42 | VITA & ARTI
Eco di Biella | LUNEDÌ 16 OTTOBRE 2017
CURIOSITÀ DI STAMPA
Gardenia s’occupa
di Gromo Losa
“Cinque parterre rettangolari, tre triango-
lari e uno semicircolare, tutti delimitati da
un doppio nastro di basse siepi di bosso e
Rosa “Schloss Mannheim”, disposti in
modo da occupare lo spazio lasciato libero
dal pergolato, come in un puzzle perfetto”.
Sono le parole che la rivista specializzata
in “ve r d e ” Gardenia ha impiegato per de-
scrivere il giardino all’italiana firmato dal-
l’architetto paesaggista Ermanno Pozzi su
indirizzo dell’industriale filantropo Ema-
nuele Rosa che - ha raccontato - non aven-
do un giardino ha pensato di poter col-
tivare quello di qualcun altro. Questo
“qualcun altro” è la Fondazione Crb che
LA MOSTRA Fiorito e i migranti
U
Nella rassegna
“Confini migranti”
curioso fil rouge tra
Lampedusa oggi
e Valle Cervo ieri
A questo tema rimanda anche
l’opera “Arbeith matcht frei” -
una citazione del motto “Il la-
voro rende liberi” che sovra-
stava l’ingresso dei campi di
concentramento nazisti - in cui
Fiorito ha costruito l’o g ge t t o
per eccellenza di ogni migran-
te, la valigia: contenitore di po-
chi beni, di memorie e di spe-
ranza. Questa, che ci ricorda
quelle dei migranti biellesi,
contiene pochi e modesti og-
getti e un disegno a carboncino
che richiama una delle figure
maschili del Quarto stato di
Pellizza da Volpedo.
Un concetto, quello della per-
dita di identità, quanto mai
contemporaneo, innestato in
una mitologia che appartiene
alla cultura mediterranea: dal-
le piccole figure in sospensio-
ne, al busto di donna che rinvia
alla classicità greco-romana, a
“Lammedusa”, dove il tema
già citato di “Lampedusa” si
intreccia con il mito greco di
Medusa: Gorgone dallo sguar-
do pietrificante ma anche, per
gli antichi romani, simbolo
apotropaico, capace di proteg-
gere dai pericoli e annientare i
nemici.
Questo viaggio simbolico at-
traverso gli oggetti e i miti delle
aiuole prospicienti gli edifici.
Un Palazzo, il Gromo Losa, difficile da
definire perché - conviene Gardenia - è
molte cose insieme. Oggi è anche spazio
importante per mostre: il 27 ottobre apre
“Terre di uomini” dedicata alle fotografie
sul paesaggio italiano e di altri Paesi, men-
tre è già in calendario Selvatica 2018 a giu-
g n o.
l R.A.
IL FILM Presto in sala
Il mito
di Rosazza
in chiave
fantasy
Identità fragili
tra storia
arte e fiction
n grande cerchio, qua-
si una medusa flut-
tuante, fatta da una
miriade di striscioline colorate,
su cui sono scritti nomi di mi-
granti, tra i tanti approdati al-
l’isola. Pezzi di carta che si af-
follano e si sovrappongono, ri-
vendicando ciascuno una iden-
tità e uno spazio propri, fragili
come le vite che rappresentano,
sotto le quali emerge una ma-
schera, un volto, forse uno dei
tanti sepolti tra le onde. “Lam -
pedusa” è una delle opere, espo-
ste a Palazzo Ferrero nella ras-
segna “Confini Migranti”, da
cui parte un racconto che pro-
segue alla galleria BI-BOx, con
la mostra “L’equilibrio dell’i-
dentità”: sculture-installazioni,
assemblaggi di materiali diver-
si, in cui Vincenzo Fiorito - pit-
tore, scultore e scenografo, che
vive e lavora a Torino - racconta
la ricerca di una identità, sem-
pre più fragile e migrante.
gli era stata preferita per la proprietà di
Palazzo Gromo Losa di cui Rosa si era
innamorato. “Il colonnato - scrive Garde-
nia nel numero di ottobre - ospita invece il
roseto con una quindicina di varietà rifio-
renti per la maggior parte Inglesi di David
Austin scelte per la vigoria e i colori tenui
che creano un delicato effetto cromatico in
arnonia con il resto del giardino. Rose ar-
bustive sono invece protagoniste delle due
identità migranti si lega, in mo-
do particolare, ad una delle
mostre storiche presenti nella
rassegna, “Valligiani nel mon-
do, Storie di emigrazione dal-
l’Alta Valle Cervo”: una gal-
leria di storie - curata da Gianni
Valz Blin - degli scalpellini che
dalla valle biellese, ricca di cave
di sienite, emigravano nel
mondo - soprattutto nelle
Americhe, ma anche Roma-
nia, Russia e Cina - per lavorare
nei cantieri delle grandi opere.
A collegare i due mondi, ap-
parentemente così lontani, non
c’è solo il rimando tra il passato
- quello di un territorio da cui si
emigrava, alla ricerca di lavoro
e di fortuna - e il presente di un
Biellese diventato terra di ac-
coglienza e di speranza. C’è
anche un curioso fil rouge, che
si dipana lungo la Valle Cervo.
Si dà il caso infatti che l’autore
delle sculture esposte, Vincen-
zo Fiorito, abbia appena ter-
minato di lavorare - come sce-
nografo della casa di produ-
zione torinese L’AltroFilm - al-
la realizzazione della pellicola
“The broken key”, che uscirà
tra poco nelle sale. Diretto dal
regista torinese Louis Nero, il
film - tra il thriller e la fan-
tascienza - è ambientato in par-
te proprio a Rosazza, tra il ca-
stello, il cimitero, la locanda
del paese. E tra i suoi principali
personaggi, interpretato da
Christopher Lambert, c’è nien-
temeno che il conte Rosazza,
un (immaginario) discendente
di Federico Rosazza, l’illustre
mecenate - appartenente ad
una famiglia di imprenditori
edili - a cui si deve la realiz-
zazione, a cavallo tra Ottocen-
to e Novecento, di gran parte
della eclettica e visionaria ar-
chitettura della valle.
Dall’Ottocento
all’oggi,
dunque, sul doppio binario del-
la storia - la concretissima real-
tà di emigranti dei “picapere”
della Valle Cervo - e del mito
che, tra esoterismo e masso-
neria, continua ad accompa-
gnare la figura del senatore fi-
lantropo Federico Rosazza Pi-
stolet. Un altro dei tanti giochi
di specchi e di rimandi tra pas-
sato e presente, tra realtà e arte,
che caratterizza la rassegna in
corso al Piazzo.
Info: “Confini Migranti. Nar-
razioni di ieri e di oggi”, Pa-
lazzo Ferrero e Palazzo La
Marmora, Biella Piazzo, fino
al 29 ottobre, venerdì e sabato
15,30 -19, domenica 10-13,
15,30 - 19; ingresso 5 euro,
www.palazzofer rero.it
l Simona Perolo
IN MOSTRA L’inaugurazione a Palazzo Fer-
rero. A destra “L a m p e d u s a”; in alto la vali-
gia “Arbeith matcht frei”: opere di Fiorito
In un futuro non lontano, il
mondo è controllato dalla
“Grande Z”: la Zimurgh Cor-
poration. La “Legge Schu-
ster” sull’eco-sostenibilità re-
gna sovrana: la carta è un bene
raro, stampare è reato. Sullo
sfondo di questa realistica vi-
sione del domani, il ricerca-
tore inglese Arthur J. Adams,
spinto dal professor Moonli-
ght, parte alla ricerca del fram-
mento mancante di un antico
manoscritto egizio, protetto
dalla misteriosa confraternita
dei seguaci di Horus. L’av -
ventura viene ostacolata da
indecifrabili omicidi legati ai
sette peccati capitali e Arthur
dovrà addentrarsi nei meandri
di un’impenetrabile e miste-
riosa metropoli del futuro,
specchio della sua anima, per
ritrovare il pezzo mancante e
salvare l’umanità intera.
Il film, diretto dal regista to-
rinese Louis Nero, conta su
un cast del calibro di Rutger
Hauer (l’indimenticabile re-
plicante di Blade Runner),
Michael Madsen, Geraldine
Chaplin, Christopher Lam-
bert (nella foto nei panni di Fe-
derico Rosazza), William Bal-
dwin, Maria De Medeiros,
Kabir Bedi, Franco Nero in-
sieme a due giovani attori ita-
liani, Andrea Cocco e Diana
Dell’erba.
Si tratta di una coproduzione
internazionale, con capofila
la produzione indipendente
L'Altrofilm e la neonata Tfp,
girata in Italia, Egitto e In-
ghilterra. In Piemonte, oltre
che a Rosazza, è ambientata
alla Sacra di San Michele, a
Saliceto, nella Riserva natu-
rale delle Grotte di Bossea e in
diverse location torinesi, dal
Museo Egizio alla Reggia di
Venaria. Il film, che avrà una
distribuzione internazionale
in 60 paesi, grazie alla sta-
tunitense Fantastic Film In-
ternational, sarà nelle sale dal
16 novembre prossimo.
l S.P.