LUNEDÌ 11 DICEMBRE 2017
BIELLA | 11
| Eco di Biella
AL CIRCOLO SOCIALE
La cena degli auguri
insieme a Federmanager
Si è respirata aria nuova alla cena degli auguri di
Federmanager Biella al Circolo Sociale Biellese
per la presenza di giovani talenti biellesi nel cam-
po dell’arte e della musica, invitati dal presidente
Renzo Penna per rendere più festosa l’atmosfera
della platea, composta da dirigenti in servizio e
pensionati, ancora una volta questi ultimi mor-
tificati dalla recente sentenza della Corte Co-
stituzionale in materia previdenziale, ampia-
mente illustrata dal presidente in apertura della
serata. Assolta la parte istituzionale il presidente
ha chiamato il giovane nipote Riccardo Leonesi,
brillante studente universitario alla Cattolica di
Milano a presentare i giovani artisti, che si sono
esibiti negli intervalli della cena, a iniziare al pia-
noforte dal Maestro Giovanni Carraria, diplo-
mato al Conservatorio di Torino con Master in
Olanda e in Germania ad eseguire splendidi bra-
ni di Shubert. E’ stata quindi la volta del Maestro
tenore Matteo Bertarelli e a fine cena il raffinato
balletto della maestra di danza Elisa Quaglino.
A chiudere in bellezza la serata è stata l’ese -
cuzione magistrale del celebre brano “ Nessun
dorma “ dalla Turandot di Giacomo Puccini da
parte del tenore Matteo Bertarelli.
IL CASO Il parco la spunta su un “batti e ribatti” che dura dal lontano 2001
Burcina, il “mistero” delle antenne
Servivano da ponti radio, oggi sono in mano a operatori commerciali. Presto la rimozione
Cosa ci fanno due antenne
sulla cima di un parco, in uno
dei punti più panoramici del
Biellese? Se lo chiedono in
tanti, da anni, e se lo è chiesto
anche il nuovo Ente di Ge-
stione del parco, entrato in
carica all’inizio dello scorso
anno. Racconta il consigliere
Alessandro Ramella Pralun-
go: «Al momento non ho tro-
vato risposte: nessuno sem-
brava sapere a quale titolo e
perché quelle strutture, così
invasive e fuori luogo, si tro-
vassero lì. Eppure, accanto
all’antenna, il cellulare rileva
la presenza di una gran quan-
tità di reti: segno che viene
ampiamente utilizzata da
operatori commerciali. Così
abbiamo deciso di vederci
chiaro: insieme ai guardia-
parco, abbiamo formato una
squadra e abbiamo iniziato a
chiedere, a frugare negli ar-
chivi, a cercare una spiega-
zione a questo piccolo mi-
stero. E alla fine abbiamo tro-
vato una cartella che con-
teneva tutta la storia». E si
tratta di una lunga storia dai
contorni davvero poco chia-
ri.
Il mistero. Tutto inizia nel
1990, quando il Comune di
Biella chiede e ottiene dalla
Regione Piemonte l’autoriz-
zazione a collocare nel parco
u n’antenna, da utilizzare co-
me ponte radio per la Polizia
Municipale. Da quel momen-
to, addirittura due antenne
vengono posizionate, gestite e
utilizzate da un’azienda pri-
vata, la Silbo srl di Gaglia-
nico, per servizi di pubblica
utilità ma anche per attività di
tipo commerciale. In base a
quale tipo di accordo o con-
venzione ciò sia avvenuto,
non è dato sapere, perché non
sono stati rinvenuti documen-
ti ufficiali in merito.
Al Parco però non la pren-
dono bene e la direttrice di
allora, Nicoletta Furno, già
nel 2000 chiede al Comune di
“MISSIONE
UNESCO ”
I due pali
in questione
sono ciò che
resta delle
a nte n n e
spostate al
Tra cc i o l i n o.
La candi-
datura della
Burcina a
sito Unesco
p o t re b b e
esserne in-
f l u e n z at a
Biella di spostare le antenne
in un luogo dove abbiano un
minore impatto visivo. E in-
fatti nel 2001 i ponti radio
dell’amministrazione locale
vengono spostati al Traccio-
lino, ma le antenne e i relativi
pali rimangono lì.
Il Parco inizia allora - a colpi
di lettere e diffide - una lunga
battaglia con la Silbo per ri-
chiedere la rimozione delle
strutture, dal momento che
non svolgono più la funzione
di pubblica utilità per la quale
erano state autorizzate. Ma,
nonostante le ripetute richie-
ste, nonostante Comune e
Provincia affermino di non
servirsene, nonostante perfi-
no il Ministero delle Comu-
nicazioni suggerisca di chie-
derne la rimozione, i due pali
restano lì, coperti di antenne.
Antenne che però, a questo
punto, non riguardano più i
ponti radio originariamente
autorizzati, bensì emissioni in
tecnologia wireless a scopo
c o m m e r c i a l e.
Nel 2009 la vicenda sembra
arrivata a una svolta: dopo
l’ennesima verifica con Co-
mune e Provincia, che danno
il via libera, il Parco invia una
diffida alla Silbo, chiedendo
di smantellare le antenne en-
tro 15 giorni. Ma poco dopo
arriva un nuovo colpo di sce-
na: il neo-eletto sindaco di
Biella Dino Gentile scrive al
parco, comunicando che
l’amministrazione intende
avvalersi della postazione per
una serie di “servizi necessari
alla popolazione biellese” e
dà disposizione alla Silbo di
non rimuovere le strutture.
Nel 2012, per di più, spostata
ad altro incarico la direttrice
Nicoletta Furno, la Burcina -
accorpata ad altre aree pro-
tette biellesi - piomba in un
periodo di abbandono e di
incuria. E nessuno si preoc-
cupa più delle antenne, che
restano lì e continuano ad
essere utilizzate da reti di ope-
ratori privati, senza che il par-
co ne riscuota alcun canone o
ne tragga alcun beneficio.
Finché, l’anno scorso, qual-
cosa cambia: la nuova am-
ministrazione del parco –
l’Ente di Gestione delle Aree
Protette del Ticino e del Lago
Maggiore - riparte alla carica,
segnalando al Comune di
Biella la necessità di rimuo-
vere le antenne, anche in re-
lazione al progetto di can-
didare la Burcina a sito Une-
sco. Per un po’ la questione
rimbalza da un ufficio all’al-
tro, finché, dopo un incontro
con tutta la task force del
parco,
l’amministrazione
biellese finalmente affronta la
questione: verificata la situa-
zione, contatta la Silbo, che
accetta, seppure obtorto col-
lo, di smantellare le strutture.
Commenta il vicesindaco
Diego Presa: «La storia di
quelle antenne va vista in un
contesto in cui, a fronte di
crescenti richieste nel campo
delle telecomunicazioni, po-
che erano le aziende pioniere
in grado di fornire determi-
nati servizi. Oggi il mondo è
cambiato, esistono soluzioni
diverse per le esigenze di pro-
tezione civile e video-sorve-
glianza, come pure per le reti
di comunicazione. Quindi og-
gi per noi è prioritario ri-
portare il parco alla sua in-
tegrità, soprattutto in relazio-
ne alla candidatura Unesco.
Si tratta di una opportunità
importante, perché andrebbe
ad agganciarsi, rafforzandoli,
agli altri due siti Unesco pre-
senti sul territorio - il Sacro
Monte di Oropa e il sito pa-
lafitticolo di Viverone - col-
locando così il Biellese in una
posizione significativa dal
punto di vista dell’a t t r a t t iv i t à
turistica».
Così, il 23 novembre scorso, è
stata inviata alla Silbo la ri-
chiesta ufficiale di rimozione
delle strutture entro trenta
giorni. E se, come pare, que-
sta fosse finalmente la volta
buona, per il parco biellese
sarebbe un bel regalo di Na-
t a l e.
l Simona Perolo
LA GIORNATA Due classi dell’Iis “Gae Aulenti” hanno approfondito la cura e salvaguardia di specie arboree particolari
Le “menti verdi” dell’Agrario studiano al parco
Dopo anni di assenza, l’istituto
Agrario di Biella torna al Parco
Burcina: lunedì scorso, due clas-
si dell’Istituto “Gae Aulenti”,
accompagnate dai rispettivi pro-
fessori, sono state accolte dal
consigliere delegato, Alessandro
Ramella Pralungo, e dal guar-
daparco, Giuseppe De Santo,
per la prima giornata di un la-
boratorio didattico all’aper to
sulla cura del verde sostenibile.
La giornata si inserisce nel pro-
getto “Burcina’s Green Minds”
che, con il contributo della Fon-
dazione della Cassa Risparmio
di Biella, punta a fare del parco
biellese - oltre che una meta tu-
ristica di qualità - anche un cen-
tro didattico: un’aula verde di 57
ettari, aperta a tutte le scuole, alle
università e ai ricercatori, con lo
scopo di creare e formare “menti
ve r d i ”, capaci di immaginare un
futuro sostenibile per il nostro
territorio. Una iniziativa in linea
con la mission istituzionale del-
l’ente e con la filosofia Unesco, al
cui riconoscimento il parco am-
bisce a candidarsi. Il progetto,
messo a punto da Monica Per-
roni, responsabile della valoriz-
zazione territoriale dell’Ente, ha
già visto attuarsi una prima tap-
pa, con l’allestimento - presso la
Cascina Emilia - di un’aula di-
dattica multimediale. La giorna-
ta del 4 dicembre ha dato avvio
alla parte più operativa, che offre
agli studenti la possibilità di im-
pratichirsi nella cura e salvaguar-
dia di specie particolari.