GIOVEDÌ 12 APRILE 2018
ECONOMIA | 31
| Eco di Biella
SCHEDA
La carta d’identità
di Vinitaly
L’eve n t o : 52° Vinitaly, Salone internazio-
nale del vino e dei distillati, Veronafiere,
viale del Lavoro 8, Verona, 15-18 aprile
2018
I numeri 4.378 espositori, provenienti da 30
paesi (dato aggiornato al 10 aprile 2018); 128
mila visitatori (dati 2017), di cui 48 mila dal-
l’estero; tra di essi, 30.200 i buyers accredi-
tati, provenienti da 142 Paesi
Gli spazi espositivi 16 padiglioni dedicati
alle regioni italiane; International Wine Hall
interamente dedicato agli espositori stranieri
(nel 2018 +25%); 3 saloni speciali: ViVIT,
VinitalyBio e Fivi
I saloni in contemporanea Sol&Ag rifood,
Salone internazionale dell’ag roalimentare
di qualità; Enolitech, appuntamento inter-
nazionale con la tecnologia innovativa ap-
plicata alla filiera del vino e dell’olio
Come partecipare L’accesso è riservato agli
operatori del settore: produttori olio e vino,
distribuzione, ristorazione, hotel, enoteche,
tecnici, sommeliers, stampa specializzata,
istituzioni e autorità; Ingresso giornaliero
80 - abbonamento 4 giornate 145
Come arrivare Il treno è il mezzo più co-
modo, veloce e sostenibile per arrivare a Vi-
nitaly; Dalla stazione partono bus navetta
gratuiti per Veronafiere; Inoltre è attivo un
collegamento ciclopedonale (dal binario 12,
uscendo sul retro della stazione) che consen-
te di raggiungere Vinitaly in meno di 10 mi-
nuti. Informazioni: 045-8298854 (dalle 9.00
alle 12.30), www.vinitaly.com - info.vinita-
ly @ ve r o n a f i e r e. c o m
AL VINITALY Parlano i biellesi
AL SALONE
Sono nove
le aziende
biellesi
Vinitaly 2018
sempre più
internazionale,
digitale e green
15-18 aprile, sono le date
che gli appassionati e gli
operatori avranno segnato
in agenda già da un po’:
sono i giorni del Vinitaly,
appuntamento per eccel-
lenza con il mondo del
vino italiano, che inaugura
domenica a Verona la sua
52esima edizione.
Con oltre 100mila metri
quadrati netti espositivi e
oltre 4.300 espositori, il
Salone internazionale del
vino e dei distillati è una
delle maggiori rassegne vi-
nicole al mondo, veri e
propri ‘stati generali’ del
vino e dintorni: quattro
«Esserci è un modo
per aprire
contatti col mondo»
Una master class
sui nebbioli
giorni dedicati all’incontro
tra produttori e buyers,
costellati di eventi, rasse-
gne, workshops, convegni e
seminari che approfondi-
scono i temi più rilevanti
per il mercato vitivinicolo.
Il tutto naturalmente ac-
compagnato da un caro-
sello di chef stellati, pro-
poste di abbinamenti wi-
ne&food, degustazioni pre-
stigiose ed esclusive.
La manifestazione è, al-
meno in teoria, riservata
agli addetti ai lavori - pro-
duttori, importatori, distri-
butori, ristoratori, giorna-
listi, sommeliers - mentre al
grande pubblico è dedicato
il fuori-salone ‘Vinitaly and
the city’: un percorso ricco
di degustazioni, eventi e
spettacoli, attraverso i luo-
ghi più belli della città, che
quest’anno coinvolge anche
i tre suggestivi borghi di
Bardolino, Soave e Valeg-
gio sul Mincio. Un pro-
gramma di accoglienza che
ha fatto di Verona una delle
mete più gettonate dai wine
lovers e le ha permesso di
entrare, unica città italiana,
nel network Great Wines
Capitals, che riunisce le
dieci capitali mondiali del
v i n o.
Ma Vinitaly non è più
soltanto una fiera, è di-
ventata piuttosto una piat-
taforma commerciale che
offre alle aziende e agli
operatori del comparto una
serie di servizi attivi du-
rante tutto l'anno, rispetto a
cui l’evento fieristico rap-
presenta solo il momento
culminante: dalla pubbli-
cazione “5 Star Wines: The
Book”, la prima guida car-
tacea edita da un salone del
vino, al Vinitaly Directory,
un catalogo on line - in
italiano, inglese, cinese -
che diventa un vero e
proprio portale interattivo
per facilitare i contatti tra
gli operatori.
E un’altra tendenza è quel-
lo verso il vino ‘s o s t e-
nibile’, con tre aree al-
l’interno del Padiglione 8,
che ogni anno diventa sem-
pre più ‘ve r d e ’: Vinitaly
Bio, salone dedicato al
vino biologico certicato,
realizzato in collaborazio-
ne con Federbi; ViViT (Vi-
gne Vignaioli Terroir), che
riunisce i produttori di vi-
no artigianale, piccole real-
tà di grande qualità; e
infine la collettiva della
Fivi (Federazione Italiana
Vignaioli
Indipendenti),
che rappresenta 1.100
aziende, per lo più fa-
miliari, che gestiscono in
prima persona tutto il pro-
cesso di produzione del
vino, dalla propria vigna
fino alla vendita.
Una occasione da non
mancare, almeno per i pro-
duttori che puntano al-
l’internazionalizzazione: e
infatti anche quest’anno
Questa la mappa della pre-
senza biellese a Vinitaly, di-
slocata in diversi stand
Padiglione 10 – Stand I3
•Associazione Vignaioli Col-
line Biellesi
•Centovigne (Castellengo)
•Tenute Sella 1671 (Lessona)
•Villa Guelpa (Lessona)
•Donna Lia (Salussola)
Padiglione 10 – Stand E.3-3.11
•Le Pianelle (Brusnengo)
Padiglione 10 – Stand F.3-3.11
•La Prevostura (Lessona)
•Roccia Rossa (Brusnengo)
Padiglione 10 – Stand E8/E9-1
•Pietro Cassina (Lessona)
Padiglione 12 – Stand A2
•Proprietà Sperino (Lessona)
AL SALONE In alto, Master class allo stand Colline Biellesi. Sopra, lo
stand dei nebbioli Alto Piemonte e, a destra, lo stand Roccia Rossa.
Tutte le immagini sono dell’edizione Vinitaly del 50esimo
una pattuglia di piccoli
produttori biellesi si pre-
para a buttarsi nella mi-
schia, alla ricerca di nuove
opportunità di business. E
alcuni di loro sono ormai
veterani di questo evento,
come l’azienda La Pre-
vostura: «Partecipare serve,
c’è sempre un riscontro,
maggiore o minore a se-
conda degli anni - spiegano
-. A noi ora il Vinitaly
serve soprattutto per tenere
i rapporti con i clienti: in
pochi giorni li incontriamo
tutti insieme, in un posto
solo, e possiamo presentare
loro le nuove annate. E poi
è l’occasione per nuovi
contatti, guardando al fu-
turo… Certo, essere pre-
senti al Vinitaly è im-
pegnativo per una piccola
azienda, sia per il costo che
per il tempo che richiede,
ma ne vale certamente la
pena».
Altre aziende sono ancora
in fase di rodaggio, come
spiegano Francesco Lusia-
ni e Paolo Grimaldi, del-
l’azienda Donna Lia: «Vi-
nitaly è una grande vetrina,
certamente utile per farti
conoscere, ma occorre una
certa perseveranza: i grossi
importatori, infatti, tendo-
no a testare un vino per
qualche anno, prima di
acquistarlo, per verificare
se la qualità è costante nel
tempo. Noi siamo un’a-
zienda giovane, è il terzo
anno che partecipiamo, ab-
biamo avuto contatti in-
teressanti ma ancora dob-
biamo fare questo ‘salto’…
Quest’anno dovremmo ini-
ziare a vedere i risultati».
E a puntare i riflettori sui
vini del nostro territorio ci
sarà, come già lo scorso
anno, Kerin O’Keefe, scrit-
trice e giornalista enologica
statunitense, che martedì
17 aprile, nello stand del-
l’Associazione
Colline
Biellesi, guiderà una Ma-
ster Class dedicata ai neb-
bioli, nelle loro varie de-
clinazioni territoriali.
l Simona Perolo
IL FENOMENO Un salone speciale dedicato al settore che nel 2016 ha segnato un record. E l’Italia è in testa
Il vino biologico, una nicchia che cresce: +34%
Finora considerato una nicchia di
mercato, quello del vino bio è un
settore in crescita, che sta len-
tamente ma progressivamente mo-
dificando la geografia dei consumi e
dei vigneti, con interi territori vi-
nicoli che si convertono a tecniche
di produzione più rispettose del-
l’ambiente e della salute dei con-
sumatori. Questa tendenza trova
spazio anche a Vinitaly che -
all’interno del padiglione 8, il più
‘ve r d e ’ dei padiglioni espositivi -
ospita la 5a edizione di Vinitalybio:
un salone speciale dedicato al vino
biologico certificato, realizzato in
collaborazione con FederBio, Fe-
derazione italiana agricoltura bio-
logica e biodinamica, che ospita
quest’anno 74 aziende italiane e
s t r a n i e r e.
Per FederBio, il trend è molto
chiaro, con una crescita della do-
manda a cui corrisponde un au-
mento della produzione. Oggi l’I-
talia è il primo produttore di vino
certificato biologico al mondo, con
una superficie pari all’1% del totale
vitato del nostro paese e una
produzione di circa 500 milioni di
litri. Nel 2016 le vendite sono
ammontate a 275 milioni di euro,
con un balzo del 34% rispetto
all’anno precedente. Di questi, 192
milioni hanno rappresentato il va-
lore del vino esportato, in rialzo del
40% sul 2015, mentre il progresso
sul mercato interno è stato del
22%.
Non si può più dunque parlare di
moda, ma piuttosto di una tendenza
che va consolidandosi: «Il vino, più
di altri prodotti, rappresenta l’Italia
nella sua diversità - afferma Maria
Grazia Mammuccini, produttrice
biologica e vicepresidente di Fe-
derBio - proprio per la peculiarità
del nostro Paese di avere un vino
per ogni territorio. E’ dunque nor-
male che cresca, da parte del
mercato, il riconoscimento dello
stretto legame del vino con il
territorio e con la sua tutela am-
bientale, sociale ed economica. Non
è un caso che grandi territori vocati
o importanti aziende vadano verso
la produzione di vino biologico
cer tificato».
l S.P.