Portfolio 2018 | Page 83

LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2018 PRIMO PIANO | Eco di Biella I CONVEGNI E i Gruppi di azione locale si interrogano sul futuro Sono stati tre giorni intensi quelli che hanno impegnato il Gal Montagne Biellesi in quella che è risultata essere una interessante occa- sione di formazione e promozione delle at- tività e dei progetti in atto. L’occasione è de- rivata dalla Biteg, la borsa internazionale del turismo enogastronomico che quest’anno è stata organizzata a Biella nella accogliente location del Sellalab. Al suo interno, mentre buyers e sellers trattavano pacchetti turistici e offerte commerciali per promuovere l’Italia nel mondo (e alcuni tour operator locali, in collaborazione con i progetti del Gal, illustra- vano le peculiarità del Biellese per trascorrere un week end o una vacanza più lunga), As- | 5 soleader, l’associazione che riunisce e pro- muove tutti i Gal piemontesi ha curato l’or - ganizzazione di un convegno nel quale fun- zionari ed esperti di fondi europei hanno trac- ciato un percorso di avvicinamento alla fu- tura programmazione 2021-2027, ormai alle porte, partendo da un’analisi dello stato at- tuale dell’arte. E’ stata l’occasione, per i Gal, di confrontare le varie misure e comprendere quali saranno le sfide nel prossimo futuro. TURISMO I compratori incontrano i produttori, anche locali. «Basi solide su cui lavorare» Enogastronomia, la strada del futuro Buoni riscontri dalla Biteg che si è svolta nel fine settimana per la prima volta a Biella Cinque minuti per presentare la propria offerta – vino, cibo, ospitalità, territori, itinerari - a un tour operator che arriva ma- gari da Seattle o da San Pie- troburgo e che, del nostro ter- ritorio e dei suoi prodotti, co- nosce poco o nulla. Poi, suona una campanella, come a scuo- la: tempo scaduto, strette di mano, sorrisi, scambio bigliet- ti da visita, avanti un altro. La formula è quella ormai con- solidata del “matching B2B”: brevi incontri tra operatori, per fare incontrare domanda e of- ferta, con appuntamenti pre- ventivamente fissati attraverso u n’agenda digitale. È la sfida lanciata dal Biteg, la Borsa Internazionale del Tu- rismo Enogastronomico, im- portante appuntamento nazio- nale del settore che quest’anno si è svolto per la prima volta a Biella: una buona opportunità per il nostro territorio, ancora poco presente sul mercato tu- ristico, di farsi conoscere e ap- prezzare fuori dai confini. Ospiti d’onore naturalmente i buyers - una cinquantina di tour operators stranieri e venti italiani - specializzati nel tu- rismo Food & Wine, arrivati fin qui da tutta Europa e per- fino da Usa e Canada per co- noscere sul campo l’offer ta piemontese (e non solo). A cogliere l’occasione di in- contrarli di persona, nel corso del workshop di venerdì scorso al Sellalab, sono stati un cen- tinaio di sellers – cantine, pro- duttori agroalimentari, resi- denze di charme, consorzi tu- ristici, club di prodotto, strade del vino - arrivati da tutta Italia e dai distretti turistici piemon- tesi per presentare ai buyers la propria offerta. Tra di essi nu- merosi operatori biellesi: alcu- GLI INCONTRI Sopra una panoramica all’interno di Sella Lab in occasione della Biteg. Sotto i colloqui nei vari stand predisposti all’interno della Borsa ni si aggiravano un po’ spersi alla ricerca del proprio inter- locutore, forse impreparati a questo approccio in stile “ta - lent show”; altri più agguerriti, pronti ad affrontare il poten- ziale cliente muniti di deplian- ts, cataloghi, chiavette Usb con cui comunicare le sconosciute bellezze del nostro territorio. Tutti un po’ stressati dallo sfor- zo di riuscire a raccontarsi in soli cinque minuti ma alla fine, nel complesso, soddisfatti dei contatti instaurati e dell’inte - resse riscontrato presso i tour o p e r a t o r s. «E’ davvero difficile, in soli cinque minuti – racconta Bar- bara Greggio, che rappresenta il consorzio Alpi Biellesi, men- tre attende di parlare con una buyer ucraina – perché gli stra- nieri non sanno dov’è Biella, devi spiegargli un po’ il ter- ritorio, la montagna, lo sci… Poi mostro tutta la gamma del- la nostra offerta: noi abbiamo di tutto, ma devo riuscire a ca- pire che cosa gli interessa. Po- co fa, con un buyer inglese, ho iniziato a raccontargli i sapori di montagna, la polenta, la to- ma, la paletta, i vini… lì ho scoperto che lui era un grande appassionato di grappe, cono- sceva tutte le erbe, ha comin- ciato a chiedermi… ma a quel punto il tempo era finito, per cui l’ho salutato e gli ho la- sciato la chiavetta…». Anche Linda Angeli, che ha appena presentato il Santuario di Oropa a una tour operator arrivata dalla Repubblica Ce- ca, conferma la difficoltà: «La nostra è una location molto particolare, devi spiegare bene il contesto, la sua storia, l’am - biente circostante, le monta- gne, il Sacro Monte. Ho sco- perto solo alla fine che lei era molto interessata allo sci, ma il tempo era scaduto… per for- tuna stasera saranno a cena ad Oropa, spero di reincontrar- la». Più facile per chi ha una pro- posta turistica molto definita, come Alessandro Ciccioni, qui in veste di titolare della cantina Centovigne e del Ca- stello di Castellengo: «Per me questo format funziona, per- ché abbiamo appuntamenti mirati, con chi può essere in- teressato al nostro tipo di of- ferta. Castellengo è una pic- cola struttura ricettiva di char- me, quindi incontriamo solo tour operators che lavorano con piccoli gruppi o con turisti individuali. Finora ho riscon- trato molto interesse, agli stra- nieri piace questo mix di sto- ria, cibo, montagna che il no- stro territorio può offrire». «All’inizio c’è stata un po’ di confusione – commenta a fine giornata Paolo Grimaldi, della cantina DonnaLia, presente insieme all’Associazione Vi- gnaioli Colline Biellesi - e io non mi aspettavo questo tipo di approccio molto veloce. Però nel complesso direi che sono stati incontri abbastanza pro- ficui: dal momento che erano gli stessi buyers a scegliere il tipo di sellers per loro più in- teressanti, ci siamo trovati da- vanti gli interlocutori giusti, che cercano cose piccole, con una storia alle spalle, e soprat- tutto novità. Noi abbiamo tut- te queste cose e tante altre: le montagne, i laghi, lo sport out- door… e vini emergenti, come i Nebbioli dell’Alto Piemon- te». Alla fine della kermesse com- merciale, si raccolgono di dé- pliants, volantini, biglietti da visita, si scambiano sorrisi e appuntamenti e l’antico opi- ficio sulle rive del Cervo si ani- ma di saluti in tutte le lingue e del rumore dei trolley degli ospiti. Inizia la parte ludica: cena ad Oropa, e poi due gior- ni alla scoperta dei dintorni. Gli operatori biellesi che si pre- parano ad accoglierli lanciano rapide occhiate verso le mon- tagne e incrociano le dita: «Speriamo non piova!» l Simona Perolo IL PARCO Posizionati i conta-ingressi. Ed è polemica sulla candidatura Unesco: «Mai presentata» In Burcina più di 12mila accessi ad agosto È appena entrato in funzione e già regala qualche sorpresa. L’appa - recchio conta-ingressi, installato il 18 luglio scorso all’entrata princi- pale del Parco Burcina, contente di misurare con precisione il numero di visitatori in entrata, e di mo- nitorarne l’andamento nel tempo. I primi dati mostrano che a fre- quentare il giardino botanico biel- lese sono davvero in tanti: per l’e- sattezza, una media di 383 ingressi al giorno. L’andamento è, come prevedibile, piuttosto discontinuo: dal minimo di 54 visite durante un piovoso venerdì fino alla folla delle domeniche, sempre superiore alle 700-800 persone. Ma c’è anche qualche dato inaspettato, come la buona affluenza (12.706 visitatori) durante tutto il mese di agosto, pe- riodo in genere poco propizio per il turismo locale, e addirittura un pic- co di 1.021 ingressi nel giorno di Ferragosto. Numeri a cui andreb- bero aggiunti gli ingressi – al mo- mento non misurabili – dalle en- trate secondarie dei Galinit e del Fava r o. «Sono dati per noi molto impor- tanti – commenta il consigliere del- l’Ente Alessandro Ramella Pralun- go - che ci forniranno una base documentata su cui impostare stra- tegie di valorizzazione del parco. E che forse spingeranno le istituzioni ad averne una maggiore cura». Battuta d’arresto per la candi- datura Unesco. Per quanto riguar- da la candidatura Unesco, invece, le notizie non sono troppo positive: l’iter della proposta aveva infatti subito una battuta d’arresto il giu- gno scorso, quando il ministero, in fase di valutazione preliminare, aveva richiesto un maggiore sup- porto documentale. Sabato scorso, le dichiarazioni dell’assessore re- gionale Antonella Parigi al quo- tidiano La Stampa, in cui si parla di una “bocciatura” della candidatu- ra, hanno suscitato molta sorpresa nell’Ente di gestione: «Non capisco a cosa ci si riferisce esattamente nell’intervista» sostiene il direttore dell’Ente Benedetto Franchina. E il consigliere dell’Ente Alessandro Ramella aggiunge: «Non c’è stata alcuna bocciatura, perché la pro- posta era ancora in una fase istrut- toria, e dunque potrà essere im- plementata secondo le richieste del ministero». Ciò che invece procede è il progetto di fare del parco un punto di ri- ferimento per iniziative culturali e didattiche. Sono appena stati po- sizionati i nuovi pannelli, offerti dal Rotary Club di Biella, che il- lustrano i punti di maggiore inte- resse. E continua la programma- zione di eventi culturali nella sede di Cascina Emilia, grazie ai nuovi spazi recentemente realizzati. Nel- la sala espositiva al primo piano, prosegue la bella mostra fotogra- fica di Franco Cerruti, che offre sguardi inediti sul parco, come il suggestivo panorama della conca dei rododendri in inverno, mentre nell’aula didattica al piano terreno si sta svolgendo il corso di avvi- cinamento alla micologia, organiz- zato da WWF e Gruppo Mico- logico Biellese, che ha visto una nutrita partecipazione di appassio- nati: sabato prossimo l’ultimo in- contro, a cui può partecipare anche chi non ha assistito alle precedenti lezioni. l S.P. CARTELLONISTICA nuova posizionata in Burcina