Portfolio 2018 | Page 20

20 | Eco di Biella | GIOVEDÌ 22 MARZO 2018 PROVINCIA IL GESTO Alla Casa Tempia Dieci televisori donati dalla famiglia Tomatis GATTINARA Dieci televisori, due deam- bulatori, due purificatori per l'aria, tre sacchetti pieni di libri: è il dono che la famiglia Tomatis ha consegnato, lunedì 19 marzo, a Casa Tempia, l'hospice per pazienti oncologici di Gattinara. Qui ha vissuto gli ultimi giorni della sua vita Fer- nando Tomatis, vercellese, scomparso a febbraio per un tumore. Qui sono tornate Pierangela Fassone, la moglie, e la figlia Rebecca: hanno voluto onorare la memo- ria del loro caro con un gesto concreto aiutato anche con le offerte che gli amici di Fernando Tomatis hanno lasciato nel giorno del funerale. LA STORIA Continua il percorso tra i prodotti ‘sostenibili’ del Biellese I vini del Castello. «Verso il bio» Domenica è la volta di Montecavallo sulle colline che sovrastano Vigliano Seconda tappa di ‘Vino, il profumo del territorio’, un viaggio alla scoperta del ‘vino sostenibile’ e dei territori in cui nasce: quattro appuntamenti, la domenica pomeriggio, per visi- tare altrettante piccole aziende vitivinicole del Biellese e dintor- ni. Ad ogni tappa, i produttori mostrano e raccontano la pro- pria azienda, offrono degusta- zioni dei propri vini e spiegano gli aspetti tecnici della produzio- ne: un mix che unisce convivia- lità, teoria, scoperta del territorio e della sua storia. L’i n i z i a t iva , alla seconda edizione, è del grup- po I’m agricolo, un movimento di piccoli produttori e wine lo- vers che si è dato l’ambizioso obiettivo di dare vita, nel Biellese e dintorni, ad una ‘somellerie ac- cessibile’, rendendo il mondo dei vini di qualità fruibile, al di fuori dei codici rituali del settore, da parte di tutti gli appassionati. VIGLIANO Questa domenica sarà dedicata alla scoperta dei vini del Castello di Montecavallo, sulle colline di Vigliano. Già l’edificio in sé ha una storia affascinante: costruito in stile neogotico intorno al 1830 da Filiberto Avogadro, sui resti di una antica casaforte appar- tenente alla famiglia dal 1200, è circondato – oltre che da uno splendido giardino all’italiana – da terreni coltivati a vigna da secoli. L’attuale proprietaria Chiara Reda, tornata a vivere nel castello, ha fatto la scelta corag- giosa di continuare e rilanciare la tradizione di famiglia: così, ac- canto alla cantina storica, tuttora esistente e ancora contenente i vecchi tini in castagno, le vecchie botti e le pesantissime bigonce che raccontano la tradizione, è sorta, nei locali delle antiche scu- derie del castello, una nuova can- tina, moderna e funzionale, dove oggi si producono circa 10mila AL CASTELLO Andrea Manfrinati nella cantina del castello di Moncavallo. Domenica incontro su “Aromi secondari, tecniche di affinamento”, ritrovo ore 15.45 direttamente sul posto, costo: 15 euro singolo incontro, info: 348-2106708 bottiglie di pregiati nebbioli. Un recupero della tradizione av- venuto con l’aiuto di Andrea Manfrinati, la cui storia rappre- senta in modo emblematico il fenomeno dei ‘nuovi viticoltori’. «Ho 45 anni - racconta - e non sono nato viticoltore: lavoravo infatti nel settore meccano-tes- sile e mi occupavo, per hobby, di un piccolo vigneto coltivato da mio padre a Roppolo, dove ho Domenica, i partecipanti alla vi- sita vedranno innanzitutto la vec- chia cantina, costruita insieme al Castello attorno al 1830, dove po- tranno conoscere ‘dal vivo’ la sto- ria della viticoltura del territorio. «Poi - aggiunge -, nella nuova can- tina, spiegheremo i processi di vinificazione e di affinamento, che è il tema dell’incontro. Infine ci sarà la degustazione e, se il tempo lo consente, faremo una puntatina nella vigna. Lo scopo di questi incontri è certo quello di far conoscere le piccole produ- zioni ‘sostenibili’ del territorio. Ma è anche quello di valorizzare il lato umano di questa attività: questa è la filosofia del gruppo I’m agricolo, che ho contribuito a fondare insieme a Gianni Mog- gio e a Fabio Zambolin. Non una associazione, ma un movimento libero, che si è formato per af- finità, tra persone che condivi- dono lavoro, passione e filosofia. Siamo sulla pagina Facebook ‘I am agricolo project’». l Simona Perolo QUAREGNA Festa donna FLASH Spose... modelle PRAY Oggi appuntamento con teatri tascabili QUAREGNA Con grande sod- disfazione anche quest'anno il comune di Quaregna in occa- sione della festa della donna prevista per l'8 marzo ha or- ganizzato una intera settimana dedicata alla metà rosa del mondo: fino a domenica 11 so- no rimasti esposti i quadri della scuola di pittura 'Gli amici del- l'arte' secondo il tema 'Donna davvero - Lavoro, arte e fem- minilità'. In mostra i lavori de- gli allievi del maestro Rachid Jouida al polivalente del Co- mune di fronte a piazza 'Lucio Dalla - 4 marzo 1943'. Grande successo sabato 10 con la sfilata amatoriale di abiti da giorno, pomeriggio,cocktail, sera e sposa. Molte donne del paese e dei paesi vicini hanno infatti portato al Polivalente gli abiti l Pesce grande mangia pesce pic- colo…anche se finto. E’una regola fondamentale nel mondo della pe- sca, per chi è abituato a innescare il “v ivo ” oppure per gli amanti dello spinning. L’estate scorsa a me è successo ciò che non pensavo pos- sibile e che mi ha consentito di catturare una ricciola di quasi cin- que chili (un esemplare di modeste dimensioni se si considera che que- sto pesce pelagico raggiunge i ses- santa chili e oltre, ma comunque molto ambito) con un’attrezzatura di norma non adatta a sopportare combattimenti con uno dei pesci più forti e indomiti del “mare no- str um”, capace di tentarne d’ogni pur di non cedere al pescatore, compreso lo sfregamento del muso contro le pietre per cercare di spez- zare il filo. Il contesto era da sogno. L’ecoscandaglio continuava a in- dicare miriadi di profondità dif- ferenti, segno che sotto di me scor- iniziato a sperimentare, con il sogno di arrivare ad un vino sen- za alcun additivo chimico. Da quel vigneto è nato il bianco Pri- mo Miglio, da vitigni autoctoni di Erbaluce, senza solfiti aggiun- ti, che ha trovato un ottimo ri- scontro sul mercato. E recente- mente si è aggiunto un rosso, prodotto a partire da antichi vi- tigni, vinificati con lieviti indi- geni e senza solfiti aggiunti, non filtrato: è un vino fatto come 100 anni fa, e infatti si chiama Ba- stian, perché va controcorrente rispetto all’omologazione com- merciale dominante». «Nel 2005, ho iniziato a pensare che la vite potesse rappresentare un rilancio del territorio e mi sono guardato intorno: nella mia zona, sulle colline di Vi- gliano, ho conosciuto l’azienda di Montecavallo, attiva da un paio d’anni e mi sono offerto di lavorare per loro, e così ho fatto finché, nel 2016, ne sono diven- tato socio. Qui, insieme a Chiara Reda, abbiamo scelto di orien- tarci verso un vino il più naturale e salubre possibile: al momento tutto il nostro vigneto – 3 ettari, 80% a Nebbiolo e 20% a Ve- spolina – è in fase di conversione al biologico». del cuore, alcuni da sposa, altri del primo appuntamento, altri ancora di una situazione par- ticolarmente cara. Anche alcu- ni uomini hanno sfilato con i capi del loro cuore. Ospite la cantante Sara Morrione. Con 'La moda nell'armadio' e le tre biellesi reduci dal 'Ballo delle debuttanti di Stresa' : Sara Mor- rione e Martina Zonco di anni 16 e Camilla Botta di anni 17. CHI DORME NON PIGLIA PESCI QUANDO PESCE GRANDE MANGIA PESCE PICCOLO E VIENE A SUA VOLTA MANGIATO DA UNA RICCIOLA reva un fondale da urlo, composto da enormi massi, buche profonde, risalite di dieci-quindici metri per volta. Il mare era calmo, traspa- rente: incredibile ciò che vedevo sotto la chiglia. In sella al mio ka- yak stavo trainando un minuscolo “falcetto” di gomma per cercare di catturare un’occhiata o un suga- rello. Per trainare piccole esce (tra le quali le matassine cattura agu- glie), utilizzo di norma due can- nette che acquisto nei supermercati a non più di venti euro l’una mu- linello compreso. Queste le avevo trovate due giorni prima in un ne- gozio sulla costa. I mulinelli ave- vano in bobina persino il filo, a Come lo scorso anno, la ditta Yanga srl, ha deciso di regalare tre spettacoli teatrali ai bambini delle scuole elementari. L’a p p u n- tamento di oggi, Alice in Real- land ” è rivolto alle scuole ele- mentari di Pray, Coggiola e Por- tula. L’iniziativa “Teatri Tascabili” promuove il teatro e l’arte of- frendo ad aziende, liberi profes- sionisti e privati, la possibilità di donare spettacoli teatrali a stu- denti e cittadini. Il tutto con la speranza di portare il teatro e l’arte in tutti i paesi delle valli. occhio almeno uno 0,35 in nylon, diametro spropositato per quel tipo di pesca per la quale carico di solito uno 0,18. Ma tant’è. Forse quel filo mi ha consentito di aumentare le mie probabilità di catturare la ric- ciola. Come terminale, ho comun- que utilizzato un metro e mezzo di 0,18 in fluorocarbon, collegato alla lenza madre con una micro-girella. Il falcetto era montato su un amo dell’8, minuscolo per una bocca enorme come quella di una ricciola pur se di modeste dimensioni. La trainetta sotto costa mi aveva già consentito di inserire nel “porta-vi - vo ” due occhiate di discrete di- mensioni. Per sicurezza, prima di mettermi a trainare con la mia can- na da 16 libbre armata di rotante sempre da 16 libbre caricato con tracciato da 60 libbre e terminale 0,70 in fluorocarbon, ho deciso di prendere un’altra occhiata. Mi sta- vo dirigendo verso il luogo in cui avrei voluto provare a insidiare dentici e grosse ricciole, quando il mulinello di sinistra si è messo a cantare. Non c’è però voluto molto a capire che all’amo non c’era ag- ganciata un’occhiata. E nemmeno un barracuda o un dentice. Ten- deva ad andare al largo, tirava da ricciola. Doveva per forza essere una ricciola. Incredibile. Ero preoccupato perché il falcetto in gomma aveva un amo tropo pic- colo per quella bocca. Il pesce avrebbe dunque potuto slamarsi da un momento all’altro. Neppure la girella minuscola mi dava eccezio- nali garanzie. Mi sono armato di santa pazienza e ho deciso di non mollare. Sono stato dietro a quel- l’esemplare dalla forza incredibile, ho cercato di stancarla in tutti i modi. Avessi provato a ingaggiare una prova di forza, l’avrei persa in partenza. Dai sette metri di pro- fondità dov’era avvenuto l’a t t a c c o, mi sono ritrovato in una zona a circa quaranta metri. Finalmente, dopo più di mezz’ora di tira e mol- la, con la frizione del micro mu- linello che urlava pietà, la riccio- letta ha cominciato a mollare ed è poco alla volta venuta a galla. In- tanto continuavo a rimarcare le ec- cezionali doti catturanti del falcetto trasparente in grado persino di ac- chiappare una ricciola. Ma non appena ho salpato quello splen- dido esemplare, ho scoperto che, in realtà, il micro artificiale c’e n t r ava solo indirettamente. L’occhiata - una bella occhiata - aveva ingoiato il falcetto e un istante dopo la ric- ciola aveva ingoiato l’occhiata: in gola aveva ancora la coda del mal- capitato pesciotto che aveva in boc- ca il falcetto. Con una cannetta da un metro e mezzo flessibile più di un giunco e un mulinello da una manciata di euro, mi ero divertito come se avessi attaccato una ric- ciola da trenta chili con una vera canna da traina. Emozioni incre- dibili che solo la pesca può offrire. l Valter Caneparo