LUNEDÌ 27 AGOSTO 2018
BIELLA
| Eco di Biella
| 9
E i gadget
sono già pronti
Visite guidate, un video (vedi su
ecodibiella.it) e anche gadget: la
corsa verso oropa 2020 è cominciata
in grande stile. E non mancano i
gadget come quelli fotografati a de-
stra: la spilla da infilare all’occhiello
della giacca, la coroncina coi sinboli
dell’evento e le immancabili T-shirt
LA FESTA DI OROPA Fine agosto, la simbolica chiusura dei cancelli
L’ultima volta di Gabriele Mana
La messa nel grande gazebo: la basilica nuova è in restauro
prensibile a tutti, sembra avere
poco senso, appare lontano dal
comune sentire. E allora risco-
prire i sentimenti, personali e
collettivi, che nei secoli passati
hanno dato vita a questi so-
lenni eventi è la premessa per
interrogarci oggi sul significa-
to di un evento di questo ti-
po».
l Simona Perolo
«E’ questa la festa di Oropa,
non c’è appuntamento più im-
portante di questo»: lo ha ri-
cordato monsignor Gabriele
Mana durante la cerimonia
con cui ieri il santuario ha ce-
lebrato l’anniversario della In-
coronazione della Madonna
di Oropa, un evento che, a due
anni dall’Incoronazione del
2020, acquista un rilievo tutto
particolare. Ma non solo: l’ul -
tima domenica di agosto ri-
corre anche l’anniversario del-
la consacrazione, nel 1294,
della prima chiesa di Oropa da
parte del vescovo Aimone di
Challant per arrivare, il 22 ago-
sto del 1960, alla inaugurazio-
ne della Basilica Superiore da
parte del vescovo Carlo Rossi.
La giornata è iniziata - alla
presenza delle autorità civili e
religiose - con la cerimonia
della chiusura dei cancelli
d’ingresso da parte del sindaco
di Biella Marco Cavicchioli:
una tradizione dalle origini
controverse, che riafferma
simbolicamente lo stretto le-
Il saluto affettuoso al vescovo
«Vado a Marene ma tornerò»
game tra la città e il suo san-
tuario e che prevede, nel suo
rituale, la presenza della ‘maz -
za civica’, la maggiore insegna
cittadina del potere, portata
dalla Guardia municipale in
alta uniforme.
Le cariche istituzionali sono
poi salite alla Basilica Supe-
riore dove - dopo la tradizio-
nale processione dei fedeli nel
grande piazzale - monsignor
Gabriele Mana ha celebrato la
messa: officiata sotto un gran-
de gazebo, dal momento che la
Chiesa Nuova è inagibile a
causa dei lavori di restauro, ma
comunque messa solenne e
cantata, con una specifica li-
turgia e trasmessa in diretta da
Radio Maria Pellegrina.
l S.P.
È un saluto caldo e affettuoso quello che ieri il consiglio di amministrazione
del Santuario di Oropa ha rivolto a Gabriele Mana, vescovo di Biella per 17
anni, dimessosi dopo aver festeggiato il 4 marzo scorso i 75 anni. E il
festeggiato, tra la sorpresa e la commozione, ha ricambiato, raccontando
momenti ed aneddoti del suo lungo idillio con la realtà biellese e spiegando tra
l’altro la decisione di tornare a Marene, suo paese natale: «E’una scelta che ho
fatto per amore di questa diocesi: è bene lasciare spazio a chi arriva, evitare
interferenze, spegnere i riflettori…ma a Biella lascio il cuore». E poiché, come
ha ricordato il sindaco di Biella Marco Cavicchioli nel suo saluto, «Marene in
fondo è lì, subito dopo Gaglianico», il vescovo emerito promette: «Tornerò a
trovarvi. Il 2020 è vicino, e spero proprio di essere ancora vivo…».
IL COLLOQUIO Il sindaco chiude i cancelli e riapre l’attività amministrativa: completeremo Villaggio La Marmora e Piazzo, poi via Italia e dormitorio
Cavicchioli: ecco le quattro priorità di fine mandato
usata a parcheggio, ma certo non
fruibile in altra soluzione che sta tra
il chiostro di San Sebastiano, la pa-
lazzina Piacenza e via Pietro Micca:
qui c’è un progetto che vogliamo
completare che prevede, anche in
accordo con la Soprintendenza e
tenendo conto del vasto traffico su
via Pietro Micca, di aprire varchi nel
muro vincolato dal 2007 e poi una
sistemazione dell’area a giardino per
collegare Museo, Archivio di Stato e
Palazzina Piacenza e poi via Pietro
Micca e villa Schneider e offrire scor-
ci di visuale cittadina nuovi. La se-
conda è l’area di via Italia che verrà
nobilitata con panchine, movimenti
verdi e una nuova illuminazione che
sostituisca quella attuale che è ormai
desueta e risale agli anni 80».
«Le priorità? Sono quelle legate al-
l’avanzamento dei lavori e dei pro-
getti in corso. In particolare le ini-
ziative immaginate con i fondi Pos
Fesr europei 2014-2020, ma soprat-
tutto, in questa fase, ottenere una
revisione del provvedimento di stop
governativo al Piano periferie che
per noi va ad incidere pesantemente
sul Villaggio Lamarmora e le opere
immaginate».
Il sindaco Marco Cavicchioli ieri ha
chiuso i cancelli di Oropa, un gesto
che, al di là dei contenuti santuariali,
segna anche tradizionalmente l’ini-
zio della stagione amministrativa
dopo le vacanze. Oggi ci sarà giunta
e per il primo cittadino si tratta del-
l’ultimo tratto di mandato prima del-
le elezioni di primavera, un’occa-
sione per fare il punto proprio sulle
priorità.
Partiamo allora dal Villaggio La-
marmora: cosa farete?
«Nel dettaglio al speriamo di poter
dare corso alle opere per migliorare
la “faccia” del mercato ambulante e
dell’area di Corso 53° Fanteria che
costituisce una delle porte di accesso
alla città dove c’è il campo sportivo
dietro la piscina: qui immaginiamo
un campo sintetico e un rifacimento
completo della struttura. Ma c’è di
mezzo lo stop governativo e par-
lamentare: speriamo di riuscire a
sbloccare il tutto».
Le altre priorità?
«Fra le altre ci sono quelle legate al
completamento della riqualificazio-
I CANCELLI Ieri il sindaco Marco Cavicchioli ha chiuso i cancelli del Santuario di Oropa
ne del Piazzo, che sta avvenendo con
un successo quasi inaspettato dopo
l’inaugurazione della Funicolare ed i
provvedimenti collaterali di vincolo
alla viabilità. Oggi, per esempio, chi
usa il parcheggio del Bellone può
recarsi nei palazzi del Polo culturale
e ai giardini di Palazzo Ferrero cam-
minando sui marciapiedi, cosa che
prima dei divieti di sosta non poteva
fare. E, avanti di questo passo, ab-
biamo da intervenire per dare conto
alle prescrizioni della Commissione
barriere architettoniche: già con la
funicolare abbiamo eliminato quei
sette gradini che impedivano in ar-
rivo ai disabili l’accesso al borgo
storico usando l’impianto di risalita.
Poi, ci sono alcuni altri gradini da
« L’area del muro
di via Pietro Micca
diventerà un giardino
aperto in parte
verso la città»
sistemare davanti all’ex farmacia e
gli attraversamenti di Corso del Piaz-
zo e Corso Avogadro che verranno
favoriti con un progetto di posa di
corsie in pietra esteticamente com-
patibili con l’impianto medievale e
in accordo con la Soprintendenza».
E per il cuore cittadino pensa a
qualche novità?
«In tema di estetica un’altra delle
priorità dell’ultimo scorcio di legi-
slatura è la sistemazione dell’ar redo
urbano del centro. Due sono le aree
interessate. La prima, quella oggi
Finito qui?
«Non ultimo fra le priorità c’è il
completamento di un’opera sociale
alla quale tengo molto. Si tratta del
dormitorio pubblico in area Belletti
Bona. Avremo finalmente una strut-
tura che supera il concetto di ac-
coglienza ottocentesca stile Dickens.
I posti che oggi sono una ventina
saranno raddoppiati, in stanze da 4,
che all’occorrenza potranno ospitare
in tutto 58 persone. Ma la differenza
la farà la qualità dell’ospitalità: ci
saranno docce e anche un ambu-
latorio. Per chi avrà una sofferenza
temporanea sarà una soluzione che
garantisce la dignità personale. Mi
auguro davvero di andare all’inau-
gurazione entro novembre».
l Roberto Azzoni