Portfolio 2018 | Page 107

4 | PRIMO PIANO LA CITTÀ DELL’ARTE IL PUNTO Occasioni o nuova vitalità? Una vitalità nuova quella di Biella o una serie di eventi occasionali? Quello che abbiamo visto nel fine setti- mana costituisce un’accelerazione im- provvisa del processo di innovazione creativa che ha per protagonista la città, con un fervore di iniziative collegate al- l’arte che non ha eguali nel tempo. Accanto alle mostre futuriste proposte dal Museo Fico (Mef) di Torino e fatte proprie da Biella al Gromo Losa e al Mu- seo, ecco una rassegna d’arte contempo- ranea di livello sulle donne artiste sem- pre in due palazzi del Piazzo, una espo- sizione che valorizza i collezionisti biel- lesi al Museo del Territorio, un’altra ini- Eco di Biella | LUNEDÌ 3 DICEMBRE 2018 ziativa sul futurista Costa alla Crb (che ha ampliato i suoi spazi culturali). E a queste vanno aggiunte “I m a ge s ”, con fo- to di qualità dei fotoamatori al Cantino- ne, la Prefettura che apre le porte per la sua collezione permanente e altro anco- ra. Forse è cambiato qualcosa. Ci piace spe- r a r l o. l R.A. AL MUSEO Inaugurata mostra e percorso con 40 nuove opere I tesori di tanti collezionisti Svetta la “raccolta” Colongo Un percorso nuovo di opere e di autori che si fonde con la collezione permanente, un omaggio al Museo del Ter- ritorio Biellese attraverso le collezioni private che hanno fatto un po’ la storia della città. La mostra “Arte e col- lezionismo - cinque secoli di pittura dalle collezioni biel- lesi” inaugurata sabato po- meriggio, ci parla di una città del primo dopoguerra con un certo benessere eco- nomico che si rifletté nel- l’acquisto di importanti ope- re artistiche e nell’aper tura di gallerie d’arte, in un con- testo decisamente vivace e di alto livello culturale. Oggi, con le crisi che si sono sus- seguite, alcune gallerie di grande tradizione hanno chiuso i battenti, altre hanno aperto nella speranza di far ritornare l’arte al centro de- gli interessi cittadini. Il col- lezionismo privato rimane comunque un aspetto cul- turale interessante di Biella, che la mostra affronta pro- ponendo nomi di grandi ar- tisti, dal Rinascimento al N ove c e n t o. AL MUSEO Aperta la mostra su cinque secoli di arte dalle collezioni di biellesi. A sinis- tra la fu Galleria Colongo Re a l i z z a t a dall’assessorato alla Cultura del comune di Biella con il contributo della Fondazione Crt, la Soprin- tendenza Archeologica di Belle Arti (sono esposti anche alcuni reperti di origine etru- sca e della Magna Grecia) e la collaborazione di Banca Patrimoni Sella &C., l’espo- sizione ha avuto due anni di progettazione e un percorso complicato, come hanno sot- tolineato l’assessore Teresa Barresi e la curatrice Ales- sandra Montanera. Il visi- tatore scoprirà che quasi in ogni sala della pinacoteca troverà opere nuove, basterà seguire la “E” tracciata sul pavimento e accanto ai qua- dri esposti: Defendente Fer- rari con il suo “Trasporto di Cristo al sepolcro” (1520), il “Santo Martire” dai toni scu- ri della bottega del Tiziano, il caravaggesco Trophine Bigot con “San Girolamo”, Ber- nardino Lanino con la sua tavola di “Adorazione del Bambino”. Per passare poi all’intensa e luminosa alba del torinese Vittorio Avondo con “Ora mattinale in Ma- remma” (1907), alla “Ve c - chiaia” e “La chiesetta” di Antonio Fontanesi (1881), a Lorenzo Delleani con “La pittrice” e “Il lavoro”, ai tagli di Lucio Fontana su fondo giallo acido (Concetto Spa- ziale, 1960) e al pastello di Gino Severini (Natura Mor- ta). Ma ci sono anche sale de- dicate a temi e ad autori particolari. Ad esempio gli otto deliziosi acquerelli di Giuseppe Maffei, una serie di “Antichità Biellesi” realizza- ta per far conoscere agli ope- rai delle fabbriche le bellezze e le origini dei loro paesi. La parte più ricca della mo- stra è però quella dedicata alla Galleria Colongo, di si- curo la galleria d’arte più famosa di Biella, con ven- t’anni di attività e un cen- tinaio di mostre allestite. La galleria si trovava in via Ita- lia, nel cortile accanto alla Chiesa della Trinità, ed era diventata celebre anche fuori dai confini cittadini. La col- lezione presente ora al Mu- seo proviene da quella per- sonale di Sergio Colongo: possiamo ammirare, fra gli altri, il napoletano Domenico Morelli con un ritratto fa- migliare, un piccolo e curioso quadro di Giovanni Boldini, un olio su cartone di Carlo Carrà (Madre, 1944), un grande “Nudo di giovinetta” di Felice Casorati (1930), au- tore riproposto anche con “Natura morta con teschio” (1947), quattro opere, tra pae- saggi e figure, di Ottone Ro- sai, una enigmatica “Com- posizione” di Mario Sironi e una “Angoscia” di grandi di- mensioni con chiari riferi- menti a De Chirico. E an- cora, un grazioso quadretto di “Garofani” firmato Gio- vanni Segantini, e una testa di bambino in gesso e cera di L’INIZIATIVA Crossing Art & Books: nella Biblioteca eventi che guardano alla Fiber Art. Il bibliotecario Ruffatto: «Area creativa che può aiutare il tessile» Se l’arte ora dialoga coi libri, a Città Studi uno spazio insolito Pennellate, ma di... stoffa Ci sono le forme e i colori delle stagioni, c’è la trama grezza dei vec- chi teli di canapa, che ci rimandano profumi e ricordi del passato, e poi i mille tessuti colorati nati dalle fab- briche biellesi, che qui diventano frammenti, tessere che compongo- no il puzzle della natura, e ci sono anche i libri, gli antichi erbari con le loro illustrazioni affascinanti che sanno di storia. C’è un po’ tutto questo, nei lavori di arte tessile di Emanuela Malavolta, che nella pic- cola mostra nella biblioteca di Città Studi - in collabora- zione col Gar- den Club di Biella - ha rac- chiuso tutte le sue passioni. E con amore e leggerezza le ha cucite insie- me, nel senso letterale del termine: con un passato da illustratrice di libri per bambini, l’autrice ha infatti ab- bandonato matite e pennelli per so- stituirli con l’ago, raccontando la natura quotidiana attorno a lei at- traverso la concretezza delle stoffe del nostro territorio. Il racconto. «L’idea di questa mo- stra è partita dai vecchi teli di canapa che c’erano nelle case delle nostre nonne, con cui si facevano i ca- novacci per asciugare i piatti, o che si univano insieme per fare le lenzuo- la. Mi affascina questo tessuto grez- zo, dove la fibra - in questo caso la canapa - sembra vivere ancora nella trama. E poi ci sono le piante: quel- le del mio piccolo giardino, quelle che incontro durante le passeggia- te, che nelle pagine degli antichi erbari ritrovano nome e bellezza» Il progetto. «Da lì è nato questo progetto di er- bario fatto con i pezzetti di stof- fa che nel tem- po ho raccol- to… sono i campionari delle industrie tessili che a fine collezione ven- gono buttati via, che ho cer- cato e recuperato: le tirelle, tutto quello che trovo o che mi regalano, che io raccolgo e ordino. E quando la natura mi regala una emozione, prendo forbici e ago, e subito la fisso sulla tela, con i tessuti che ho: senza un disegno, senza un piano, altri- menti quella sensazione magica si perde». Info: fino al 29 dicembre, lunedì - venerdì 8-19, sabato 8.30-12.30. l S.P. Una vetrata, quella che accom- pagna il visitatore lungo il cor- ridoio centrale della biblioteca, che non separa gli ambienti ma li unisce: una trasparenza che di- venta protagonista offrendo, a chi frequenta queste sale dedicate allo studio, uno sguardo diverso, un attimo di estraniazione, un volo della fantasia. Questo vuole essere ‘Crossing Art & Books’, il pro- getto espositivo della Biblioteca di Città Studi che offre agli artisti del territorio (ma non solo) uno spa- zio non convenzionale per esporre progetti artistici in linea con la se- lezione tematica di libri e film pro- posta dalla biblioteca. Racconta Walter Ruffatto, bi- bliotecario: «L’iniziativa è nata a fine 2014, partendo dall’idea che la biblioteca sia una sorta di ‘ago - rà’, un luogo vivo, di incontro, di relazione, di scoperta. Così abbia- mo pensato di offrire uno spazio espositivo agli artisti del territorio - ma non solo - che vogliano dia- logare con i libri. Ogni mostra è infatti legata a una delle nostre proposte di lettura: panoramiche a tema, per far conoscere patrimo- nio della nostra biblioteca, che ab- biamo iniziato ad abbinare a pro- getti artistici di vario tipo. La bi- blioteca diventa così uno spazio gratuito, allestito e gestito da noi, che curiamo anche la comunica- zione, rivolto soprattutto - ma non solo - ai giovani, per i quali è dif - ficile poter esporre in una galleria: LA SCHEDA COS’È LA FIBER ART Infinite tessiture La Fiber Art - detta anche Art Fabric, Texil Art o Soft sculpture - è una espressione artistica contemporanea basata sull’uso della fibra in tutte le sue varie forme (filata, grezza, lavora- ta, ma anche intesa come riferimen- to concettuale), come pure sulla tec- nica della tessitura di materiali di va- ria origine. Già all’inizio del Novecen- to, le avanguardie artistiche - Futuri- smo e Bauhaus in primis - avevano iniziato a sperimentare l’uso di mate- riali come la seta artificiale, la ciniglia, il cellophane, i fili di metallo. Ma è a partire dagli anni ’50, con le correnti espressioniste, che la Fiber Art si dif- fonde in tutto il mondo, per essere consacrata negli anni ’60 dalla Bien- nale Internationale de la Tapisserie Ancienne et Moderne di Losanna, con l’opera del poliedrico artista- arazziere Jean Lurçat. Il momento d’oro della Fiber Art si ha tra gli anni ‘60 e gli anni ’70, con la sperimentazione di una vasta gamma di tecniche e materiali, ma anche dipinti e stampe su tessuto, utilizzando le matrici più diverse. Il progresso della Fiber Art appare le- gato a doppio filo a quello dell’indu - stria tessile e infatti conosce il suo massimo sviluppo nelle zone indu- striali. E viene comunque sdoganato come forma d’arte solo alla fine de- gli anni Ottanta, grazie ad artiste co- me Lydia Predominato. IL BIBLIOTECARIO Walter Ruffatto qui, hanno modo di fare esperien- za, di imparare a progettare e rea- lizzare una mostra, di avere un ri- scontro da parte del pubblico». Certo, non è uno spazio pensato per essere una galleria, non è il classico ‘white cube’, ma le opere vengono invece calate in uno spazio vivo, che si dilata, in costante divenire. «C’è chi viene apposta - aggiunge Ruf- fatto - per le mostre, c’è chi non le nota nemmeno, c’è chi, in un mo- mento di pausa dallo studio, trova l’occasione per incontrare il bello, per scoprire una tecnica, per trarne uno spunto creativo». All’inizio, sono stati contattati al- cuni artisti o artigiani. Poi il pro- getto ha ingranato come possibile spazio espositivo e ora riceviamo molte proposte. «Ora siamo alla venticinquesima mostra, e il pro- getto è in continua evoluzione. La nostra biblioteca è specializzata sul tessile, sulla moda, e quindi vor- remmo orientarci verso le arti ap- plicate, in particolare verso la Fiber ar t». In genere, la creatività di un ter- ritorio è influenzata dai materiali a disposizione, dal contesto produt- tivo del luogo: Chieri, Como, Lo- sanna, ad esempio, hanno musei o mostre dedicate al tessile. Il Biellese no. «La ‘Fiber art’ è un mondo immenso e affascinante, che la no- stra biblioteca - conclude Ruffatto -, con le sue ‘proposte di lettura’ può aiutare a scoprire». Info: www.cittastudi.org/cros- sing-ar t-books l Simona Perolo