Portfolio 2018 | Page 8

LUNEDÌ 19 FEBBRAIO 2018 PRIMO PIANO | Eco di Biella ASSISE DI VERONA Le proposte Confindustria: un piano da 250 miliardi VERONA Più lavoro a partire dai giovani, più cre- scita, meno debito pubblico: sono questi i “p i l a- stri” o, quantomeno, i temi generali per una nuova politica economica che escono dalle Assise Ge- nerali di Confindustria tenutesi a Verona, venerdì scorso. Il convegno del centro studi e le Assise Ge- nerali sono stati voluti per esprimere una posizio- ne sui temi economici in vista del voto del 4 mar- zo. Da Fiera Verona (7 mila gli imprenditori pre- senti) Confindustria ha lanciato «un messaggio ad un Paese che vuole passare dal resistere a reagire» e che deve «ritrovare il gusto della sfida» per usare le parole del presidente Vincenzo Boccia. Eccole allora - lavoro, crescita, debito - le tre parole uscite dal cilindro di queste Assise di Confindustria che lancia un suo piano a cinque anni per il Paese i cui obiettivi «possono essere realizzati attraverso il re- perimento e l’impiego di 250 miliardi di euro» (l’Europa, secondo il leader degli industriali, Vin- cenzo Boccia, potrebbe contribuire fino a 93 mi- liardi di euro liberando risorse «per investire in infrastrutture, formazione, ricerca e innovazio- ne», mentre il settore privato «potrebbe contribuire fino a 38 miliardi di euro» investendo sull'econo- mia reale e orientandosi su obiettivi di politica economica. Inoltre, si potrebbe agire «sul bilancio pubblico contribuendo fino a 120 miliardi di eu- ro»). Con questo piano e, soprattutto, non smon- | 3 tando le riforme e le misure realizzate che hanno dimostrato di funzionare (pensioni, Jobs Act e In- dustria 4.0), per Confindustria, nell'arco di una legislatura di 5 anni, vi sarebbero oltre 1,8 milioni di occupati in più, una riduzione di più di 20 punti nel rapporto tra debito pubblico e Pil, una crescita cumulata del Pil reale vicino a 12 punti percentuali e una crescita dell'export consistentemente supe- riore alla domanda mondiale. Confindustria ha annunciato che su questa sua piattaforma chie- derà un confronto con il prossimo Governo. VERSO LE ELEZIONI Parlano gli imprenditori biellesi di ritorno dalle Assise di Verona «Puntiamo su riforme e crescita» Piacenza: «Non rompiano il giocattolo che dà frutti». Ploner: «Nuovo governo attento a giovani e 4.0» delle infrastrutture di cui il Biel- lese è notoriamente deficita- rio». VERONA « L’Italia è a un bivio. È indubbio che le elezioni che ver- ranno tra poche settimane po- trebbero restituire un quadro a dir poco confuso e con pochi, erro- nei, passi, il nostro Paese diven- terebbe presto l’anello debole mondiale». Confindustria non si si schiera a due settimane dal vo- to, ma dice cose chiare: niente sostegni e niente politici alle As- sise di Verona, ma un ambizioso programma di legislatura (vedi ar- ticolo in alto) capace di mobilitare 250 miliardi di euro, far crescere il Pil del 12% nel quinquennio, creare 1,8 milioni di posti di la- voro, impiegando gli eurobond, la spending review, la lotta all’e- vasione fiscale. La piattaforma di 28 pagine - in linea con le spinte alle riforme sostenute anche dal vertice di Viale dell’Astronomia - verrà presentata dal presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, a tutti i partiti e poi al governo che verrà insediato dopo le elezioni del 4 marzo I messaggi . Boccia ha spiegato che la strategia di Confindustria confligge con «quelli che propon- gono di abolire il Jobs Act e di ripristinare l’articolo 18, quelli IMPRENDITORI Al tavolo della sessione Education Ermanno Rondi (a sinistra). A destra Piacenza e Ploner che vogliono cambiare la legge Fornero sulle pensioni, quelli che puntano ad azzerare le infrastrut- ture». E’ senza se e senza ma l’op - zione riformista ed europeista della squadra di Boccia in un ri- conoscimento indiretto del lavo- ro nella legislatura, a maggioran- za centro sinistra, a favore delle imprese e della crescita: dalla ri- forma del Jobs act, al piano In- dustria 4.0, dal sostegno al made in Italy all’esclusione del costo del lavoro dalla base imponibile del- l’I r a p. In cinquemila. Fra gli oltre 5mila imprenditori chiamati a raccolta a Verona anche una nutrita rappre- sentanza biellese guidata dal pre- sidente Carlo Piacenza. «Dire che non è il caso di mandare in pezzi il giocattolo che sta dando i primi risultati - commenta - non è fare ideologia. Abbiamo fatto sentire una voce coesa in un momento di moderata euforia, portando al- l’attenzione proposte concrete ri- volte a chiunque sarà eletto al Par- lamento o guiderà il governo e sarà interessato ai destini del Pae- se e ad una società inclusiva. An- che a Biella, dopo il 4 marzo, chia- meremo a raccolta gli eletti pre- sentando loro il piano». Insieme a Piacenza, anche i vice TACCUINO ELETTORALE Potere al Popolo difende la Costituzione. E Cna interroga i candidati Emanuele Scribanti e Chiara Bo- nino, e il direttore Uib Pier Fran- cesco Corcione: «La chiave di vol- ta dell’unità e della coralità di Confindustria in questo frangente va ricercata - dice - nella costru- zione di un percorso virtuoso in- terno e nella serietà delle proposte emerse, che noi condividiamo, con punte di grande attenzione territoriale ai temi dell’education e della formazione dei giovani e Gli imprenditori. Mentre al ta- volo di una delle sessioni delle Assise ha relazionato Ermanno Rondi, project manager Educa- tion del board di Confindustria, fra le voci raccolte in sala anche quella di Stefania Ploner, del Gruppo giovani, che ha auspi- cato «che il nuovo governo man- tenga le misure 4.0 e quelle che hanno aiutato la crescita e che stia vicino ai giovani affinché possano entrare nelle aziende dove il lavoro c’è e c’è molto da fare». Ploner era in delegazione con altri colleghi come Vittorio Botto e Francesco Ferraris, ca- pogruppo Giovani Uib, che ag- giunge: «Condividiamo il per- corso di Boccia e speriamo riesca a farcela. Il piano è frutto di sug- gerimenti che vengono dai senior e dal confronto anche coi giovani come noi che rappresentiamo l’8% del corpo associativo, ma che qui a Verona siamo il 15% dei presenti segno che vogliamo affremare la nostra nell’idea glo- bale di futuro del Paese». l R.A. «Via Irap e Tasi». Le richieste dei commercialisti La legge sui piccoli Comuni spiegata da Enrico Borghi Continuano gli appunta- menti legati alla campagna elettorale dei candidati biel- lesi in vista del prossimo 4 marzo. Venerdì scorso, nella sala Biverbanca, si è tenuto in confronto con l’Ordine dei Commercialisti, durante il quale sono state sottoposte all’attenzione dei candidati presenti diverse proposte da parte dell’Ordine. In par- ticolare, tra i temi trattati la chiarezza sui ruoli dei di- versi attori nell’imposizione fiscale, le norme come leve di virtuosità e certezza in- terpretativa. E poi ancora l’Irap: deduzione totale co- sto del lavoro e successiva definitiva eliminazione, la piena deducibilità del costo dei fattori produttivi ter- ritoriali non speculativi e l’eliminazione della Tasi. Differenti le posizioni dei candidati. Il centrodestra, in particolare, ha spinto sulla Flat Tax, mentre Movimen- to 5 Stelle e Liberi e Uguali hanno puntato principal- mente sulla revisione degli scaglioni Irpef. La serata è stata comunque importante, soprattutto per i commer- cialisti che hanno potuto portare le loro richieste ai candidati biellesi. Sempre in tema economico, Cna organizza un altro ana- logo incontro nella propria I piccoli Comuni come presidio del territorio: non aree marginali, condannate allo spopolamento, ma al contrario cuore dell’i d e n- tità dei territori, motori di uno sviluppo sostenibile e p o l i c e n t r i c o. Questo è il nocciolo della Legge 158/2017, detta “s a l va - b o r g h i ”, di cui ha parlato venerdì scorso, al Museo del Territorio Biel- lese, Enrico Borghi, uno dei promotori del prov- vedimento, insieme a Ni- coletta Favero e Cristina Bargero: tutti candidati del Partito Democratico nel Biellese, rispettivamente per il collegio plurinomi- nale e per i collegi uni- nominali di Camera e Se- nato. A far uscire la legge – che giaceva in parlamento da quattro legislature - dal- le sabbie mobili dell’iter legislativo, consentendone l’approvazione all’u n a n i- mità, è stato – secondo il deputato Pd – il suo ap- proccio rivoluzionario: le amministrazioni locali so- no infatti considerate non più come organi tecno- cratici, apparati burocratici che erogano servizi (con l’obiettivo di raggiungere l’efficienza attraverso tagli e dismissioni), ma piuttosto come un presidio attivo I CANDIDATI di Potere al Popolo Giacomo Vittone, Lucietta Bellomo, Viola Mini e Augusto Lu t to re sede di via Repubblica per martedì 27 febbraio (mo- deratore il direttore di Eco Roberto Azzoni). Anche in questo caso verranno sot- toposte all’attenzione dei candidati le richieste degli ar tigiani. Crosetto di nuovo a Biella. Intanto mercoledì Guido Crosetto, per Fratelli d’I- talia, sarà di nuovo a Biella per visitare alcune realtà d’eccellenza dell’ag roali- mentare biellese. Poi seguirà una conferenza stampa de- dicata proprio all’a r g o m e n- to. Intanto ieri il candidato Andrea Delmastro era a Roma dove ha effettuato il giuramento del patriota, for- mula scelta dal partito per giurare fedeltà a Fdi e, dun- que, evitare cambi di ca- sacca durante la prossima legislatura, in caso di ele- z i o n e. Potere al Popolo. «La Co- stituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove: perché si muova bisogna ogni giorno rimet- terci dentro il combustibile; bisogna metterci dentro l’i m- pegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste pro- messe, la propria respon- sabilità». Si può riassumere con le parole di Pietro Ca- lamandrei il senso della pre- sentazione dei candidati del- la lista "Potere al Popolo!" che si è svolta lo scorso venerdì sera nella sede di "Sinistra per Varallo - Bella Ciao". Presenti i candidati Giacomo Vittone, Lucietta Bellomo, Viola Mini e Au- gusto Luttore. delle migliaia di “c o mu n i t à operose” che costituiscono il tessuto sociale vivo del paese. La legge mette in- fatti al centro la comunità locale, di cui il Comune è – come nelle “agorà” delle antiche polis greche - espressione identitaria e de- mocratica. Lo Stato torna dunque, dopo anni di depaupera- mento delle risorse, a so- stenere la vita dei piccoli borghi (quelli con meno di 5mila abitanti, come pure le loro eventuali fusioni), custodi di quei beni am- bientali, culturali, storici che sono patrimonio di tutta la nazione: recupe- rando i centri storici, pro- muovendo i prodotti agroa- limentari locali, garanten- do la capillarità di tutti quei servizi essenziali, dagli uf- fici postali al trasporto pub- blico, dalle edicole alle in- frastrutture digitali, che possono trainare lo svi- luppo locale. Per questo, oltre ai due miliardi previsti per la banda larga, sono già stati stanziati 160 milioni: un fondo che – ha ri- marcato Borghi – il pro- gramma del Partito De- mocratico prevede di rad- d o p p i a r e. l S.P.