i o è stato dato domenica scorsa a Vermogno dal management del- l’Ente di gestione e dai rappre- sentanti delle associazioni coin- volte: in primis le realtà che da anni tengono viva la piccola fra- zione - Vermogno Vive, l’Asso - ciazione biellese cercatori d’oro e l’Ecomuseo Valle Elvo e Serra, a cui fa capo il Museo dell’Oro e della Bessa - e poi le altre as- sociazioni attive nella zona: le Pro loco di Cerrione, Zubiena e Mongrando, l’associazione Fa- miglie della Serra, e il gruppo ‘L Pais ‘d Mongrand. Il modello è quello già adottato dal Parco Burcina che - grazie alle convenzioni recentemente stipulate con associazioni e real- tà locali, a cui mette a dispo- sizione le proprie strutture - sta tornando ad essere un centro di educazione ambientale e un vi- vace laboratorio culturale. Il perché di questa strategia lo ha spiegato Adriano Fontaneto, presidente dell’Ente di gestione delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore: «Il nostro ente gestisce 14 aree protette, molto eterogenee e distribuite su quattro province: impossibile, con le poche risorse umane e finanziarie di cui disponiamo, riuscire a valorizzarle tutte al meglio. Per questo è necessaria una sinergia con le associazioni attive sul territorio che possano mettere in campo iniziative e progetti per ogni singola area». «Siamo felici che il Parco abbia scelto questa festa e questa sede - ha commentato Andrea Polido- ri, vicepresidente di Vermogno Vive - per annunciare questa de- cisione: una forte e importante stretta di mano tra istituzioni e realtà sociali, che speriamo inauguri una stagione positiva per la Bessa, finora considerata una realtà periferica nel vasto territorio amministrato dall’en - te. Ma la convenzione deve an- che offrire l’opportunità di un confronto sui problemi, a partire dalla gestione dell’area: oggi gli interventi di ordinaria manuten- zione vengono considerati que- stioni straordinarie, per le quali occorre aspettare un apposito bando, mentre invece andrebbe- ro programmati e gestiti come un processo continuo. La nostra associazione si mette a dispo- sizione, ma l’ente deve affron- tare con noi i nodi strutturali della Bessa, che sono tanti: a partire dai ‘c u mu l i ’ che, se non si interviene per contenere la cre- scita di piante e arbusti, tra cin- quant’anni potrebbero essere del tutto sommersi dalla vege- tazione. Una risorsa paesaggi- stica e archeologica come la Bes- sa va gestita, cosa che finora non è stata fatta». Anche Adriano Vineis, vicesin- daco Zubiena, ha posto l’accen - to su questo tema: «Il nostro Co- mune ha creduto e investito nel- la Bessa, in particolare nell’area camper, ma ci sono molti in- terventi urgenti e necessari per garantire la fruizione del parco: dalla cartellonistica, alla siste- mazione del centro visite, fino alla manutenzione della passe- rella in legno realizzata sui cu- muli che, in assenza di manu- tenzione, si sta rapidamente de- teriorando». BESSA L’incontro tra Ente parco e associazioni, nella suggestiva sala della Casa dell’arco di Vermogno, recentemente restaurata. Sopra, la passerella in stato di degrado. In basso artigiani e animazione a Vermogno Vive E quello della manutenzione - secondo le associazioni parte- cipanti all’incontro - sembra es- sere oggi il punto più critico: il volontariato può infatti offrire ai parchi un forte valore aggiunto in termini di attività - ambien- tali, scientifiche, culturali - ma certo non può sostituirsi alle isti- tuzioni nelle funzioni di conser- vazione e manutenzione, che rappresentano la base della ge- stione di un’area protetta. È ve- ro, c’è un problema di risorse scarse: ma proprio per questo è necessaria una ripartizione ocu- lata e razionale dei pochi soldi disponibili, in modo da concen- trare gli sforzi nelle aree e nei periodi in cui gli interventi sono più necessari e urgenti e, soprat- tutto, verificando che vengano realmente effettuati. Un proble- ma che l’Ente parco non sembra ancora avere risolto, come ha confermato il direttore Benedet- to Franchina: «Trovare i soldi è difficile ma non impossibile; la cosa difficile è gestirli efficace- mente: individuare le priorità su cui concentrare le risorse, pro- grammare gli interventi, anzi- ché correre dietro alle emergen- ze, dare certezza e continuità agli interventi. E poi istituire un efficace sistema di controllo: questo è uno degli obiettivi del mio mandato, su cui sto con- centrando i miei sforzi». l Simona Perolo IN BESSA A VERMOGNO Vermogno rivive per un giorno Tutto il fascino della mela tra mercatino e filmati il sabato conferenza e aperitivo ZUBIENA La passata, è stata una do- menica di festa, nella piccola frazione di Zubiena, per la 26a edizione di ‘Ve r - mogno e la Bessa’, l’iniziativa che ogni anno invita a conoscere un angolo sug- gestivo - ma purtroppo poco noto - del Biellese. La bella giornata di sole ha permesso ai visitatori di godersi, con la guida esperta di un guardiaparco, una visita storico-naturalistica alla riserva naturale della Bessa, di sperimentare dal vivo la tecnica della ricerca del- l’oro, di visitare il piccolo ma inte- ressante Museo dell’Oro, di ammirare le peculiarità naturalistiche della zona con i filmati di Maria Grazia Schiap- parelli, di riscoprire antichi mestieri e sapori locali con il mercatino di ar- tigiani e hobbisti. E poi di gustare le specialità del parco: risotto e frittelle dolci ai fiori d’acacia. E così per un giorno la borgata di Vermogno, con le sue caratteristiche case rurali dai bal- latoi in legno - tra cui la bella ‘casa dell’arco’, recentemente restaurata - prende vita, affollandosi di visitatori, bancarelle, cibo, musica, incontri e cultura: un assaggio di quello che l’a- rea della Bessa, se adeguatamente va- lorizzata in un’ottica turistica, potreb- be forse un giorno diventare. l S.P. ZUBIENA Tutto sulla mela: le antiche origini, le tante varietà, i suoi derivati, le ricette, le tecniche per coltivarla e i consigli per avviare una attività di produzione di tipo professionale, fino ad una esercitazione pratica sul cam- po. Continua la serie di incontri or- ganizzata dall’associazione Vermogno Vive con il contributo della Crb. I primi incontri hanno riguardato le tecniche di coltivazione del melo, con una relazione del professor Michelangelo Regis, e la storia di questo frutto, con una conferenza degli archeologi An- gela Deodato e Federico Barello che hanno raccontato l’agricoltura in Pie- monte in epoca romana. Gli incontri - aperti a tutti, ma si richiede iscrizione all’associazione - si svolgono presso la sede dell’associa- zione a Vermogno, e terminano con un aperitivo a buffet. I prossimi incontri: sabato 20 ottobre ore 16-18: le at- trezzature e le ricette tradizionali, esperti locali; sabato 27 ottobre ore 16-18: come elaborare un business plan - bandi e opportunità in corso, Rosanna Chabert; sabato 10 novembre ore 16-18: esercitazione pratica con Michelangelo Regis. l S.P.