Portfolio 2018 | Page 102

LUNEDÌ 19 NOVEMBRE 2018 PRIMO PIANO | Eco di Biella RICONOSCIMENTO UCID Il premio Zaccheo assegnato a Carlo Cremonte Il convegno Ucid è stato anche l’occasione per la con- segna del Premio Zaccheo che, dal 2006, ogni anno viene assegnato ad un esponente della vita economica e sociale del territorio distintosi per l’impegno etico posto alla base del proprio lavoro. In questa tredicesima edizione, la scelta è caduta su Carlo Cremonte, presidente dell’associazione SportivaMente e direttore regionale degli Special Olympics - il programma internazionale di competizioni atletiche per persone con disabilità intellettiva - per il lungo e appassionato lavoro di promozione di questa iniziativa sul nostro territorio. In chiusura dell’incontro, sono stati nominati i nuovi soci onorari: Vittorio Vernero, già socio ordinario e Mon- signor Alceste Catella, vescovo emerito di Casale Mon- ferrato e già rettore del Santuario di Oropa. E poi, come | 5 riconoscimento per la sua attività di recupero e divul- gazione della cucina tipica del Biellese, Mina Novello, coordinatrice di Sapori Biellesi, che ha sottolineato come oggi molti giovani tornino a guardare alla tradizione agri- cola locale, ma con occhi nuovi e attenti all’i n n ova z i o n e. E ne è una prova tangibile il quarto socio onorario no- minato, Federico Chierico: un giovane biellese, trasfe- ritosi nella valle di Gressoney per dare vita a Paysage à Manger, un’azienda agricola che recupera antiche varietà di ortaggi locali, in particolare patate. IL CONVEGNO Il presidente Ghidella: l’innovazione al servizio di sviluppo e lavoro Industria 4.0, come cambia la società Convegno dell’Ucid sul lavoro nell’economia digitale. «No agli incentivi a pioggia» Industria 4.0: un termine, or- mai entrato nel lessico corren- te, per indicare la quarta ri- voluzione industriale basata - dopo le prime tre legate rispet- tivamente alla macchina a va- pore, all’elettricità e all’elettro - nica – sulle nuove tecnologie digitali. A caratterizzarla è un impiego diffuso di “intelligen - za artificiale”, ossia macchine in grado di imparare e di pren- dere decisioni, capaci quindi di svolgere compiti complessi e non programmabili a priori. Ma in un modello produttivo caratterizzato dalla “fabbrica i n t e l l i ge n t e ”, in cui la produ- zione è totalmente automatiz- zata e interconnessa, qual è il ruolo del lavoro? E quali sono le implicazioni etiche e sociali di una società tendenzialmen- te a ‘lavoro zero’? Questo il tema del convegno organizzato sabato scorso a Biverbanca dall’Ucid, Unione Cristiana Imprenditori Diri- genti, dal titolo “Industria 4.0, lavoro 4.0?”. Si è trattato della quattordicesima edizione del- l’incontro annuale con cui la sezione di Biella dell’Ucid of- fre spunti di riflessione e ana- lisi su questioni rilevanti per il territorio, mettendo a confron- to scenari ed esperienze loca- li. Dopo i saluti di Vittorio Do- nati, presidente Ucid Biella, il tema è stato introdotto da Pier Marco Ferraresi, docente di Economia all’Università di Torino, che ha delineato di- verse narrazioni del futuro tec- nologico: dalla visione utopi- stica di un mondo perfetto, li- berato dalla necessità del la- voro e con un’offerta di beni illimitata a costo decrescente, alla opposta distopia - in stile Asimov – che immagina cupi scenari, con gli umani desti- nati ad un ruolo di guardiani delle macchine, regine incon- trastate del pianeta. Tra questi due poli si collocano i tentativi di analizzare e gestire l’attuale fase di transizione, nella con- sapevolezza che questa com- porterà inevitabilmente una perdita di posti di lavoro (in Italia, secondo uno studio Oc- se, è a rischio il 40% dei la- voratori) e un aumento delle diseguaglianze di reddito: i po- sti di lavoro che sopravvive- ranno, infatti, riguarderanno da un lato le professionalità più elevate, dall’altro una vasta schiera di lavori di basso livello non automatizzabili, ad esem- pio nel campo dei servizi alla persona. Su questo spunto ha preso il via, moderata da Roberto De Battistini, docente di Econo- mia all’Università di Torino, una nutrita carrellata di case histories locali: Marco Bardel- le, amministratore RF2000 e presidente di Pointex; Franco UN MO- MENTO del co nve gn o o rg a n i z z ato da Ucid Biel- la inerente il tema dell’in- dustria 4.0. Tanti i temi trattati du- rante l’in- contro nella sala conveg- ni di Biver- banca Borlo, As Robinson srl; Ercole Botto, Ceo Lanificio Succes- sori Reda; Barbara Greggio, direttrice Consorzio Turistico Alpi Biellesi; Simone Maggi, Ceo Lanieri; Giovanni Maio- rana, dirigente Fca. Realtà diverse, come diversi sono stati gli sguardi che han- no delineato gli scenari di sfon- do. Per Christian Clarizio, re- sponsabile di SellaLab, in una economia “disr uptive” (di - rompente) in cui interi settori vengono rapidamente scon- volti o distrutti, il lavoro uma- no conserva valori indispen- sabili e, almeno per ora, in- sostituibili da parte delle mac- chine: capacità relazionali, empatia, ottimismo, creativi- tà, intuizione, capacità strate- g i c h e. Tutte qualità sempre più ne- cessarie in un territorio come il Biellese, caratterizzato da un forte incremento della fascia di popolazione over 65: per tra- sformare questo problema in una opportunità - ha ricordato Paola Garbella, direttrice Opera Pia Cerino Zegna - va ripensato il modello produtti- vo, favorendo la crescita e l’in - novazione nel settore dei ser- vizi: basti pensare al ruolo che la robotica potrà avere nel sup- portare l’assistenza alla perso- na. Un cambio di prospettiva è an- che quello proposto da Renato Goria, Ad Gruppo Alplast e presidente Cciaa di Asti: at- tualmente nella contabilità di u n’azienda il personale e la sua formazione vengono conside- rati un costo, mentre al con- trario il capitale intellettuale va considerato parte del pa- trimonio e dunque una voce attiva del bilancio. E il ruolo della formazione nel “capitale umano” è stato sottolineato anche da Pier Ettore Pellerey, presidente Città Studi Biella, che ha ricordato l’impegno del polo formativo biellese per of- frire percorsi di studio che dia- no risposte rapide e concrete alle esigenze delle aziende, co- me accade con il modello di- dattico di Academy. Antonio Sansone, segretario generale Fim Cisl Piemonte, ha invece proposto una road map per ridisegnare il ruolo dell’azienda e dei lavoratori nella nuova economia, invi- tando imprese e sindacato ad adottare nuove prospettive, a immaginare nuovi soggetti: come l’operaio “aumentato”, che non viene sostituito dalla tecnologia, ma al contrario ne viene valorizzato in termini di capacità e competenze. Mentre don Genesio Tarasco, direttore Istituto Salesiani, ha sottolineato la centralità della persona e del lavoro ma anche la necessità di far dialogare la fede con le sfide poste dal pro- gresso tecnologico. La conclusione di Riccardo Ghidella, presidente naziona- le Ucid, ha focalizzato l’atten - zione sugli effetti dell’econo - mia digitale: «Non possiamo rinunciare a governare l’inno - vazione, indirizzandola verso le tecnologie che portano mag- giori benefici sociali e occu- pazionali. Vanno dunque rivi- ste le politiche basate su in- centivi fiscali a pioggia: in par- ticolare, il Piano nazionale In- dustria 4.0 non può essere una semplice lista di tecnologie su cui ottenere iperammorta- menti, ma deve invece entrare nel merito del problema, pi- lotando gli investimenti verso l’innovazione più utile a cia- scun territorio». «Su questo purtroppo - ha con- cluso il leader Ucid - ho trovato nel nuovo governo un totale disinteresse. Per questo occor- re battersi, anche all’inter no delle organizzazioni impren- ditoriali, per riportare l’atten - zione sulla qualità dell’inno - vazione, e non solo sulla quan- tità. Se non lo facciamo noi, imprenditori cristiani, chi lo fa?». l Simona Perolo GLI INTERVENTI Nella tavola rotonda, l’esperienza di sei realtà locali a confronto: dalla giovane startup alla Fca Dalle auto al turismo, imprese nell’economia digitale senza alzarsi dal divano di ca- sa, senza necessità di intera- zioni fisiche. Ad oggi abbia- mo venduto almeno un pro- dotto in 57 paesi diversi. Alla base c’è il nostro motore è il nostro software, interamente creato da noi, ma dietro c’è un continuo di studio e ricerca, l’ascolto del cliente, la capa- cità di risolvere i problemi: il valore aggiunto delle persone che lavorano con noi». Diverse le testimonianze por- tate durante il convegno del- l’Ucid di sabato scorso. Ecco un estratto degli interventi. Marco Bardelle, Ammini- stratore Tf2000, presidente Pointex: «Dopo la fase di en- tusiasmo iniziale, ora siamo nel momento più difficile: progetti che falliscono, perdi- ta di posti di lavoro. La sfida è quella di crearne di nuovi, con un valore aggiunto maggiore, attraverso la formazione con- tinua dei lavoratori. Non una corsa affannosa verso la tec- nologia ma un nuovo modello di impresa “customer driven” diffuso, che coinvolga tutti i livelli dell’organizzazione». Franco Borlo, Ad Robinson: «La produzione si smateria- lizza: possiamo lavorare do- vunque e in qualsiasi momen- to, il confine tra lavoro e vita privata diventa labile. Inno- vazioni quale la fatturazione elettronica porteranno a cam- biamenti radicali, con la scomparsa di documenti car- tacei, vaschette, raccoglitori, armadi, archivi: questo signi- fica minori esigenze di spazio e, in prospettiva, una caduta del valore commerciale degli uffici». Ercole Botto Poala, Ceo La- nificio Successori Reda: «Mi LE ESPERIENZE raccontate da sei esperti di vari settori: così cambierà il rapporto con la te c n o l o gi a definisco un ottimista ottuso: non credo alle previsioni ca- tastrofiche, vivo la rivoluzio- ne digitale come un viaggio verso il nuovo, che l’azienda affronterà come ha sempre fatto in 152 anni di vita: af- frontando il cambiamento a tutti i livelli e puntando tutto sulle risorse umane. La glo- balizzazione ha portato un paradigma nuovo, dove le re- gole non le decide più il sin- golo paese. Il problema da af- frontare semmai è quello della sostenibilità, della limitatezza delle risorse e delle materie prime». Barbara Greggio, direttrice Consorzio Turistico Alpi Biellesi: «Il nostro Consorzio, nato pochi mesi fa dall’evo - luzione del Consorzio Oasi Zegna, si prefigge di aggre- gare le imprese turistiche del territorio alpino biellese, per promuoverne e commercia- lizzarne l’offerta turistica ed i servizi annessi. È un esempio di impresa 4.0: da un lato va- lorizza un’offerta in linea con le nuove esigenze del consu- matore, alla ricerca di “espe- rienze turistiche” slow e so- stenibili; dall’altro sarà la pri- ma destinazione italiana ad essere totalmente sul web, con una piattaforma dove sarà possibile acquistare tutti i pro- dotti e i servizi del territo- rio». Simone Maggi, Ceo Lanieri: «Siamo una giovane startup biellese, nata 5 anni fa per offrire sul web abbigliamento su misura: un vero e proprio “sarto digitale”, che permette a chiunque di ordinare e di ricevere un abito su misura Giovanni Maiorana, diri- gente Fca: «Anche l’industria “materiale” per eccellenza, quella automobilistica, vede una grande trasformazione. Basti pensare all’impatto del- l’additive manufacturing (più nota come stampa 3D), una tecnologia che permette la realizzazione di oggetti tridi- mensionali complessi attra- verso speciali stampanti a get- to di materia: si possono così creare, in un unico processo di stampa, oggetti che prima de- rivavano dall’assemblaggio di componenti singoli realizzati in fonderia, con un impatto ambientale molto minore. Questo non significa affatto che in futuro le auto saranno interamente realizzate dal computer: saranno realizzate “con” il computer, e il lavoro umano non potrà che esserne va l o r i z z a t o » . l S.P.