Portfolio 2017 | Page 18

LUNEDÌ 17 LUGLIO 2017 VITA & ARTI | 33 | Eco di Biella I N I Z I AT I VA A Ronco Biellese Ceramiche dal mondo Un sala all’Ecomuseo All’Ecomuseo della Terracotta di Ronco parte un nuovo progetto. L’iniziativa, ideata dall’operatrice Cinzia Petra- roli, consiste nel creare un’esposizione permanente in una sala del museo, da allestire e arricchire nel tempo grazie ai visitatori del sito e a chiunque voglia dare il proprio sup- porto. Petraroli illustra il progetto: «Vorremmo creare una collezione di ceramiche dall’Italia e dal mondo. Invitiamo i visitatori a dare il proprio contributo, portandoci un oggetto tipico di terracotta proveniente da un viaggio, magari di quest’estate». Il primo oggetto donato proviene dall’Iran (fo- to a lato), un manufatto che rappresenta il cipresso, simbolo di immortalità in molte culture, compresa quella dello Stato asiatico in questione. «Ci piacerebbe - continua l’operatrice - che non ricevessimo oggetti datati, ma “nu ov i ”, prove- nienti dalle va canze di quest’anno. Le ceramiche saranno diverse e arriveranno da paesi differenti; sarà un modo per dare all’Ecomuseo di Ronco un’apertura sul mondo». Nella sala che ospiterà la nuova mostra verrà esposto un pannello raffigurante uno speciale Terzo Paradiso (l’ormai celebre segno-simbolo dell'artista biellese Michelangelo Pistoletto), realizzato, grazie all’ambasciatrice del Terzo Paradiso De- nise De Rocco, dagli studenti del liceo artistico di Biella e i bambini della scuola materna di Ronco. Un’opera che farà da sfondo alla nuova collezione. (altre notizie su eventi nel prossimo week end a Ronco a pagjina 20) LA MOSTRA Il vernissage Guerrieri, ma non solo: l’altra faccia dei Celti U n ritratto a tutto ton- do della cultura delle popolazioni che, fin dall’Età del ferro, calarono dal Nord e si installarono nell’alto Piemonte, mescolandosi con le popolazioni esistenti e dan- do poi vita ad una galassia di tribù - Vertamocori, Salassi, Taurini, Libui, Leponti, Insu- bri - dalla comune radice cel- tica: è quello che ci offre la mostra ‘Galati Vincenti’, inau- gurata sabato scorso al Museo del Territorio Biellese. Una mostra che, a sorpresa, fa giustizia di tanti stereotipi: de- scritti da Greci e Romani co- me un popolo ‘barbaro’, roz- zo, crudele, ubriacone, i Galli o Galati (così li chiamavano rispettivamente i Romani e i Greci) ci svelano invece una cultura articolata, sotto certi aspetti perfino raffinata, capa- ce di contaminarsi con le ci- viltà con cui veniva in con- tatto. E anche in grado, dopo la ‘romanizzazione’ del II-I se- colo a.C., di aprirsi all’egemo - nia della cultura romana e di adattarvisi, senza tuttavia per- dere la propria identità. Nella galleria di oggetti pro- posta dal Museo del Territo- Vino, banchetti, gioielli: al MdT la vita nascosta dei nostri ‘barbari ’ a n te n a t i rio, troviamo così certamente le tracce di un popolo guer- riero: le lance, una lunga spa- da, un particolare elmo in bronzo (datato attorno al 500 a.C.) sono il segno concreto della presenza, sul nostro ter- ritorio, di uomini armati di grande corporatura, capaci di incutere timore negli altri po- poli, ma non solo. Infatti, do- po aver combattuto, talvolta a lungo, contro i Romani, i va- lorosi e fieri Galli se ne con- quistarono il rispetto, tanto da essere arruolati come merce- nari nello stesso esercito dei vincitori. E non trascuravano la cura della persona: si radevano con rasoi a lama semicircolare, co- me quello in mostra, e si lu- cidavano il corpo con l’o l i o, che poi ripulivano con gli ‘stri - gili’, strumenti probabilmente copiati dai Greci e Romani, nei cui eserciti prestavano ser- vizio come mercenari. Oltre a combattere, i nostri lontani antenati ci rivelano pe- rò una cultura capace di as- similare il meglio delle civiltà limitrofe: dalle necropoli di Dormelletto (No) e Ornavasso (Vco), ecco oggetti realizzati con la tecnica dello stralucido, che dà un effetto di grande ele- ganza, e poi monete d’a r ge n t o (le ‘dracme padane’, realizzate a imitazione delle monete gre- che, adattandone gli emblemi al proprio stile) e d’oro (le cu- riose ‘coppette dell’arcobale - no’) e, ancora, vasellame in ce- ramica per la cottura e la con- servazione dei cibi, vivace- mente decorato. Tra le stoviglie, c’è anche una vera rarità, se si considera che i Celti non avevano una propria scrittura ma utilizzavano l’al - fabeto delle popolazioni con cui venivano in contatto: un particolare vaso funerario a forma di trottola, su cui è graf- fita una dedica ai due sposi Latumaro e Sapsuta, una delle più lunghe iscrizioni pervenu- te in lingua celtica, nel cosid- detto “alfabeto di Lugano”. A fare compagnia a questa ra- ra iscrizione, viene esposta - per la prima volta - una stele funeraria proveniente dalla ne- cropoli di Cerrione, che pre- senta una particolarità: è in- fatti intitolata ad un uomo il cui nome celtico - Sinus V(i)ndonus - è scritto in lingua e alfabeto latino e testimonia quindi il passaggio - nel I se- colo a.C. - dalle locali tradi- zioni locali celtiche alla roma- n i z z a z i o n e. Ma la mostra presenta anche l’aspetto più frivolo della cul- tura celtica, con gioielli in oro, vetro, argento e bronzo, tra cui una coppia di cavigliere a ovoli in bronzo, probabilmente in voga tra le donne benestanti di quella comunità, o le multi- formi e ricche fibule (spille) per allacciare le vesti, i raffinati anelli con corniole incise, e an- che un particolare pendente “scacciamalocchio”: due ric- chi corredi funebri - di una donna e di una bambina - che testimoniano il ruolo paritario riservato alle donne e l’alto grado di considerazione socia- le di cui godevano. Infine c’è il vino, altro filo conduttore del- la mostra: una bevanda diffusa quassù dagli Etruschi, durante i loro viaggi alla ricerca di commerci transalpini, come testimonia la splendida brocca in bronzo del V secolo a.C. rinvenuta in Burcina, alla qua- le la mostra accosta una simile in argilla, proveniente dai Mu- sei Civici di Novara. Vino che i nostri Celti - fino a ! LA SCHEDA l La mostra B RO CC H E La brocca in bronzo della Burcina, di produzione etrusca, e, a sinistra, una imitazione celtica in argilla. A destra, l’archeologa Angela Deodato con gli altri curatori. In alto, a destra, una sala della rassegna quel momento cultori della nordica birra - mostrarono di apprezzare, iniziando ben pre- sto a produrre e consumare in abbondanza. Ed ecco allora i vasi in terracotta dalla carat- teristica forma “a trottola”, veri e propri ‘decanter’, utili ad areare il vino nostrano, molto t a n n i c o. Ed ecco anche lo splendido vasellame in bronzo, impor- tato dal Centro Italia, usato sia per la mescita, sia per lavarsi le mani durante i banchetti: sec- chielli, mestoli, brocche, cop- pe a testimoniare che, oltre al vino, le aristocrazie celtiche importarono dagli etruschi anche le più raffinate abitudini quali banchetti e simposi. Una rassegna di reperti ricca e articolata, quella proposta dal MdT, grazie ad una rete di col- laborazioni che ha coinvolto i Musei Civici di Novara, il Mu- seo del Paesaggio di Ornavas- so e le Soprintendenze Ar- cheologia Belle Arti e Paesag- gio di Torino e di Novara-Biel- la. E forse non è un caso che, a unire almeno culturalmente le tre province dell’alto Piemon- te, siano stati proprio i comuni antenati celti: un popolo che, seppure sconfitto, ha saputo inserirsi nel più ampio mondo romano, portandovi la pro- pria cultura, offrendoci un esempio di resilienza che oggi possiamo definire, come ap- punto suggerisce il titolo della mostra, ‘vincente’. l Simona Perolo “Galati vincenti. I Celti in Piemonte tra VI e I secolo a.C.”, Biella, Museo del Territorio Biellese, fino al 29 ottobre. Orari: da mercoledì a venerdì ore 10-12.30 e 15-18.30, sabato e domenica ore 15- 19. Biglietto unico (Mare + Galati vincenti + collezioni permanenti) 5 Euro intero, 3 Euro ridotto. Info: tel. 015-2529345, w w w.museo.comune.biella.it - [email protected] Prossimi eventi Domenica 23 luglio, ore 16, visita guidata a cura delle archeologhe del museo, prenotazione obbligatoria; venerdì 4 agosto, ore 20.30, visita guidata a cura delle archeologhe del museo, prenotazione obbligatoria, ore 21.30 concerto dei “Celtic Harp O rc h e s t ra”, ingresso gratuito presso il Chiostro di San Sebastiano. INSTALL A ZIONI Il gruppo biellese porta i suoi animali nei regni dello shopping e della musica Cracking Art va al Torino Outlet e all’Alpaà Suricati sollevati sulle zampe posteriori, con il muso teso in osservazione, lupi a branchi. E poi rondini, rane e, a dare il benvenuto all’ingresso, chioc- ciole multicolore. Le opere del gruppo Cracking Art pro- seguono il loro viaggio in- torno al mondo, questa volta accorciando il raggio di spo- stamento. Sono due, infatti, le nuove occasione espositive del marchio, poco lontane da Biella. La prima è conosciuta come Torino Outlet Village, la seconda come l’evento “Al- paà”. Nel regno dello shopping. A Torino, la banda di animali della Cracking Art popola, infatti, il nuovo regno dello shopping alle porte del ca- poluogo piemontese, a partire da sabato 1° luglio. E così farà fino al prossimo 30 settem- b r e. «Gli animali fuori scala e co- loratissimi protagonisti delle installazioni sono di polie- tilene rigenerato e riciclabile, perché l’intenzione dell’inter- vento artistico è proprio quel- lo di instaurare, in luoghi non deputati all’arte come il Vil- DAL MONDO AL PIEMONTE Sono tornate a casa le opere della biellese Cracking Art, dis- seminate tra il Torino Outlet Village (a sinistra) e Villa Durio (a destra), a Varallo Sesia lage, una riflessione condivisa sulla crescente artificialità del nostro ambiente e sulla ne- cessità di preservarlo e pro- teggerlo, e dall’altro sulle ine- dite possibilità artistiche del riciclo espressivo», fanno sa- pere dal gruppo, a proposito di quella che chiamano “La carica dei 103”, tante sono le opere ospitate, per l’occasio- ne, nell’outlet. E poi? Novità per i biellesi, questa volta, dicono dalla Cracking Art: «Dopo il 30 settembre dove andranno tutti questi animali? Quando non sono esposte in giro per il mondo, le opere abitano mol- to vicino al Torino Outlet Village: a Biella. Il nostro movimento artistico è infatti rimasto legato al territorio di origine». Nel regno della musica. An- che la vicina Varallo Sesia, intanto, ha subito una pia- cevole invasione: da venerdì fino a domenica, 23 luglio, sono ben 50 i lupi colorati che hanno preso possesso del par- co di Villa Durio. Il momento è significativo: lì è in corso la famosa “Alpàa 2017” (n . d . r. , notizia a pagina 35). l G.B.