Portfolio 2017 | Page 19

GIOVEDÌ 10 AGOSTO 2017 | 19 | Eco di Biella A OROPA IN ALTA QUOTA Il Geosito A scoprire il cuore delle Alpi Saltare in Val d’Aosta, scavalcando il Monte Mars, e tornare nel Biellese attraverso la Valle Elvo, senza alcuna fatica? Si può, visitando il nuovo Geosito del Monte Mucrone, nella stazione superiore della Fu- nivia Oropa-Lago Mucrone (nella foto), che illustra - attraverso un percorso a pannelli e un profilo in scala di grandi dimensioni - la peculiare geomorfologia delle nostre montagne: infatti in Valle Oropa – di origine glaciale, attraversata dalla Linea Insubrica - affiorano, in breve spazio e in luoghi facilmente osservabili, una serie di rocce che ne fanno un luogo eccezionale per lo studio della storia delle Alpi. Il Geosito - che ospita anche la mostra fotografica ‘Ta xo n’ - è aperto la domenica ore 9-12.30 e 13.30-17. Info: Giardino Botanico di Oropa - 331 1025960 - www.gboropa.it l S.P. DA VISITARE Tesori e presepi, libri antichi e la “perla” del Sacro Monte: dove, come, quando Oropa, tra spiritualità arte e natura S e nel Biellese c’è un luogo poliedrico, questo è Oropa: un mix di spiritualità, arte, cultura e natura, che offre al visitatore tante possibili chiavi di lettura. E l’estate può essere il momento ideale per scoprirne qualche aspetto meno noto o d i m e n t i c a t o. OROPA U n’immagine del chiostro antico con la promozione dell’e ve n - to dell’Incoronazione centenaria di Maria del 2020 CONCA INCONTAMINATA Non è meno spettacolare la cornice naturale in cui sorge il santuario - una conca di origine glaciale, dalla caratteristica forma a V, ricca di boschi, pascoli e flora alpina, acqua e pregiate zone umide – su cui nel 2005 è stata istituita la Riserva Naturale del Sacro Monte di Oropa. Per apprezzarla, non c’è che l’imbarazzo della scelta, e non occorre neppure camminare. Il Giardino Botanico di Oropa racchiude, in 20.000 metri quadri, buona parte della flora spontanea della zona, con circa 500 specie e varietà di piante alpine, oltre ad habitat tipici come una faggeta, le torbiere d’alta quota, una zona dedicata ai licheni e alcune roccere con piante alpine da tutto il mondo. Oppure si può percorrere il Tracciolino, che raggiunge Graglia attraverso la Valle Elvo, facendo magari una sosta all’ex convento settecentesco della Trappa, che ogni domenica offre cibo, mostre, spettacoli, oltre alla sua magica atmosfera (si può anche pernottare nelle suggestive cellette). O anche salire alla Galleria Rosazza per poi scendere, dopo una sosta nella panoramica locanda, lungo la tortuosa e panoramica strada verso la Valle Cervo (anch’essa, come la galleria, frutto del mecenatismo visionario di Federico Rosaz- za). LA MISSION OSPITALITÀ Salire quassù per gustare l’immancabile po- lenta concia è forse un po’ riduttivo, ma la vocazione turistica è parte integrante della storia del santuario, che nasce proprio come luogo di accoglienza per devoti, pellegrini e viaggiatori che valicavano i nostri monti diretti verso Nord. Tanti sono gli eredi delle antiche hostarie che rifocillavano i viandanti e dei coronari che realizzavano gli ex-voto: oggi il santuario conta una quindicina di ristoranti e bar, nonché una decina di negozi che offrono prodotti vari - dagli oggetti religiosi ai sou- venirs, dall’abbigliamento alle tome locali - a cui si aggiungono, la domenica, le bancarelle del mercatino agroalimentare. E il santuario continua, proprio come un tempo, ad offrire ospitalità ai visitatori, con u n’offerta di oltre 500 posti letto: dall’o s t e l l o, alle camere più spartane, fino ad eleganti suites con mobili d’e poca. TESORI D’ARTE E CULTURA Cuore del santuario è la ‘basilica antica’ - con la veneratissima Madonna nera ma anche con begli affreschi, nel sacello e nell’abside - e, tutto attorno, tre chiostri che raccontano secoli di stili architettonici. Un edificio monumen- tale, che racchiude un patrimonio di arte, cultura e artigianato: una galleria interamente dedicata agli ex-voto - eccezionale documento antropologico - e poi quadri, reperti, progetti, documenti e la raccolta di preziosi paramenti, oggetti liturgici, gioielli e ori, veri capolavori di oreficeria, in mostra al Museo dei Tesori, dove si può anche visitare il settecentesco ap- partamento reale, utilizzato dai Savoia per i loro soggiorni ad Oropa. Il tutto merita una visita, illustrata dai pannelli informativi disseminati ovunque e dai dé- pliants disponibili presso la reception oppure approfittando delle visite guidate organizzate ogni domenica, alle 11 e alle 15. Tra i tesori di Oropa vi è anche un ricco Archivio Storico - cento metri di carte antiche, foto e filmati che documentano la vita del santuario - e una eccezionale Biblioteca, con oltre 15.000 volumi, tra cui preziosi testi antichi. Entrambi sono accessibili su pre- notazione rivolgendosi all’Amministrazione del Santuario, mentre l’archivio è consultabile anche on line. E poi ci sono le mostre temporanee ospitate nelle diverse sale del Santuario, che si possono visitare liberamente tutte i giorni, e alcuni eventi speciali, come i concerti ‘didattici’ d’organo nella Basilica Antica sabato 12 e 19 agosto alle 21. OLTRE IL SANTUARIO Appena fuori dalle mura, molti sono i punti di interesse, più o meno noti. La Basilica Nuova è attualmente in restauro ma, nelle sale laterali, si può visitare una raccolta di presepi da tutto il mondo e di curiosi diorami, mentre il 12 agosto è prevista una visita guidata alla spettacolare cupola. Sulla collina dell’Oretto, a ovest del santuario, le dodici cappellette del Sacro Monte – dal 2003 inserito nel patrimonio Unesco insieme agli analoghi siti di Piemonte e Lombardia - raccontano la storia della Madonna: vi si può entrare solo durante le visite guidate (sabato ticello sul torrente Oropa a lato della Chiesa Nuova, si snoda tra boschi e rocce spettacolari, costellata da lapidi e scritte in stile dan- nunziano che celebrano la prima guerra mon- d i a l e. IN ALTA QUOTA 19 agosto, alle 15), ma la salita lungo il ‘viale delle cappelle’, fino al bosco di faggi e conifere (piantate nell’Ottocento) è comunque pia- c evo l e. E poi il Cimitero Monumentale: immerso nei boschi del Sacro Monte, è interessante sia per i personaggi che vi sono sepolti – in primis, la l tomba piramidale di Quintino Sella - sia per le opere di scultura, pittura e architettura che contiene, rappresentative del periodo tra fine Ottocento e primi Novecento. E, per un punto di vista scenografico sul santuario, non si può rinunciare alla Pas- seggiata dei Preti che, attraversando il pon- ALLA TRAPPA L’ENIGMATICA “CASA” SUL TRACCIOLINO DOVE C’È ANCHE L’URBAN KINTSUGI A mille metri di quota, nel cuore dell’alta valle Elvo, la Trappa è un edificio inaspettato ed enig- matico: iniziato nel Settecen- to dall’imprenditore laniero Gregorio Ambrosetti di Sor- devolo, abitato per soli sei an- ni, tra il 1796 e il 1802, da monaci trappisti in fuga dalla Francia rivoluzionaria, resta incompiuto e in rovina per duecento anni finché, recen- temente, viene recuperato dal- l’Associazione della Trappa, con l’intento non solo di con- servare un monumento, ma di riscoprire il senso dell’utopia incompiuta del suo ideatore. Aperta la domenica, da aprile a ottobre, la Trappa è oggi un accogliente punto di sosta e ristoro per gli escursionisti a piedi, a cavallo e in mountain bike, che ospita mostre, even- ti, attività didattiche e formative. Ma è soprat- tutto un ‘vuoto da riabitare’, aperto a chi desideri immergersi in un paesaggio e diventarne parte: questa estate, ad esempio, ha incrociato il mo- vimento dell’Urban Kintsugi - il gruppo di artisti e designers che applica l’an - tica tecnica giapponese di ‘ri - parare con l’oro’ ai paesaggi urbani e naturali - e ne espone i progetti e gli allestimenti (nella foto). Il 14 agosto, l’ex monastero si apre ad un’altra contamina- zione, con il concerto-spetta- colo “Figurelle. Storie, Can- zoni, Apparizioni” della com- pagnia teatrale torinese Lab- Perm. Il gruppo porta in scena una serie di Figurelle canore - le fi’urelle in dialetto napole- tano sono le immagini dei cal- ciatori e dei santi - ma anche musicali e teatrali, avvalendo- si di musicisti (chitarre, fisar- monica, gran cassa), di un co- ro femminile con piccoli e cu- riosi strumenti musicali e della voce solista del- l’autore e regista Domenico Castaldo. l S.P. Per trovare un po’ di refrigerio, basta per- correre per una decina di minuti il sentiero che risale lungo il torrente Oropa per trovare, tra i boschi di faggio, pozze d’acqua e cascatelle rinfrescanti. Oppure salire con la funivia (anch’essa con una storia tutt’altro che banale, visto che risale al 1926, per antichità la seconda d’Italia) al Lago del Mucrone, una traccia color smeraldo lasciata dall’antico ghiacciaio. All’arrivo, nella stazione in fase di restyling, il nuovo geosito propone un per- corso a pannelli che illustra la valle dal punto di vista geologico. Qui è possibile pernottare presso l’hotel Savoia o il Rifugio Rosazza, poco distanti dall’arrivo della funivia. I più sportivi possono cimentarsi con le tante escursioni che partono dal santuario, dal Tracciolino o dal Lago del Mucrone, alcune delle quali particolarmente panoramiche, co- me le salite al Poggio Frassati, al Monte Camino (col Rifugio Capanna Renata), al Rifugio Coda, al Mucrone, al Monte Mars, tanto per citare le più note. Il Giardino Botanico organizza anche (il 12 e il 26 agosto) due escursioni con guida naturalistica, il ‘Giro del Poggio’ e il ‘Giro del latte’, adatte a tutti. Per chi preferisce qualcosa di più impegnativo, la Valle di Oropa è un vero paradiso, ricco di palestre di arrampicata, vie ferrate, vie di alpinismo e sentieri attrezzati, come quelle proposte del progetto ‘Oropa Verticale’ o la mitica alta via che percorre per 40 chilometri il filo della cresta spartiacque con la Valle di G r e s s o n e y. OROPA PER I PICCOLI Infine, bambini e ragazzi (ma non solo loro) possono scatenarsi al Parco Avventura, con sei percorsi acrobatici di diversa difficoltà im- mersi nel bosco lungo il torrente. Il Giardino Botanico ha un’area dedicata (Corner coc- cinelle) e offre – la domenica pomeriggio - laboratori gratuiti per i più piccoli. l Simona Perolo