Portfolio 2018 | Page 67

14 | Eco di Biella | LUNEDÌ 20 AGOSTO 2018 PROVINCIA GLI EVENTI Corse, cene e nordik walking Ecco alcuni dei prossimi eventi sulle montagne biellesi. Domenica 26 agosto, rifugio Madonna del- la Neve, corsa Rosazza-Rifugio Madonna del- la neve: corsa in montagna aperta a tutti. Info e iscrizioni: Enzo Peraldo tel. 338-5494174. Domenica 26 agosto 2018, Bielmonte, out- door e sport: escursione guidata di nordic wal- king, alla scoperta dell’Alta Valsessera attra- verso la Linea Insubrica. Ritrovo ore 9 allo Chalet Bielmonte. Munirsi di abbigliamento comodo, adatto ad una passeggiata in mon- tagna e pranzo al sacco. È possibile su pre- notazione noleggiare i bastoncini di nordic walking sul luogo. Info: Equipe Arc en Ciel 015-0990725 o 349-4512088. Sabato 1 Settembre, Rifugio Lago della Ve c c h i a , cena della bagna cauda e del Barbera, info e prenotazioni: Valeria 015-8853232 - 320-2957072 Domenica 2 settembre, Rifugio Rivetti, cor- sa Piedicavallo-Rivetti: 25a edizione, corsa ver- tical, non competitiva, aperta a tutti (dislivello 1.150 m), Ritrovo ore 8.00 a Piedicavallo, Par- co Ravere Info e iscrizioni: Rifugio Rivetti 015 247 6141 – 370 3266366 RIFUGI Anche in alta quota, il turismo è sempre più ‘mordi e fuggi’ I trekkers stranieri ‘salvano’ la stagione Italiani pochi e “in velocità” a danno della sicurezza e della magia della montagna Estate difficile, con il clima volubile e le previsioni - spesso più cata- strofiche della realtà - a spaventare gli escursionisti: la stagione dei ri- fugi alpini biellesi finora non è stata il massimo, soprattutto se confron- tata con il boom dello scorso anno, quando il caldo prolungato aveva spinto molti a cercare refrigerio in alta quota. A salvare la situazione sono so- prattutto gli stranieri: tedeschi, sviz- zeri, francesi, austriaci, perfino olan- desi, che arrivano sulle nostre mon- tagne percorrendo trekking di più giorni - la GTA (Grande Traversata delle Alpi), l’Alta Via delle Alpi Biellesi, l’Alta via della Valle d’Ao- sta, che lambisce il Biellese - e non si lasciano spaventare più di tanto da nuvole e nebbie. E rappresentano una quota consistente della clientela dei rifugi: si parla almeno di un 30-40%, ma in alcuni casi arrivano a costituire addirittura l’80% dei per- nottamenti. Gli italiani invece latitano. E, quan- do salgono in montagna, è soprat- tutto per brevi gite in giornata: sono i classici “escursionisti della dome- nica”, per i quali il rifugio non rap- presenta una tappa ma piuttosto una meta. Oppure, all’estremo opposto, c’è chi ci passa di corsa: la passione fretta di tornare casa stanno au- mentando considerevolmente». PANORAMA NOTTURNO Dal rifugio Mombarone per lo sky running (corsa in mon- tagna), sempre più diffusa anche da noi, sta portando ad un modo com- pletamente diverso di vivere il ri- fugio, che diventa un momento di rapido ristoro, una parentesi prima di correre via, verso nuove desti- nazioni. Il modo di vivere la montagna sta dunque cambiando, e non si tratta certo di un fenomeno solo biellese: anche in alta quota, il turismo è sempre più “mordi e fuggi” e l’al- larme, lanciato il giugno scorso dalla Sat (Società degli Alpinisti Triden- tini), sta rimbalzando su giornali, radio e tv. La moda di vivere la montagna “in ve l o c i t à ” - sostengono - affrontando escursioni e arrampicate nell’arco della giornata, presenta controin- dicazioni e rischi per la sicurezza: «Si credono tutti degli highlander - lamenta, su un sito specializzato, il gestore di un rifugio che, come molti colleghi, ha alle spalle un curricu- lum di guida alpina - arrivano dalle metropoli della pianura dopo un viaggio di due o tre ore, parcheg- giano e poi via, sulla salita che porta all’attacco della cima, o su un at- traversamento impegnativo. Peccato che spesso il sole è già alto e si arriva in parete, o in quota, con molto ritardo e, quando si deve affrontare la discesa, si è ormai esausti. Così gli incidenti dovuti appunto a stanchez- za, mancanza di concentrazione e Si tratta di un vero e proprio mu- tamento culturale: «Fino a qualche anno fa - racconta un altro gestore - chi voleva affrontare percorsi im- pegnativi saliva nel primo pome- riggio al rifugio, per ambientarsi, spezzare il dislivello, consentire al corpo di acclimatarsi, stabilizzare il ritmo cardiaco. Per questo sono stati costruiti i rifugi: per consentirci di entrare in sintonia con un ambiente così diverso da quello quotidiano, ma anche per regalare un momento di relax, di convivialità, di scambio di informazioni ed esperienze pre- ziose, che consentono di prepararsi al percorso che si andrà ad affron- tare. Ma questo valore si sta sempre più perdendo, a fronte della pre- sunzione, della smania di dimostra- re a sé stessi che tutto si può fare in ve l o c i t à » . Insomma, la montagna diventa una attività tra le altre, da incastrare tra i tanti impegni nella fitta agenda del tempo libero. E così il lavoro dei gestori - per far salire, trattenere e soddisfare una clientela sempre più eterogenea, con esigenze nuove e diverse - diventa sempre più dif- f i c i l e. l Simona Perolo