42 | VITA & ARTI
Eco di Biella | GIOVEDÌ 24 MAGGIO 2018
DANZA Preparata dalla Dance4
sificata al nono posto. «Carola - spiega Emily Angelillo
(a sinistra, nella foto), direttore artistico della scuola di
danza, che non nasconde la grande soddisfazione per il
risultato conseguito - non è una ballerina, ma un’atleta e,
nonostante la sua giovanissima età, gareggia già con i
professionisti. A Sassuolo la sua performance è stata
valutata da 40 giudici, con un punteggio che teneva con-
to della tecnica, dell’esecuzione della coreografia, della
musica scelta e dell’interpretazione. Proprio come ac-
cade nelle gare di ginnastica ritmica, soltanto che, men-
Carola Pozzo nella top ten
italiana del Pole Sport
Nuovo successo per la scuola di danza Dance4 di Biella,
che domenica scorsa ha visto una sua allieva, Carola
Pozzo, 19 anni, di Occhieppo Superiore, entrare nella
top ten dei Campionati nazionali di Pole Sport dispu-
tatisi a Sassuolo, in provincia di Modena, dove si è clas-
LA MOSTRA Piemonte-Russia
I
LA VENERE DEGLI
STRACCI L’opera di
Pistoletto all’Er mitage
Allestita negli spazi del Palazzo
d’Inverno e del cortile principale
dell’Ermitage, la mostra com-
prende opere provenienti dal Ca-
stello di Rivoli e dalla Galleria
d’Arte Moderna di Torino, oltre a
numerosi prestiti da collezioni
private e dagli archivi degli artisti
presenti in mostra.
L’esposizione, si colloca nell’am -
bito del programma sottoscritto
nel 2017 che prevede una colla-
borazione quadriennale.
Ed è anche occasione per pre-
sentare gli eventi di punta del
Piemonte
enogastronomico
2018 a partire dal prossimo Bo-
cuse d’Or Italia. Occasione, in-
fine anche per incentivare scam-
bi culturali e turistici tra Piemon-
te e Russia, che nel 2017 hanno
visto nella nostra regione 35.921
arrivi e 86.770 pernottamenti,
con una crescita, rispetto al
2016, dell’8% per gli arrivi e del
5% per i pernottamenti. Nel
2017 il mercato russo si è po-
sizionato al tredicesimo posto ri-
spetto ai mercati esteri per il Pie-
m o n t e.
l R.A.
ARTE AL CENTRO Un grande convegno con studiosi del calibro di Augè apre l’evento
Metamorfosi del paesaggio biellese
Il paesaggio come luogo di mediazione
tra natura e cultura, presidio di identità e
memoria di una comunità, spazio del-
l’immaginario e della libertà, ma anche
luogo dei conflitti etnici, sociali, religiosi:
sarà questo il tema del convegno “(NON)
Capire il Paesaggio”, due giorni di studio
e confronto a cura di Ilab (Industrial Lan-
dscape Biella), un progetto di ricerca del-
l’Università di Torino che indaga il con-
cetto di ‘luogo’ e le sue implicazioni fi-
losofiche, sociali, antropologiche e ur-
banistiche. E ha scelto come caso di stu-
dio proprio il Biellese: un paesaggio
splendido, segnato dalle tracce dei tempi
passati, in cui la crisi, visibile nella quan-
tità di spazi abbandonati, impone uno
sforzo collettivo di immaginazione per la
rigenerazione. «Un modo - sottolinea
Paolo Furia, uno dei promotori dell’i-
niziativa - per avvicinare l’università al
territorio e alle sue esigenze concrete: dal
convegno emergeranno infatti ipotesi
progettuali vere per la rigenerazione del
nostro straordinario patrimonio di ar-
cheologia industriale».
Il convegno, frutto della nuova colla-
borazione di Cittadellarte con l’Univer -
sità degli Studi di Torino, con il sostegno
della Compagnia di San Paolo, si svi-
luppa su due giornate (venerdì e sabato),
con la partecipazione dei maggiori stu-
diosi di rigenerazione urbana e un forum,
con la partecipazione degli stakeholders
locali.
Sarà l’avvio di Arte al Centro, la rassegna
che ogni anno racconta le buone pratiche
LA MOSTRA INTERATTIVA
‘Il cosmo in una mano’,
dedicata ai bambini
con cui l’arte agisce sul contesto che le sta
attorno. E quest’anno si tratterà di una
edizione speciale, per festeggiare il ven-
tesimo compleanno di Cittadellarte, fon-
data da Michelangelo Pistoletto nel 1998,
attraverso un programma - mostre, in-
contri, workshops, seminari - che farà il
punto su questi vent’anni di attività e sul
suo impatto nel territorio: «Non solo mo-
stre - spiega il suo direttore Paolo Naldini
- ma un punto di raccordo con progetti
concreti, che possano contribuire a ri-
disegnare il futuro della città”.
Il programma del convegno prevede:
venerdì 25 maggio, ore 9.30 Il paesaggio,
saluti istituzionali, Paolo Naldini, direc-
tor di Cittadellarte, presentazione attività;
Paolo Furia, assegnista di ricerca in Fi-
losofia Teoretica: Ilab - work in progress;
Peppino Ortoleva, Università di Torino:
Paesaggio: per gli occhi, per le orecchie,
per tutti i sensi; Elio Franzini, Università
degli Studi di Milano: Le vie della poiesis.
Venerdì 25 maggio, ore 14: Il Biellese e le
sue trasformazioni: saluti di Michelan-
gelo Pistoletto, Forum con gli stakehol-
ders locali.
Sabato 26 maggio: ore 9,30, Metamor-
fosi:Massimo Bergamasco, Istituto Su-
periore Sant’Anna: Ambienti virtuali e
paesaggi di informazione; Giorgio Bi-
gatti, docente di Storia Economica: La
metamorfosi di Milano. Deindustrializ-
zazione senza declino; Chiara Simonigh,
Università di Torino: Identità in meta-
morfosi fra immagine E immaginario;
Marc Augé, antropologo: Lieux et
non-lieux de la ville; Federico Vercellone,
Università di Torino: L’educazione este-
tica.
l Simona Perolo
IL PROGRAMMA DI ARTE AL CENTRO
INAUGURAZIONE
LE MOSTRE
venerdì 25 maggio Sono 8 quelle aperte
Ore 18.30 inaugurazione ufficiale,
Assegnazione Minimum Prize e
Aperitivo di benvenuto. Dalle ore
20 programma musicale a cura di
Hydro. Mostre e spazi aperte fino a
m e z z a n o t te. Costellazioni demopratiche, l'impat-
to sociale di Cittadellarte, a cura di:
Michele Cerruti But e Juan Sando-
va l
La mappa non è il territorio (M onte-
dellarte), libro d'artista – video – in -
stallazione di Griet Dobbels. a cura
di Els Vermeersch
S emiurbani, spazio per la realizza-
zione di attività relative alla trasfor-
mazione urbana. Un progetto di
Cittadellarte, in collaborazione con
Comune di Biella e Let Eat Bi
Il convegno
Venerdi 25 ore 18: (Non) capire il
paesaggio; ore 9.30: ‘Il paesaggio’;
ore 14: Forum ‘Il Biellese e le sue
trasformazioni ’
Sabato 26: ore 9.30: ‘Metamor fosi’
l L.B.
IL LIBRO Il sesto di Gilardino
All’Ermitage
Pistoletto e Zorio
ambasciatori
dell’Arte povera
l Piemonte torna all’Er mitage
di San Pietroburgo con la
grande retrospettiva “Arte Po-
vera: una rivoluzione creativa”. La
mostra è organizzata dal Castello
di Rivoli con il Museo russo e la
Gam di Torino. A cura di Carolyn
Christov-Bakargiev e Dimitri
Ozerkov la rassegna resterà aperta
fino al 16 agosto.
La mostra presenta l’Arte povera
e la sua rivoluzione creativa per la
prima volta al pubblico russo con
un importante nucleo di opere
simbolo del movimento artistico
nato in Piemonte nella seconda
metà degli anni ’60 e riconosciuto
a livello internazionale come tra
le più rilevanti correnti creative
del XX secolo. Il movimento riu-
nisce alcuni artisti provenienti da
Torino (fra cui due biellesi come
Michelangelo Pistoletto e Gilber-
to Zorio), Genova, Bologna, Ro-
ma e Milano che impiegano tec-
niche semplici come coprire un
pavimento appena lucidato con
dei giornali (Fabro), fare ricama-
re una stoffa (Boetti), fare un cal-
co in gesso (Paolini), lavorare a
maglia (Marisa Merz), o si ser-
vono di materiali inusuali e umili
come carbone (Kounellis), fasci-
ne di legno e vetro (Mario Merz),
e processi semplici come il for-
marsi del ghiaccio (Calzolari), il
rispecchiarsi (Pistoletto), la tor-
sione (Anselmo) o l’azione di rea-
zioni chimiche (Zorio). Nel cin-
quantenario dei movimenti con-
testatari del Sessantotto, quest’ar -
te rivoluzionaria, ma non ideo-
logica, celebra la vitalità del mon-
do e le sue trasformazioni proprio
all’Ermitage che fu teatro, nel-
l’ottobre 1917, dell’assalto al Pa-
lazzo d’Inverno, momento ini-
ziale della Rivoluzione russa.
tre in quel caso l’atleta si destreggia con clavette, nastro,
cerchio e palla, qui l’attrezzo utilizzato è un palo, una
pertica. Peccato che il Pole Sport non sia ancora di-
sciplina olimpica...».
Archiviate l’emozione e la gioia del Campionato ita-
liano, Carola, sempre preparata dalla Dance4, parte-
ciperà a giugno al Pole Teathre di Torino, gara di livello
internazionale per la quale sono stati selezionati solo
quattro atleti italiani (e lei è, appunto, tra questi).
Riattivazione urbana e sociale, un
archivio in divenire, a cura degli ar-
chitetti Emanuele Bottigella e Fran-
cesca Chiorino
Il Cosmo in una Mano, mostra inte-
rattiva dedicata ai bambini, a cura
di Associazionedidee, allestimento
E 2 0 p ro g e t t i
Le stanze della moda sostenibile, a
cura di Cittadellarte Fashion B.E.S.T.
Prima dello specchio, le prime opere
di Michelangelo Pistoletto e la ri-
cerca sull'autoritratto
(d)estruc tura, un progetto di: Collet-
tivo el puente_lab e Mariangela
Aponte Núñez
Storie biellesi
da Pralungo
con “Pimpinella”
Il pralunghese Giuseppe Gilardino, un giova-
notto di 80 anni, si dichiara “drogato di scrit-
tura”. Arrivato al suo sesto libro - titolo “Pim -
pinella”, dal nome di un’erba dei nostri campi -,
attraverso racconti, novelle, leggende e un po' di
cabaret, altra sua grande passione, fa scoprire al
lettore un mondo che deve essere fermato sulla
carta: la sua perdita sarebbe una mancanza
irreparabile per chi non ha conosciuto la cultura
di tempi passati. Ce lo racconta come da anni fa
con i suoi nipoti; quando, per non disperdere un
patrimonio di memorie, favoleggia di fatti veri
ma un po' romanzati, di episodi avvincenti
ascoltati tanti anni fa nelle veglie nelle stalle, di
vicende legate alla guerra e di giornate trascorse
in compagnia della nonna, fatte di fienagioni, di
vendemmie, di sere d'agosto profumate dal
sambuco e di
romantiche
storie di inna-
morati.
Di storia in
storia “scor -
rono le imma-
gini di un bel
r a c c o n t a r e.
Sono suggesti-
ve trame sen-
za età; diari scritti su fogli stropicciati come
foglie secche di faggi; ricordi storici come le
'rojde', prestazioni obbligatorie di manodopera
a favore del Comune; ritratti curiosi di per-
sonaggi del tempo andato “che hanno avuto il
grande pregio di rendere meno grigia e mo-
notona la vita del paese con la loro disarmante
semplicità, la simpatia, i loro singolari e stra-
vaganti atteggiamenti, le loro battute argute e
spiritose”.
Difficile immaginare il finale di alcune delle
storie riportate da Gilardino. Sono cronache e
avvenimenti dalle trame oscure, inverosimili,
scritti apposta per colpire la fantasia, con ma-
ghi, streghe, fattucchiere che fanno esclamare:
“Mi ij masch i cred nèn, ma j' sèn, neh!”. Della
serie: non ci credo ma ci sono!
Non poteva mancare il “Codice di Pralungo”,
lo strumento impiegato in passato per applicare
la giustizia: “Prima i batuma e peui rasunuma”.
Né il Ponte di Annibale o Ponte romano o Ponte
morto e Ponte del diavolo. Ha mille anni di vita
e ispira ancora storia e fantasie. Dice Gilardino
che “meriterebbe di essere ripulito, recuperato e
proposto all'attenzione storica-turistica. La sua
armoniosa struttura potrebbe tornare al pri-
mitivo splendore”.
Accenniamo ancora a pagine indimenticabili,
come quelle dedicate a Tamè e Minchin-a. Am-
bientate nel tempo in cui “nelle cucine annerite
dal fumo del camino, c'era la pila della legna,
una madia con stoviglie di terracotta e posate in
ferro, un paiolo di rame per la polenta e uno di
bronzo per la minestra di riso-latte-castagne, il
secchio per attingere acqua alla fontana, un
tavolo di frassino, alcuni sgabelli, due panche e
una scopa di saggina. Allora la fatica del giorno
durava quattordici ore per gli uomini e sedici per
le donne, mentre i bambini andavano a lavorare
a otto anni. E le prediche in chiesa erano in
dialetto, dal pulpito, e tutti le ascoltavano con
grande attenzione, meno gli uomini che usci-
vano sul portico a fumarsi un mezzo toscano”.
Per capire questa accorata storia di una umile e
intrepida famiglia montanara, bisogna però sa-
per ascoltare il bisbigliare sommesso dei ca-
stagni, il quieto mormorio della fontana, ac-
canto ad antichi casolari abbandonati, dove
tutto ora è desolazione e macerie.
Infine, per passare dalla commozione al sorriso,
tante pagine di cabaret per altrettante risate di
c u o r e.
l Mariella Debernardi