LUNEDÌ 7 MAGGIO 2018
PROVINCIA | 17
| Eco di Biella
LO SCRITTORE
Il cuore diviso
di Shi Yang Shi
CANDELO U n’anima divisa, in bilico
tra i ricordi dell’infanzia in Cina e la
nuova vita in Italia, tra antiche tradi-
zioni orientali e nuovi sogni, tutti oc-
cidentali. A raccontare questa difficile
ricerca di identità, con tocco brillante e
autoironico, è il libro ‘Cuore di Seta’
che il suo autore, Shi Yang Shi (nella
foto), ha presentato sabato scorso al Ri-
cetto con una efficace performance.
Nato in una famiglia cinese benestan-
te e poi giunto con la madre a Milano,
Yang, pur costretto ad adattarsi a si-
tuazioni precarie e difficili, riesce a
studiare e a realizzarsi, come interpre-
te, mediatore culturale, attore e scrit-
tore. Ma conserva uno strappo profon-
do, difficile da ricucire, come ha rac-
contato durante il convegno dedicato
al commercio Italia-Cina: «Sono cine-
se o italiano? Forse entrambi, forse
nessuno dei due. A volte –– ha con-
cluso riferendosi all’affresco cinque-
centesco che campeggiava alle sue
spalle nella sala del Centro Le Rosmi-
niane - mi sento trafitto, come il vostro
(o il nostro?) San Sebastiano».
l S.P.
IL CONVEGNO Confronto tra stakeholders sul commercio con la Cina
Il Biellese esporta per 145 milioni
L’imprenditore del settore food Lai: «Servono promozione ed e-commerce»
CANDELO Quali chances ha il
menti più significativi della
vita quotidiana: ogni det-
taglio, ogni gesto, rappre-
senta il senso profondo di
questa cerimonia, che è quel-
lo di creare un momento di
armonia e condivisione tra i
par tecipanti.
L’a s s a g g i o. E dopo aver
spiegato e mostrato questo
complesso rituale, ecco il
momento dell’assaggio, per
il pubblico di appassionati e
curiosi. «Ma è amaro!», pro-
testano tre piccole parte-
cipanti, un po’ stupite dallo
scoprire che il tè va bevuto
senza zucchero. La ‘maestra
di tè’ sorride e cita un detto
cinese: «Il tè è come colui
che lo beve».
l S.P.
Made in Biella di alta gamma di
ritagliarsi una nicchia nell’im -
menso mercato cinese? E’ il te-
ma affrontato sabato scorso a
Candelo nel convegno ‘La Cina
nell’economia globale: opportu-
nità di business per Biella e per il
made in Italy’. A discuterne, un
panel qualificato di relatori, in-
tervistati dal giornalista Andrea
Mascaretti.
E’ ottimista Carlo Piacenza –
presidente UIB e ad di Piacenza
Cashmere - che ricorda come,
lungi dal provocare la temuta dé-
bacle economica per le nostre
aziende, la Cina si sta oggi ri-
velando una enorme opportuni-
tà, soprattutto per i marchi del
lusso, che i ‘top spenders’ cinesi
considerano uno status symbol.
D’accordo Franco Ferraris, pre-
sidente di Fondazione CRB e ad
di quel Lanificio Zegna che già
nel 1991 apriva a Pechino il pri-
mo negozio e che oggi vanta una
consolidata
collaborazione
commerciale con la Cina. Ma
mette in guardia: «La Cina non è
facile, offre enormi potenzialità
ma anche grandi contraddizio-
TAVOLA ROTONDA I partecipanti al tavolo sull’expor t
ni».
Del tutto inatteso l’interesse -
raccontato da Cristiano Gatti,
presidente di Confartigianato
Biella – del mondo del tessile
cinese per le piccole aziende ar-
tigiane biellesi, emerso durante
una serie di missioni commer-
ciali: «I grandi brand del lusso
sono già presenti, e ora in Cina si
aprono spazi per i piccoli brand
di alta qualità, in particolare per
il design tessile e la sartoria ar-
tigianale».
Il Biellese ha dunque iniziato a
muoversi, conferma Alessandro
Ciccioni, presidente della Came-
ra di Commercio di Biella e Ver-
celli: l’export verso la Cina ha
raggiunto il valore di 145 milioni
di euro. Si tratta soprattutto di
prodotti tessili (con un graduale
spostamento dai filati verso i tes-
suti), seguiti dal settore mecca-
no-tessile e infine dall’alimenta -
re: quest’ultimo vale circa 7 mi-
lioni e, per crescere, necessita un
grosso sforzo per individuare
nicchie che possano apprezzare i
nostri prodotti, assai lontani dal-
le logiche del mass market.
Lo conferma Dinglong Lai, la
cui azienda esporta prodotti
food in Cina, che ha portato l’e-
sempio emblematico dei vini:
«Dopo i vini francesi e i vini del
Sud Italia, più vicini ai gusti dei
cinesi, siamo ora alla ricerca di
vini del Nord e il vostro Lessona,
che ho assaggiato a Vinitaly, mi
pare adatto perché più delicato
rispetto ad altri vini piemontesi
come il Barolo. Ma necessita di
molta promozione, perché ov-
viamente in Cina non lo conosce
nessuno». E ha aggiunto come la
presenza su piattaforme di
e-commerce sia necessaria per
affrontare un mercato dove 700
milioni di consumatori si infor-
mano e acquistano on line.
Il rapporto non è e non sarà fa-
cile: non si gioca ad armi pari, e
temi come contraffazione, soste-
nibilità ambientale, condizioni
di lavoro, rispetto dei diritti ci-
vili, tra i tanti citati, mostrano
che le barriere economiche e cul-
turali sono forti. Ma la porta del-
la Cina è oggi ancora più aperta,
con l’epocale progetto strategico
della ‘nuova via della seta’, che
ha come meta finale l’Italia. Il
nostro paese deve dunque attrez-
zarsi, avendo non paura ma con-
sapevolezza dei rischi che certo
non mancano. «La Cina - ha con-
cluso Filippo Fasulo, della Fon-
dazione Italia Cina - non è non è
u n’opzione, un paese tra i tanti in
cui si può esportare ma è ‘il’ pae -
se per chi vuole fare impresa og-
gi».
l Simona Perolo