Portfolio 2018 | Page 43

LUNEDÌ 7 MAGGIO 2018 PROVINCIA | 17 | Eco di Biella LO SCRITTORE Il cuore diviso di Shi Yang Shi CANDELO U n’anima divisa, in bilico tra i ricordi dell’infanzia in Cina e la nuova vita in Italia, tra antiche tradi- zioni orientali e nuovi sogni, tutti oc- cidentali. A raccontare questa difficile ricerca di identità, con tocco brillante e autoironico, è il libro ‘Cuore di Seta’ che il suo autore, Shi Yang Shi (nella foto), ha presentato sabato scorso al Ri- cetto con una efficace performance. Nato in una famiglia cinese benestan- te e poi giunto con la madre a Milano, Yang, pur costretto ad adattarsi a si- tuazioni precarie e difficili, riesce a studiare e a realizzarsi, come interpre- te, mediatore culturale, attore e scrit- tore. Ma conserva uno strappo profon- do, difficile da ricucire, come ha rac- contato durante il convegno dedicato al commercio Italia-Cina: «Sono cine- se o italiano? Forse entrambi, forse nessuno dei due. A volte –– ha con- cluso riferendosi all’affresco cinque- centesco che campeggiava alle sue spalle nella sala del Centro Le Rosmi- niane - mi sento trafitto, come il vostro (o il nostro?) San Sebastiano». l S.P. IL CONVEGNO Confronto tra stakeholders sul commercio con la Cina Il Biellese esporta per 145 milioni L’imprenditore del settore food Lai: «Servono promozione ed e-commerce» CANDELO Quali chances ha il menti più significativi della vita quotidiana: ogni det- taglio, ogni gesto, rappre- senta il senso profondo di questa cerimonia, che è quel- lo di creare un momento di armonia e condivisione tra i par tecipanti. L’a s s a g g i o. E dopo aver spiegato e mostrato questo complesso rituale, ecco il momento dell’assaggio, per il pubblico di appassionati e curiosi. «Ma è amaro!», pro- testano tre piccole parte- cipanti, un po’ stupite dallo scoprire che il tè va bevuto senza zucchero. La ‘maestra di tè’ sorride e cita un detto cinese: «Il tè è come colui che lo beve». l S.P. Made in Biella di alta gamma di ritagliarsi una nicchia nell’im - menso mercato cinese? E’ il te- ma affrontato sabato scorso a Candelo nel convegno ‘La Cina nell’economia globale: opportu- nità di business per Biella e per il made in Italy’. A discuterne, un panel qualificato di relatori, in- tervistati dal giornalista Andrea Mascaretti. E’ ottimista Carlo Piacenza – presidente UIB e ad di Piacenza Cashmere - che ricorda come, lungi dal provocare la temuta dé- bacle economica per le nostre aziende, la Cina si sta oggi ri- velando una enorme opportuni- tà, soprattutto per i marchi del lusso, che i ‘top spenders’ cinesi considerano uno status symbol. D’accordo Franco Ferraris, pre- sidente di Fondazione CRB e ad di quel Lanificio Zegna che già nel 1991 apriva a Pechino il pri- mo negozio e che oggi vanta una consolidata collaborazione commerciale con la Cina. Ma mette in guardia: «La Cina non è facile, offre enormi potenzialità ma anche grandi contraddizio- TAVOLA ROTONDA I partecipanti al tavolo sull’expor t ni». Del tutto inatteso l’interesse - raccontato da Cristiano Gatti, presidente di Confartigianato Biella – del mondo del tessile cinese per le piccole aziende ar- tigiane biellesi, emerso durante una serie di missioni commer- ciali: «I grandi brand del lusso sono già presenti, e ora in Cina si aprono spazi per i piccoli brand di alta qualità, in particolare per il design tessile e la sartoria ar- tigianale». Il Biellese ha dunque iniziato a muoversi, conferma Alessandro Ciccioni, presidente della Came- ra di Commercio di Biella e Ver- celli: l’export verso la Cina ha raggiunto il valore di 145 milioni di euro. Si tratta soprattutto di prodotti tessili (con un graduale spostamento dai filati verso i tes- suti), seguiti dal settore mecca- no-tessile e infine dall’alimenta - re: quest’ultimo vale circa 7 mi- lioni e, per crescere, necessita un grosso sforzo per individuare nicchie che possano apprezzare i nostri prodotti, assai lontani dal- le logiche del mass market. Lo conferma Dinglong Lai, la cui azienda esporta prodotti food in Cina, che ha portato l’e- sempio emblematico dei vini: «Dopo i vini francesi e i vini del Sud Italia, più vicini ai gusti dei cinesi, siamo ora alla ricerca di vini del Nord e il vostro Lessona, che ho assaggiato a Vinitaly, mi pare adatto perché più delicato rispetto ad altri vini piemontesi come il Barolo. Ma necessita di molta promozione, perché ov- viamente in Cina non lo conosce nessuno». E ha aggiunto come la presenza su piattaforme di e-commerce sia necessaria per affrontare un mercato dove 700 milioni di consumatori si infor- mano e acquistano on line. Il rapporto non è e non sarà fa- cile: non si gioca ad armi pari, e temi come contraffazione, soste- nibilità ambientale, condizioni di lavoro, rispetto dei diritti ci- vili, tra i tanti citati, mostrano che le barriere economiche e cul- turali sono forti. Ma la porta del- la Cina è oggi ancora più aperta, con l’epocale progetto strategico della ‘nuova via della seta’, che ha come meta finale l’Italia. Il nostro paese deve dunque attrez- zarsi, avendo non paura ma con- sapevolezza dei rischi che certo non mancano. «La Cina - ha con- cluso Filippo Fasulo, della Fon- dazione Italia Cina - non è non è u n’opzione, un paese tra i tanti in cui si può esportare ma è ‘il’ pae - se per chi vuole fare impresa og- gi». l Simona Perolo