Portfolio 2018 | Page 13

36 | VITA & ARTI Eco di Biella | GIOVEDÌ 1 MARZO 2018 CONFERENZA-CONCERTO Domani “Musiche e Medicina” chiude con speranza Le paure e la speranza. Sono questi i due temi collegati che andranno a chiudere l’edizione 2018 della rasse- gna “Musica e Medicina”, curata da Nini ArteMusica in collaborazione con Asl Bi. I saluti saranno affidati alla conferenza-concerto in pro- gramma per domani, venerdì 2 mar- zo, all’Ospedale di Biella, nella sala convegni “Elvo Tempia”, alle ore 18. Protagonisti: il dottor Mario Alberto Clerico, direttore del Dipartimento di Oncologia di Asl Bi, e, a seguire alle 18.30, le “Medicazioni Musica- li” (in foto), che presenteranno un excursus in musica su “Storie semi- serie d'altri tempi sui costumi biel- lesi”. Si esibiranno Gianluca Avero- no (voce, pianoforte e percussioni) medico otorinolaringoiatra Asl Bi; Roberto Beccati (mandolino, basso- tanica), tecnico biomedico in Inge- gneria Clinica Asl Bi, e Roberto Pe- rinotti (voce, bassotuba e pianofor- te), medico di Chirurgia Asl Bi. Il lo- ro repertorio è ampio e insolito, ab- braccia differenti stili musicali, dal rock alla bossa, dalla classica al jazz, passando dai ritmi latino-americani per poi giungere alla musica contem- poranea e popolare europea. Ingresso a 5 euro per i soci e perso- nale Asl, 8 euro per i non associati. Info: 338-7294638 o 333-8180066. LA MOSTRA Parla l’autore LA STORIA Villa Schneider “Villa triste” sarà museo di memoria Le querce e le ‘ville tristi’ Per ricordare V “Hanno memoria le querce, hanno memo- ria!”: le querce sono quelle che crescono sulle pendici di Monte Sole, presso Bologna, e la memoria che tramandano è quella delle stragi compiute dai nazisti nell’autunno del 1944, di cui la più nota è quella di Mar- zabotto. Parole - tratte da una poesia di Luciano Gherardi, sa- cerdote e studioso di quell’even - to - che danno il titolo a un pro- getto sulla memoria della Resi- stenza in mostra al Bi-Box al Piazzo ancora per pochi giorni, in collaborazione con l’Istituto storico della Resistenza. L’espo - sizione propone, con una sele- zione di fotografie di Massimi- liano Gatti, diversi sguardi sul tema. Ci sono le immagini - in bianco nero e infrarosso - dei luoghi che, sull’Appennino bo- lognese, videro quei fatti tragici. Accanto, quelle degli oggetti quotidiani dei partigiani, prove- nienti dal Museo della Resisten- za Piacentina: indumenti, gavet- te e strumenti che raccontano la realtà dura e concreta dell'espe- rienza di quei giovani. «Per le Le foto di Gatti sulla memoria della Resistenza al Bi-Box fino all’11 marzo foto dei paesaggi - racconta l’au - tore - ho utilizzato una tecnica di derivazione militare, usata nella fotografia aerea per scovare nella boscaglia le postazioni ribelli, perché restituisce immagini molto bianche, sbiadite, come ri- cordi slavati che svaniscono po- co alla volta nella memoria”. Gli oggetti appartenuti ai partigiani sono invece fotografati su sfondo nero, illuminati e incorniciati co- me oggetti preziosi: «Il contrasto tra le due serie di immagini, una molto chiara e opalescente e l'al- tra molto netta e nera, è molto intenso, e rimanda concettual- mente alle diverse letture che si sono accumulate negli anni sulla Resistenza e i suoi protagoni- sti». E poi un video, realizzato in- sieme al videomaker Massimo Leonardi, che raccoglie le te- stimonianze dirette delle “quer - ce”, gli ultimi sopravvissuti, uo- mini e donne che ancora pos- sono tramandarci quei momen- ti: racconti a ruota libera, lon- tani da ogni retorica, brandelli di ricordi, aneddoti, e le ragio- ni, semplici e profonde, di una scelta esistenziale, prima anco- ra che politica. Accanto, una memoria tutta biellese: immagini di muri, gri- gi e scrostati, dei sotterranei di Villa Schneider, la palazzina nel centro di Biella che, durante l’occupazione nazista, divenne luogo di torture e interrogatori. «Ho cercato di destrutturare concettualmente il luogo - rac- conta il fotografo - astraendone le forme architettoniche: le pa- reti diventano diafane tracce, si aprono ad una luce accecante, spazi leggeri come il soffio della memoria». Le fotografie, realizzate da Massimiliano Gatti nel 2013, fanno parte di un più ampio progetto di mappatura delle “ville tristi” del Nord Italia: pa- lazzine utilizzate dai nazifasci- sti come luoghi di prigionia e tortura, tra cui si ricordano, ol- tre a quella biellese, quelle di Trieste, Roma, Firenze, Bre- scia, Milano, Genova. La mag- gior parte di questi edifici sono poi stati trasformati e riutiliz- zati mentre Villa Schneider, in- vece, sembra non poter dimen- ticare i fantasmi del passato: ba- sta scendere nei suoi sotterra- SCATTI In alto e qui sopra a destra scatti di Gatti da Villa Schneider. A sinistra insieme di oggetti di Resistenza nei, per sentirne ancora aleg- giare la presenza, la stessa me- moria raggelata fissata dalle im- magini di Gatti. Info: “Hanno memorie le quer- ce”, mostra personale di Mas- similiano Gatti, fino all’11 mar- zo a BI-BOx Art Space, presso Palazzo Ferrero, Corso del Piazzo 25, Biella. Orari: vener- dì, sabato e domenica 15-19. l Simona Perolo #FUORILUOGO Sabato il primo evento: l’inaugurazione di un’opera in centro Biella. Poi, libri solidali e poesia Alma, la donna di Paolo Barrichello Sabato 3 marzo alle ore 17,30 in Piazzetta di Via Gustavo di Valdengo verrà inaugurata l’opera “Alma” di Paolo Ba- richello con letture teatraliz- zate a cura di Opificiodellarte in occasione della festa della donna. L’opera realizzata in alluminio spazzolato e con illuminazione a led, alta 4 metri, sarà visibile fino al 18 marzo. L’iniziativa è di #Fuoriluogo, del Comune di Biella e Allianz Assicurazio- ni di Plataroti e rientra nelle iniziative di “Aspettando #fuoriluogo” un programma di tre eventi, che anticipano la rassegna che si svolgerà dal 5 al 13 maggio. L’opera. Sabato “Alma” ve r- rà inaugurata con letture tea- tralizzate sul tema della don- na. Il volto non si presenta in modo frontale, non guarda il suo interlocutore, ma è un profilo aereo, che ci invita a metterci al suo fianco. Questa scelta è interessante, poiché il nostro sguardo penetra entro il profilo della donna e rimane in attesa di riconoscere l’i n- ALMA Paolo Barrichello: sullo sfondo la sua “A l m a” teriorità, le emozioni del sog- getto, secondo il cambio di luci che si alternano quando viene a contatto con l’ester no. I cilindri di metallo che si muovono all’aria, con il loro dondolio, ci consegnano di- versi colori come i sentimenti e lo spirito di Alma. «Con questa opera moderna per tecnica e materiali - dicono i promotori - Paolo Barichello ha saputo dare sacralità e po- tenza ad un profilo di donna che è nel tempo e oltre il tem- po». Gli altri eventi saranno ve- nerdì 23 marzo alle ore 20 al Relais Santo Stefano di San- digliano “In pista per Ama- trice con Max Blardone”, ce- na per raccolta fondi destinati in beneficienza a supporto di progetti sportivi per i giovani di Amatrice con il campione di sci Blardone che presenta il suo libro autobioografico in- sieme a Claudio Ravetto, biel- lese, ex Ct azzurro di sci. Sabato 24 marzo alle ore 17 “Giornata internazionale del- la poesia” lettura teatralizzata di poesie di autori italiani e stranieri a cura di Opificio- dellarte. Il percorso parte alle ore 17.30 dalla Libreria Fel- trinelli (via Italia, 36), prose- gue presso Farmacia del Cen- tro (via Italia, 23), Farmacia Servo (via Italia, 11), Mauro Leone (via Italia, 5) e a con- cludere presso Easy Chic (Via Italia, 1); ore 18.30, Libreria Giovannacci “30 anni di poe- sie con Nicola Crocetti”, edi- tore di libri di poesie, grecista e traduttore di poesia greca mo- derna e contemporanea. l R.A. E’ il 1900 quando Daniele Schneider, industriale laniero francese di umili origini, arriva a Biella, chiamato dai Sella a dirigere la filatura di Tollegno: da qui, con la sua fama di “duro ma giusto”, entrerà nella mito- logia dei grandi capitani d'in- dustria biellesi. Nel 1919, Schneider acquista la palazzina di Piazza Lamarmora - edifi- cata in stile liberty da tal Se- bastiano Protto nel 1989 - e nel 1932 la intesta ai figli. Nel 1943, con l’occupazione nazista, la villa viene requisita dalle SS e, adibita a quartier generale del comando di Polizia militare, ospita per venti mesi un nucleo scelto - formato da ufficiali te- deschi e da sette militari italiani fedeli alla Repubblica Sociale Italiana - con compiti di polizia politica e lotta contro il movi- mento partigiano: i suoi scan- tinati diventano sede di inter- rogatori e torture per i ribelli catturati e reclusi nelle prigioni del Piazzo e l’edificio entra così a far parte del lugubre elenco di quelle che saranno poi chiamate le ‘ville tristi’. Il piano superiore della palaz- zina ospita Radio Baita, stazio- ne radio che svolge azione di propaganda nazifascista: ai suoi microfoni, i partigiani prigio- nieri sono costretti a leggere co- municati predisposti dalle SS, in cui si dichiarano soddisfatti del trattamento loro riservato e in- vitano i compagni a costituirsi. Dopo la Liberazione, i gior- nali locali iniziano a parlare di quanto era accaduto nella pa- lazzina e alcune sentenze con- fermano il ruolo dei militari del- la Rsi che vi operavano, alcuni dei quali vengono condannati a morte. Da allora, la villa resta abbandonata finché nel 1973 viene acquistata dal Comune di Biella, che vi ospita servizi as- sistenziali, scuole, mostre d’ar - te. Nel 2001-2002 l’Assessorato alla Cultura vi organizza la mo- stra “Spazio della memoria”, ri- sultato di un lavoro di ricerca della consulta provinciale stu- dentesca, con il coordinamento del partigiano Bruno Pozzato “Ve n t u r a ” e di Marcello Vau- dano. Oggi la destinazione della villa sembra definirsi: dal 20 gennaio scorso, ospita la sede biellese dell’Associazione Na- zionale Partigiani d’Italia, che vi esporrà il suo patrimonio di materiali e documenti. E grazie ai finanziamenti del piano Por Fesr, il Comune di Biella, in- sieme all’Istituto per la storia della Resistenza nel Biellese, nel Vercellese e in Valsesia, riqua- lificherà il piano interrato del- l’edificio, recuperando il per- corso espositivo del 2001 e ag- giornandolo con nuovi stru- menti multimediali: la villa tri- ste diventerà così un vero e pro- prio “museo della memoria”. l S.P.