Portfolio 2018 | Page 63

LUNEDÌ 2 LUGLIO 2018 VITA & ARTI | 57 | Eco di Biella PERSONAGGI In studio con la Gialappa’s Luigi Dimino tifa Francia ai Mondiali Mediaset C’era anche Luigi Dimino, con il suo inseparabile sax, sabato pomeriggio, negli studi Mediaset (nella foto), a tifare Francia, in occasione della partita dei Mondiali (vinta 4-3 dalla formazione francese contro un’Argentina troppo poco incisiva) com- mentata dalla Gialappa’s in diretta sul canale Me- diaset Extra. Quarantadue anni il prossimo dicembre, il musi- cista valsesiano è molto conosciuto anche nel Biel- lese per la sua attività e per essersi spesso esibito nei locali della zona. Le sue partecipazioni ad al- cuni spot pubblicitari e le sue numerose collabo- razioni, tra cui quelle con Radio 105 e con la stessa Gialappa’s, lo hanno portato fin negli studi Me- diaset per fare il tifo per la squadra di Mbappé, dal momento che Dimino vanta origini francesi (i nonni paterni). E, tra un gol e l’altro, c’è stato anche il tempo per raccontare la sua capacità di “far suonare le piante” e di ricordare il suo record del mondo, stabilito nel 2016, quando si lanciò a volo d’angelo per 1.800 metri su un cavo sospeso a oltre mille metri di quota, sfiorando i 160 chilo- metri all’ora ed eseguendo, in volo, con il sasso- fono, un brano di sua composizione, “Sexy Sax”. l L.B. PERSONAGGI Alpinismo L’alpinista biellese racconta l’i m p re s a del 2017 dove fra l’altro venne i n t i to l a t a una cima a Biella Cavalli corre per il ‘Piolet d’or’ “La candidatura è già una vittoria» S i potrebbero definire gli Oscar della mon- tagna, assegnati ai migliori alpinisti e imprese dell’anno: Sono i Piolets d’Or (piccozze d’oro), il prestigioso premio - attri- buito, dal 1991, dalla rivista francese Montagnes e dal- l’associazione Groupe de Haute Montagne - che tiene conto non solo del valore tecnico della scalata, ma anche dello spirito, dello stile, della sostenibilità am- bientale e dei valori etici dell’impresa. Oltre ai premi per le ascese, ci sono poi anche quelli alla carriera, che nel 2009 e nel 2010 sono stati assegnati rispettivamente a Walter Bo- natti e Reinhold Messner, gli unici due italiani ad La candidatura? Aver effettuato la prima del Fiost Brakk (5930 m) nel Karakoram avere vinto finora l’ambito trofeo. Ma quest’anno po- trebbe essere la volta buona visto che, tra le 58 imprese alpinistiche del 2017 can- didate, ci sono 6 squadre italiane. Di una di queste fa parte l’alpinista biellese Gian Luca Cavalli, can- didato - insieme ai com- pagni Marcello Sanguineti, di Chiavari e Michele Foc- chi, di Rimini - per aver effettuato la prima del Fiost Brakk (5930 m), nel Ka- rakoram, aprendo una nuo- va via di ghiaccio e roccia, chiamata ‘Amman (pace) in Kashmir’. «È stata una sorpresa - racconta Cavalli - non lo avrei mai immaginato… c r e- do che abbiano valutato lo stile: noi, la montagna, così come l’abbiamo trovata, l’abbiamo lasciata, perché questo è il modo con cui andiamo in montagna». La spedizione ‘Tr a n s - L i- mes’ - di cui facevano parte anche Daniele Nardi, Tom e Kate Ballard, Cuan Coetzee - era partita nel luglio scorso alla volta del Saltoro Kan- gri, nella catena montuosa del Karakoram - zona di confine per eccellenza, con- tesa fra India, Pakistan e Cina e alpinisticamente pressoché vergine - con l’o- biettivo di esplorare l’area, contribuendo al suo svi- luppo turistico e in par- ticolare di scalare l’i nv i o l a t a parete est del Link Sar, un 7mila difficile e ambito: l’impresa non era poi andata a buon fine, per via delle violente nevicate, ma il gruppo ne aveva approfit- tato per esplorare il ghiac- ciaio Kaberi e per realizzare alcune salite impreviste alle vette circostanti. Il racconto. «La salita al- l’anticima del Fiost Brakk - ricorda l’alpinista biellese - non era programmata, l’a b- biamo decisa al momento. Anzi, avevamo in program- ma di salire Link Sar, ma abbiamo dovuto rinunciare. Abbiamo individuato un al- tro ghiacciaio inesplorato, il Kaberi: siamo stati lì isolati una decina di giorni e ci siamo fatti queste due punte. Per il Fiost Brakk siamo partiti a mezzanotte e siamo tornati la mezzanotte del giorno dopo: abbiamo fatto un bivacco a 6mila metri, tutti e tre appesi, ognuno si era ricavato uno scalino, per stare seduti, non avevamo né sacco a pelo né niente… abbiamo passato ore a par- lare, per passare il tempo. In quei momenti, ti confidi, ti liberi dalle catene, diventa una sorta di psicoterapia di gruppo ad alta quota…». «E poi abbiamo fatto l’altra salita - aggiunge -, alla cima che abbiamo dedicato alla città di Biella: una via di pura roccia di granito che abbiamo chiamato ‘via delle Po i a n e ’, dal nome del grup- po di Rimini con cui Mi- chele va ad arrampicare». La spedizione ha richiesto una lunga preparazione: «È stata una vera e propria esplorazione: lì non c’era mai stato nessuno, quindi non avevamo foto, nulla su cui prepararci. In quella zona, non danno permessi di accesso da vent’anni: noi lo avevamo richiesto un an- no prima, è stato molto difficile averlo, e subito do- po li hanno revocati. Senza permessi non ti muovi, sono si tratta di una zona contesa: avere il controllo del ghiac- ciaio significa infatti avere il controllo dell’acqua, dell’a- gricoltura di un paese». LA SALITA La prima del Fiost Brakk (5930 m), nel Karakoram: Cavalli (in basso altre due immagini) in azione molto rigidi, ci sono po- stazioni militari, in ognuna ti fermi e ti registri, poi ti danno il consenso a pro- Ma che cosa attira un alpinista in quest’area? «So- no stato varie volte nel- l’Himalaya: mi affascina il panorama dei ghiacciai a perdita d’occhio, le pareti di granito. Mi attirano le pareti mai scalate, mai fotografate, dove è ancora tutto nuovo: parti e non sai cosa trovi. Oggi ti colleghi con Google e vedi le mappe, hai il telefono satellitare, chiami a casa, hai il meteo… i nve c e, il bello di queste spedizioni esplorative è proprio l’i n- cognita, il non sapere cosa ti aspetta». Ora la parola passa ad una giuria internazionale di al- pinisti e giornalisti, che as- segnerà il premio - una piccozza old-fashion di 70 cm, placcata in oro, rea- lizzata dalla ditta Grivel - in occasione del Ladek Moun- tain Festival che si terrà dal 20 al 23 settembre in Po- lonia. «Hanno valutato spedizioni di tutto il mondo e già la nomination è un ricono- scimento a livello interna- zionale, un po’ come il Pallone d’oro, per cui sono contento comunque: per me, io ho già vinto». seguire e c’è un ufficiale di collegamento che veglia su tutti gli spostamenti: se sgar- ri, sono guai. Il motivo è che l Simona Perolo L’EVENTO Inaugurazione giovedì allo Spazio cultura Crb di una rassegna fotografica. Poi la festa al chiostro I 50 anni Special Olympics. In mostra Grazie al contributo della Fon- dazione Cassa di Risparmio di Biella, Special Olympics Team Piemonte, Asad Biella e la coo- perativa sociale Sportivamente hanno organizzato uno speciale tributo ai 50 anni di Special Olympics nel mondo: una mo- stra fotografica allo Spazio Crb che verrà inaugurata giovedì. «È un tributo soprattutto a quello che Special Olympics rappresen- ta: un movimento - dicono gli organizzatori - che ha fatto del- l’inclusione un valore imprescin- dibile. Per creare un mondo nuo- vo dove ogni singola persona vie- ne accettata e accolta, incondi- zionatamente. Ed è lo sport a rap- presentare quel collante che uni- sce le persone». La mostra fotografica a Biella è formata da 50 scatti esposti dal 5 al 29 luglio presso lo Spazio Cul- tura di via Garibaldi. «Scatti - aggiungono i promotori - che ri- porteranno tutti noi alle emozio- ni vissute durante i Giochi Na- San Sebastiano (grazie al soste- gno comunale) si terrà una vera e propria festa dei 50 anni del mo- vimento Special Olympics con aperitivo e accompagnamento musicale con i Centos. MEDAGLIE Un recentissimo selfie per una medaglia vinta da Asad Biella: anche nelle foto in mostra vitalità ed entusiasmo zionali Estivi di Biella nel 2017. A un anno esatto dalla loro realiz- zazione, questa mostra rappre- senta e celebra l’impegno, la te- nacia e il successo dei nostri atle- ti». L’inaugurazione sarà giovedì alle 17,30 con apertura della rassegna al pubblico ad ingresso gratuito. Alle 18,30 presso il Chiostro di La mostra. I 50 scatti sono opera di diverse persone, fotografi pro- fessionisti, amatori e alcune vo- lontarie, che hanno raccolto in queste immagini le emozioni vis- sute durante la settimana dei Giochi dagli atleti, dai volontari e dai tecnici: Marida Augusto, Max Hirzel, Stefano Ceretti, Val- ter Garbi, Fabio Lesca, Marzia Pozzato, Simone Pozzati, Nicolò Pigoni e le volontarie: Alessia Scalerandi, Cecilia Lomuscio, Maria Chiara Thiebat, Sofia Pas- sini, Elisa Gravellu, Letizia Gra- ziola, Lucia Nicole, Gemma Fer- la. Info: fino al 29 luglio, da lunedì a venerdì 10.30-12.30, 16.00-17.30; sabato e domenica 16-19. l R.A.