Portfolio 2018 | Page 51

LUNEDÌ 28 MAGGIO 2018 VITA & ARTI | 39 | Eco di Biella SCHEDA L’edizione 2018 Il programma di Arte al centro Arte al Centro 2018 ha sede a Cittadel- larte, via Serralunga 27, Biella. Orari: solo visite guidate sabato e domenica ore 11 (sezione 1), 14.30 (sezione 2) , 16.30 (se- zione 1), martedì-venerdì 10-17 su preno- tazione; ingresso: 9 euro (una sezione), 12 euro (2 sezioni); Info: 015-28400 Le mostre Costellazioni demopratiche, l'impatto sociale di Cittadellar te a cura di: Michele Cerruti But e Juan San- d ova l Prima dello specchio, Le prime opere di Michelangelo Pistoletto e la ricerca sull'autoritratto (d)estr uctura, un progetto di: Collettivo el puente lab e Mariangela Aponte Núñez Il Cosmo in una Mano, mostra interattiva dedicata ai bambini, a cura di Associazionedidee, allestimento E 2 0 p r o ge t t i Le stanze della moda sostenibile, a cura di Cittadellarte Fashion B.E.S.T. La mappa non è il territorio (Montedellar te), libro d'artista – video – installazione di Griet Dobbels a cura di Els Vermeersch Riattivazione urbana e sociale, un archivio in d iv e n i re A cura di Arch. Emanuele Bottigella e Ar- ch. Francesca Chiorino Semiurbani, spazio per la realizzazione di attività relative alla trasformazione urbana. Un progetto di Cittadellarte, in collabora- zione con Comune di Biella e Let Eat Bi DISCUSSIONI Arte al centro GLI ESPERTI Il selfie, o la fine del paesaggio Il paesaggio, luogo dell’identità oggi a rischio E’ davvero unico, il paesaggio biellese, con una natura spet- tacolare segnata dalle tracce in- gombranti del passato industria- le - le ciminiere che spuntano nelle valli, gli scheletri dei vecchi opifici a costeggiare i corsi d'ac- qua - oggi per lo più spazi vuoti, abbandonati al degrado, ferite non rimarginate. Talmente uni- co da diventare un caso di studio per il progetto Ilab (Industrial Landscape Biella) dell’Univer - sità di Torino che, venerdì e sa- bato scorso a Cittadellarte, vi ha dedicato il convegno ‘(NON) Capire il Paesaggio’: due gior- nate di studio sul paesaggio e le sue trasformazioni, nelle sue implicazioni filosofiche, sociali, antropologiche e urbanistiche. Concetto legato alla moder- A Cittadellarte, il confronto sull’oppor tunità “r i g e n e ra t r i ce” degli “spazi vuoti” nità, quello di paesaggio – ana - lizzato in apertura del conve- gno da Paolo Furia, ricercatore in Filosofia Teoretica e coor- dinatore di Ilab - che nasce nel momento in cui l’uomo, allon- tanatosi dall’ambiente natura- le, inizia ad apprezzarlo in u n’ottica estetico-artistica: un quadro, una cartolina, poco più che uno sfondo per le attività umane. Oggi, il paesaggio non è più visto come una natura idealizzata e perduta, ma in- globa gli elementi antropici che ormai ne fanno parte integran- te, come nel caso del ‘paesaggio industriale’: un apparente os- simoro, che include il contesto naturale e i manufatti indu- striali che lo hanno segnato in modo indelebile. E la Conven- zione Europea del Paesaggio del 2000 lo definisce “una de- terminata parte di territorio, così come è percepita dalle po- polazioni”: un cambiamento di prospettiva radicale, che mette al centro del paesaggio il ‘vis - suto’ degli abitanti. Ma è difficile percepire il pae- saggio quando vi si è immersi, quando questo rappresenta lo spazio della propria quotidia- nità: occorre uno sguardo ester- no, che sappia guardare dall’al - to ma anche confrontarsi con la realtà, una poiesis (atto crea- tivo) che - per Elio Franzini, docente di Estetica all’Univer - sità di Milano - sappia calarsi nella polis, lo spazio pubblico, nella la vita metropolitana in tutta la sua complessità. Oggi, nell’epoca del provviso- rio, la bellezza (anche nel pae- saggio) non può essere che con- tingente, transitoria e polimor- fa. Per questo, come recita il titolo del convegno, non si può mai capire appieno il paesag- gio, non si può capirlo una vol- ta per tutte. E d’altronde non si può non capirlo: la consapevolezza del proprio paesaggio, cosi come si è andato costruendo e strati- ficando nel tempo, è la base per definire la propria identità. Il luogo è la nostra memoria, do- ve la storia collettiva si incrocia con le storie individuali, ci for- nisce una storia, una quotidia- nità, una geografia, un linguag- gio condiviso. Ma il confine che lo separa dai ‘non-luoghi’ - ha ricordato l’an - tropologo Marc Augé, l’inven - tore di questo termine, ormai entrato nel linguaggio comune per definire luoghi artificiali e spersonalizzati - è labile: per- fino le città, luoghi per eccel- lenza della relazione e dell’in - contro, si dilatano e sfilacciano in una informe urbanizzazione planetaria, nel ‘filamenti urba- ni’ lungo le reti di comunica- zioni, nelle sterminate ba- nlieues metropolitane, perden- do di continuità e di senso. E se il bisogno di identità è la grande domanda del nostro tempo - ha concluso Federico Vercellotti, docente di Estetica all’Università di Torino - il pae- saggio, non più in grado di of- frire risposte condivise, diventa il luogo del conflitto simbolico tra visioni del mondo diverse, in cui identità parziali e con- trapposte - culturali, etniche, religiose - lottano per affermar- si. Lo ‘spazio vuoto’ offre allora una grande opportunità: quella di attivare un processo di ri- generazione inclusivo, che ri- costruisca nuove identità senza sopraffarne altre, come invece - occupando le valli e cancellan- do una secolare tradizione con- tadina - fece, a suo tempo, pro- prio la fabbrica. l Simona Perolo I 20 ANNI DI CITTADELLARTE In alto, ‘Prima dello specchio’, la collezione permanente delle opere di Pistoletto, si arricchisce con le prime opere dell’artista e la sua ricerca sull'au- toritratto. Sopra, il convegno sul paesaggio e la festa alla Fondazione (Foto Enrico Amici) Viviamo nella società dell’immagine: una cultura iconocentrica, ha ricordato Chiara Simonigh, docente di Storia ed Estetica del Cinema all’Università di Torino, dove la nostra percezione della realtà si basa su un immaginario di tipo visivo. Sempre più il mondo - sostiene Marc Augé - si va organizzando per essere visto, fotografato, filmato e, alla fine, proiettato su uno schermo, in una sorta di ‘effetto Disneyland’ per vasivo. E la realtà aumentata - ha raccontato Massimo Bergamasco, docente di Meccanica applicata presso l’Istituto Sant’Anna di Pisa - ci offre un mix di mondo reale e virtuale che annulla la categoria stessa di spazio. Ma, per Pep- pino Ortoleva, docente di Storia e Teo- ria dei Media all’Università di Torino, è stata forse la ‘cultura del selfie’ ad uc- cidere definitivamente l’idea ottocen- tesca di paesaggio: ciò che noi immor- taliamo è la nostra presenza nel luogo, che viene inglobato nella nostra bio- grafia, mentre il paesaggio diventa solo il pretesto per una esperienza sogget- tiva, destinata ad essere condivisa, nar- rata e commentata. E il mondo si fram- menta in una miriade di punti di vista, smaterializzandosi in un immenso Trip Advisor globale. l S.P. LE MOSTRE Inaugurata Arte al Centro: mostre e laboratori raccontano due decenni di Cittadellarte L’arte che trasforma la società da 20 anni Ha preso il via venerdì scorso Arte al Centro, la rassegna an- nuale che racconta le buone pra- tiche di un’arte responsabile, vol- ta a trasformare il proprio con- testo sociale. Ed è una edizione speciale, per festeggiare i vent’an - ni dell’avventura di Cittadellarte, fondata nel 1998 da Michelan- gelo Pistoletto. In cartellone mo- stre, workshops, seminari, disse- minati nei tanti spazi dell’ex La- nificio Trombetta, esempio em- blematico di ‘rigenerazione crea- t iva ’ di un edificio industriale di- s m e s s o. C’è anzitutto, nei quattro piani della ‘fabbrica’ che rappresenta il cuore del complesso, il racconto dell’attività di Cittadellarte: nella Sala delle Colonne, la mostra ‘Costellazioni Demopratiche’ fa il punto sugli oltre 400 progetti realizzati nel Biellese e nei ter- ritori delle ‘ambasciate’ m e n t r e, al terzo piano, ‘Prima dello spec- chio’, la collezione permanente delle opere di Pistoletto, si ar- ricchisce con le prime opere del- l’artista e la sua ricerca sull'au- t o r i t r a t t o. ‘La mappa non è il territorio’ è invece una video-installazione dell’artista belga Griet Dobbels, frutto dell’evento Montedellarte, che ha coinvolto il nostro terri- torio il 1° ottobre scorso quando, sul monte Cucco, un gruppo di escursionisti ha tracciato una mappa nel paesaggio camminan- do lungo una curva di livello, mentre persone da ogni parte del mondo hanno potuto guardare e partecipare all’escursione attra- verso un sito e una app. SCATTI Sopra una delle mostre e la consegna del Minimum Prize allo studio di architettura londinese Assem- ble. A lato i ragazzi di Unidee per le stanze della moda sostenibile (Foto Enrico Amici) Lo stesso spazio ospita le ‘Stanze della moda sostenibile’, dove le stanze dell’opera di Pistoletto ‘Por te-Uffizi’ accolgono le paro- le che i protagonisti della moda sostenibile hanno pronunciato in questi anni. Ai bambini è invece dedicato ‘Il cosmo in una mano’, una mostra esperienziale interattiva dove i più piccoli potranno ‘toccare con mano’ il sistema solare, le co- stellazioni, l’alternarsi del giorno e della notte. Lo spazio di n.o.v.a.civitas, do- ve ha sede il coworking di pro- gettazione sostenibile, ospita poi il progetto ‘Riattivazione urbana e sociale’, primo nucleo di un futuro archivio: vi sono raccon- tati gli interventi dello studio di architettura londinese Assemble, che collabora con Create London (associazione di artisti impegnati a migliorare la qualità della vita nella East Londo delle zone più degradate della città), premiata venerdì scorso con il Minimum Prize, riconoscimento che Citta- dellarte assegna ogni anno ai pro- tagonisti dell’arte ‘responsabile’. E infine, all’estremità del com- plesso industriale, è stato inau- gurato ‘SemiUrbani’: una vec- chia officina-carrozzeria, recu- perata con il contributo del Co- mune di Biella, che diventa uno spazio aperto ai progetti degli abitanti e delle realtà associative dei quartieri Chiavazza e Riva. l S.P.