LUNEDÌ 21 MAGGIO 2018
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| Eco di Biella
& ARTI
SPETTACOLO Giovedì, alle ore 21
“IPuntiDanza” al Sociale
Si balla le “Apparizioni”
VITA
Giovedì, 24 maggio, alle ore 21 al Teatro
Sociale di Biella, spazio alla stagione
“IPuntiDanza 2017/18” della Fondazio-
ne Egri per la Danza. La Compagnia
EgriBiancoDanza presenterà lo spetta-
colo “Apparizioni”, una riflessione di
Raphael Bianco su ciò che appare e
scompare ai nostri occhi in forma con-
creta o impalpabile. Cinque differenti
quadri di danza rispetto a eventi, perso-
ne, sogni, memorie e pensieri che perva-
dono la nostra vita.
Biglietto da 12 a 15 euro, gruppi da 5 per-
sone a 10 euro. Prenotazione consigliata:
366-4308040 o www.egridanza.com
EVENTI Al via venerdì, con un convegno sul Paesaggio, la rassegna annuale di Cittadellarte
Arte al Centro, 20 anni d’arte responsabile
In mostra le “buone pratiche” per trasformare la società: 400 i progetti su Biella
N
el 1998 Michelangelo Pi-
stoletto dava vita – nell’ex
lanificio Trombetta appe-
na restaurato – al progetto visio-
nario di Cittadellarte, una vera e
propria casa dell’arte, vista come
strumento di trasformazione socia-
le responsabile.
Da allora, ogni anno, la rassegna
Arte al Centro racconta - attra-
verso mostre, incontri, wor-
kshops, seminari – le buone pra-
tiche con cui l’arte agisce nei con-
testi sociali in cui si sviluppa. E tra
poco festeggerà il suo ventesimo
compleanno con una edizione
speciale che - ha annunciato il
direttore di Cittadellarte Paolo
Naldini durante la presentazione
dell’iniziativa - vuole fare il punto
su questi vent’anni di attività e sul
suo impatto nel territorio.
La rassegna si apre con il con-
vegno “(NON) Capire il Paesag-
gio”, a cura di Ilab (Industrial
Landscape Biella), progetto di ri-
cerca che indaga il rapporto tra
luoghi e paesaggio e ha scelto
come caso di studio il Biellese,
con il suo patrimonio di archeo-
logia industriale spesso abbando-
nato ma talvolta recuperato con
esiti molto innovativi, come nel
caso di Cittadellarte o di Sella-
l a b.
Il convegno, frutto della nuova
collaborazione di Cittadellarte
con l’Università degli Studi di To-
rino, si sviluppa su due giornate
(venerdì e sabato prossimi) che
vedranno la partecipazione dei
maggiori studiosi di rigenerazio-
ne urbana e un forum, con la
partecipazione degli stakehol-
ders locali.
E venerdì prenderà il via un fitto
cartellone di mostre, intese come
attività aperte alla collaborazione
di diversi soggetti, oltre che alla
fruizione da parte dei visitatori.
Così sarà per il cuore della ras-
segna, la mostra “Costellazioni
Demopratiche”: una narrazione
sul tema dell'impatto delle attività
di Cittadellarte sia sul territorio di
Biella (con oltre 400 progetti rea-
lizzati), sia nei territori delle sue
‘ambasciate’. Ma sarà anche
un'aula laboratorio per la ricerca
e la formazione di artisti e pro-
gettisti, con l'apporto di alcuni dei
più avanzati ricercatori e studiosi
internazionali del campo.
“La mappa non è il territorio”
è invece una video-installazione
dell’artista belga Griet Dobbels,
frutto dell’evento Montedellarte,
che ha coinvolto il nostro terri-
torio il 1° ottobre scorso quando,
sul monte Cucco, un gruppo di
escursionisti ha fisicamente trac-
ciato una mappa nel paesaggio
camminando lungo una curva di
livello, mentre persone da ogni
parte del mondo hanno potuto
guardare e partecipare all’escur -
sione attraverso un sito e una
a p p.
Ci sarà poi “Riattivazione urbana
e sociale”, una mostra sui progetti
di riattivazione urbana dello stu-
INIZIATIVA La vecchia officina in riva al Cervo rinasce
“Semiurbani”,nuovo spazio
per ri-progettare la città
ARTE AL CENTRO La conferenza stampa di presentazione dell’evento a Cittadellarte. In
basso la vecchia officina-carrozzeria come si presenta dopo il restauro di “Semiourbani ”
nibile”, dove le stanze dell’opera
di Pistoletto “Por te-Uffizi” acco -
glieranno le parole che alcuni fra i
protagonisti della moda sosteni-
bile hanno pronunciato in questi
anni. Nel frattempo, i più piccoli
potranno toccare con mano il si-
stema solare, nella mostra ‘Il co-
smo in una mano’.
dio di architettura londinese As-
semble, che mira a sollecitare i
visitatori ad innescare sul terri-
torio locale analoghi fenomeni di
trasformazione, in costante dia-
logo con quanto accade a livello
g l o b a l e.
E “Le stanze della moda soste-
A completare il tutto, la mostra
“Prima dello specchio”, con le
prime opere di Michelangelo Pi-
stoletto e la ricerca sull'autoritrat-
to, che andranno ad arricchire la
collezione permanente in mostra
a Cittadellarte, e l'installazione
“(d)estr uctura”.
l Simona Perolo
‘Tra le novità di questa vente-
sima edizione di Artealcentro ci
sarà l’inaugurazione di “Se -
miurbani”, uno spazio per at-
tività relative alla trasformazio-
ne urbana, realizzato in colla-
borazione con il Comune di
Biella e l’Associazione Let Eat
Bi. Il progetto ha visto il recu-
pero di una vecchia officina-car-
rozzeria, all’estremità del com-
plesso architettonico di Citta-
dellarte: uno spazio abbando-
nato, brutto e umido, sulle rive
del Cervo, che un intervento di
restauro, oltretutto dal costo
contenuto, ha trasformato in un
ambiente bello e luminoso,
aperto ai progetti che gli abitanti
e le realtà culturali, educative e
sociali dei quartieri Chiavazza e
Riva stanno sviluppando o sono
in procinto di sviluppare.
«SemiUrbani - ha affermato
Paolo Naldini durante la pre-
sentazione - sarà uno ‘spazio
aper to’, un luogo di raccordo
fisico tra le diverse realtà del
Terzo Settore, le scuole, le isti-
tuzioni cittadine, in cui condi-
videre la progettualità che sta
trasformando l'area urbana di
Biella. Lo spazio nasce grazie
alla sinergia con il Comune di
Biella: una collaborazione che
c’è sempre stata, al di là del co-
lore politico delle varie ammi-
nistrazioni che si sono succe-
dute, ma che negli ultimi due
anni si è fatta più stretta».
E infatti, come ha raccontato
Valeria Varnero, assessore con
competenza alla progettazione
urbana, «il recupero di questo
spazio è stato finanziato all’in -
terno del bando nazionale del
2015 per la riqualificazione del-
le aree urbane degradate, a cui
Biella ha partecipato con una
serie di progetti per Riva e Chia-
vazza, aggiudicandosi il terzo
posto su 451 Comuni parteci-
panti: un piano su cui questa
amministrazione ha molto in-
vestito e del cui successo siamo
particolarmente orgogliosi. Si
tratta perciò di una realtà legata
al quartiere di Riva, che però
potrebbe rappresentare il punto
di partenza di un discorso più
ampio, riguardante ad esempio
la progettualità legata alla crea-
zione del Parco Fluviale lungo il
Cervo: potremmo quindi defi-
nirlo un Urban Center in nu-
ce».
l S.P.
LA LEZIONE Il vescovo emerito di Ivrea Bettazzi delinea i tratti che devono definire l’agire sociale dei cattolici oggi
«L’amore e la solidarietà fondamento del bene comune»
A chiusura del ciclo di in-
contri sul “bene comune” or-
ganizzato dal Meic (Movi-
mento ecclesiale di impegno
culturale) è intervenuto ve-
nerdì scorso presso la sala
Biverbanca di via Carso
mons. Luigi Bettazzi. Affron-
tando il tema nella prospet-
tiva della ricerca delle “radici
dell’impegno cristiano”, il ve-
scovo emerito di Ivrea ha trac-
ciato, con la consueta bril-
lantezza, un quadro globale
della situazione attuale, alla
base della quale vi è lo scontro
costante, che attraversa in
profondità la coscienza, tra
bene particolare e bene co-
mune. «La tentazione - ha
detto - di perseguire, nella
propria condotta in termini
egoistici, l’interesse indivi-
duale è sempre in agguato, e
può essere sconfessata soltan-
to mediante la messa in atto di
processi ispirati ai valori del-
l’amore e della solidarietà».
«In realtà - ha osservato mons.
Bettazzi - il cristianesimo e le
grandi religioni hanno dato
un importante contributo allo
che facendosi promotori di
giustizia e di pace. Ciò com-
pete certo anzitutto a chi ri-
copre cariche di carattere eco-
nomico e politico, ma deve
estendersi necessariamente
all’intera cittadinanza chia-
mata a dare il proprio con-
tributo all’edificazione di una
società più a misura dell’uo-
mo».
LA SERATA B ettazzi
e il pubblico (Foto Sartini)
sviluppo dei valori ricordati:
dall’attenzione del mondo
ebraico nei confronti di ca-
tegorie marginali, quali gli or-
fani, le vedove e gli stranieri
fino al famoso racconto del
giudizio universale (Mt 25),
dove l’impegno solidale verso
i poveri diviene il criterio del-
l’ammissione al Regno». Bet-
tazzi non ha mancato tuttavia
di sottolineare, con parole for-
ti, «come le chiese, non esclu-
sa quella cattolica, hanno
spesso tradito quel mandato,
rinchiudendosi in se stesse e
coltivando, in modo esclusi-
vo, il proprio interesse».
For tunatamente - egli ha poi
osservato - il Vaticano II ha
segnato in proposito una svol-
ta di grande rilevanza, resti-
tuendo all’universalismo cri-
stiano piena possibilità di at-
tuazione. La riapertura del
dialogo con il mondo, il ri-
lancio dell’ecumenismo e la
riforma interna della chiesa,
con il passaggio da una strut-
tura accentrata e verticistica a
una visione collegiale, quella
di “popolo di Dio”, costi-
tuiscono altrettanti fattori che
hanno concorso a restituire
centralità al bene comune.
Esistono, dunque, oggi i pre-
supposti dottrinali ai quali fa-
re riferimento per dare fon-
damento a una cultura della
partecipazione civile. «Ma
questo non basta. Deve ac-
compagnarsi a una crescita
della coscienza dei credenti e
di tutti gli uomini di buona
volontà - a questi ultimi si
rivolge la Pacem in terris, l’en-
ciclica ancor oggi attualissi-
ma di papa Giovanni XXIII -
che li spinga ad assumersi le
proprie responsabilità stori-
Gli incontri, che hanno ri-
scontrato una buona presenza
di pubblico, hanno posto con
forza sul tappeto i nodi critici
più rilevanti del nostro Paese:
dalla crescita delle disegua-
glianze al fenomeno della di-
soccupazione fino all’aumen-
to delle povertà vecchie e nuo-
ve. E hanno reso soprattutto
trasparente l’essenziale ap-
porto che l’idea di “bene co-
mu n e ” può fornire all’auten-
tico sviluppo umano, se non
rimane un concetto astratto,
ma si traduce in scelte con-
crete che coinvolgono i diversi
ambiti della vita della socie-
tà.
l R.E.B.