Portfolio 2017 | Page 32

LUNEDÌ 11 DICEMBRE 2017 BIELLA | 11 | Eco di Biella AL CIRCOLO SOCIALE La cena degli auguri insieme a Federmanager Si è respirata aria nuova alla cena degli auguri di Federmanager Biella al Circolo Sociale Biellese per la presenza di giovani talenti biellesi nel cam- po dell’arte e della musica, invitati dal presidente Renzo Penna per rendere più festosa l’atmosfera della platea, composta da dirigenti in servizio e pensionati, ancora una volta questi ultimi mor- tificati dalla recente sentenza della Corte Co- stituzionale in materia previdenziale, ampia- mente illustrata dal presidente in apertura della serata. Assolta la parte istituzionale il presidente ha chiamato il giovane nipote Riccardo Leonesi, brillante studente universitario alla Cattolica di Milano a presentare i giovani artisti, che si sono esibiti negli intervalli della cena, a iniziare al pia- noforte dal Maestro Giovanni Carraria, diplo- mato al Conservatorio di Torino con Master in Olanda e in Germania ad eseguire splendidi bra- ni di Shubert. E’ stata quindi la volta del Maestro tenore Matteo Bertarelli e a fine cena il raffinato balletto della maestra di danza Elisa Quaglino. A chiudere in bellezza la serata è stata l’ese - cuzione magistrale del celebre brano “ Nessun dorma “ dalla Turandot di Giacomo Puccini da parte del tenore Matteo Bertarelli. IL CASO Il parco la spunta su un “batti e ribatti” che dura dal lontano 2001 Burcina, il “mistero” delle antenne Servivano da ponti radio, oggi sono in mano a operatori commerciali. Presto la rimozione Cosa ci fanno due antenne sulla cima di un parco, in uno dei punti più panoramici del Biellese? Se lo chiedono in tanti, da anni, e se lo è chiesto anche il nuovo Ente di Ge- stione del parco, entrato in carica all’inizio dello scorso anno. Racconta il consigliere Alessandro Ramella Pralun- go: «Al momento non ho tro- vato risposte: nessuno sem- brava sapere a quale titolo e perché quelle strutture, così invasive e fuori luogo, si tro- vassero lì. Eppure, accanto all’antenna, il cellulare rileva la presenza di una gran quan- tità di reti: segno che viene ampiamente utilizzata da operatori commerciali. Così abbiamo deciso di vederci chiaro: insieme ai guardia- parco, abbiamo formato una squadra e abbiamo iniziato a chiedere, a frugare negli ar- chivi, a cercare una spiega- zione a questo piccolo mi- stero. E alla fine abbiamo tro- vato una cartella che con- teneva tutta la storia». E si tratta di una lunga storia dai contorni davvero poco chia- ri. Il mistero. Tutto inizia nel 1990, quando il Comune di Biella chiede e ottiene dalla Regione Piemonte l’autoriz- zazione a collocare nel parco u n’antenna, da utilizzare co- me ponte radio per la Polizia Municipale. Da quel momen- to, addirittura due antenne vengono posizionate, gestite e utilizzate da un’azienda pri- vata, la Silbo srl di Gaglia- nico, per servizi di pubblica utilità ma anche per attività di tipo commerciale. In base a quale tipo di accordo o con- venzione ciò sia avvenuto, non è dato sapere, perché non sono stati rinvenuti documen- ti ufficiali in merito. Al Parco però non la pren- dono bene e la direttrice di allora, Nicoletta Furno, già nel 2000 chiede al Comune di “MISSIONE UNESCO ” I due pali in questione sono ciò che resta delle a nte n n e spostate al Tra cc i o l i n o. La candi- datura della Burcina a sito Unesco p o t re b b e esserne in- f l u e n z at a Biella di spostare le antenne in un luogo dove abbiano un minore impatto visivo. E in- fatti nel 2001 i ponti radio dell’amministrazione locale vengono spostati al Traccio- lino, ma le antenne e i relativi pali rimangono lì. Il Parco inizia allora - a colpi di lettere e diffide - una lunga battaglia con la Silbo per ri- chiedere la rimozione delle strutture, dal momento che non svolgono più la funzione di pubblica utilità per la quale erano state autorizzate. Ma, nonostante le ripetute richie- ste, nonostante Comune e Provincia affermino di non servirsene, nonostante perfi- no il Ministero delle Comu- nicazioni suggerisca di chie- derne la rimozione, i due pali restano lì, coperti di antenne. Antenne che però, a questo punto, non riguardano più i ponti radio originariamente autorizzati, bensì emissioni in tecnologia wireless a scopo c o m m e r c i a l e. Nel 2009 la vicenda sembra arrivata a una svolta: dopo l’ennesima verifica con Co- mune e Provincia, che danno il via libera, il Parco invia una diffida alla Silbo, chiedendo di smantellare le antenne en- tro 15 giorni. Ma poco dopo arriva un nuovo colpo di sce- na: il neo-eletto sindaco di Biella Dino Gentile scrive al parco, comunicando che l’amministrazione intende avvalersi della postazione per una serie di “servizi necessari alla popolazione biellese” e dà disposizione alla Silbo di non rimuovere le strutture. Nel 2012, per di più, spostata ad altro incarico la direttrice Nicoletta Furno, la Burcina - accorpata ad altre aree pro- tette biellesi - piomba in un periodo di abbandono e di incuria. E nessuno si preoc- cupa più delle antenne, che restano lì e continuano ad essere utilizzate da reti di ope- ratori privati, senza che il par- co ne riscuota alcun canone o ne tragga alcun beneficio. Finché, l’anno scorso, qual- cosa cambia: la nuova am- ministrazione del parco – l’Ente di Gestione delle Aree Protette del Ticino e del Lago Maggiore - riparte alla carica, segnalando al Comune di Biella la necessità di rimuo- vere le antenne, anche in re- lazione al progetto di can- didare la Burcina a sito Une- sco. Per un po’ la questione rimbalza da un ufficio all’al- tro, finché, dopo un incontro con tutta la task force del parco, l’amministrazione biellese finalmente affronta la questione: verificata la situa- zione, contatta la Silbo, che accetta, seppure obtorto col- lo, di smantellare le strutture. Commenta il vicesindaco Diego Presa: «La storia di quelle antenne va vista in un contesto in cui, a fronte di crescenti richieste nel campo delle telecomunicazioni, po- che erano le aziende pioniere in grado di fornire determi- nati servizi. Oggi il mondo è cambiato, esistono soluzioni diverse per le esigenze di pro- tezione civile e video-sorve- glianza, come pure per le reti di comunicazione. Quindi og- gi per noi è prioritario ri- portare il parco alla sua in- tegrità, soprattutto in relazio- ne alla candidatura Unesco. Si tratta di una opportunità importante, perché andrebbe ad agganciarsi, rafforzandoli, agli altri due siti Unesco pre- senti sul territorio - il Sacro Monte di Oropa e il sito pa- lafitticolo di Viverone - col- locando così il Biellese in una posizione significativa dal punto di vista dell’a t t r a t t iv i t à turistica». Così, il 23 novembre scorso, è stata inviata alla Silbo la ri- chiesta ufficiale di rimozione delle strutture entro trenta giorni. E se, come pare, que- sta fosse finalmente la volta buona, per il parco biellese sarebbe un bel regalo di Na- t a l e. l Simona Perolo LA GIORNATA Due classi dell’Iis “Gae Aulenti” hanno approfondito la cura e salvaguardia di specie arboree particolari Le “menti verdi” dell’Agrario studiano al parco Dopo anni di assenza, l’istituto Agrario di Biella torna al Parco Burcina: lunedì scorso, due clas- si dell’Istituto “Gae Aulenti”, accompagnate dai rispettivi pro- fessori, sono state accolte dal consigliere delegato, Alessandro Ramella Pralungo, e dal guar- daparco, Giuseppe De Santo, per la prima giornata di un la- boratorio didattico all’aper to sulla cura del verde sostenibile. La giornata si inserisce nel pro- getto “Burcina’s Green Minds” che, con il contributo della Fon- dazione della Cassa Risparmio di Biella, punta a fare del parco biellese - oltre che una meta tu- ristica di qualità - anche un cen- tro didattico: un’aula verde di 57 ettari, aperta a tutte le scuole, alle università e ai ricercatori, con lo scopo di creare e formare “menti ve r d i ”, capaci di immaginare un futuro sostenibile per il nostro territorio. Una iniziativa in linea con la mission istituzionale del- l’ente e con la filosofia Unesco, al cui riconoscimento il parco am- bisce a candidarsi. Il progetto, messo a punto da Monica Per- roni, responsabile della valoriz- zazione territoriale dell’Ente, ha già visto attuarsi una prima tap- pa, con l’allestimento - presso la Cascina Emilia - di un’aula di- dattica multimediale. La giorna- ta del 4 dicembre ha dato avvio alla parte più operativa, che offre agli studenti la possibilità di im- pratichirsi nella cura e salvaguar- dia di specie particolari.