Portfolio 2017 | Page 17

GIOVEDÌ 13 LUGLIO 2017 | 41 | Eco di Biella & ARTI DOPPIA PROPOSTA Al Museo del Territorio la sua “Calata di barche”) accompagnata “marine” di altri artisti e dall’esem- Dai “Galati” al “Mare” dalle pio del maestro Lorenzo Delleani - è stata lo scorso fine settimana. Le due di Poma: bis di mostre aperta esposizioni restano collegate. Biglietto “Mare” e “Galati vincenti” sono le due unico “Galati vincenti” più “Mare”, più mostre ospitate al Museo del Territorio collezioni permanenti a 5 euro (intero) e 3 Biellese. La seconda attende inaugurazio- euro (ridotto). Con “Vi a g g i o ”, rassegna ne, la prima - che traccia la figura del pa- di otto mostre aperte al Piazzo, si avrà stellista biellese Alessandro Poma (in foto, invece diritto al ridotto di 3 euro. VITA AL MUSEO TERRITORIO “Galati Vincenti” Le tracce del ‘popolo segreto’ dei Celti nel Biellese e dintorni D Di loro non sap- piamo molto, e quel poco lo co- nosciamo dai racconti che ne fecero i greci e i romani (dandone un’immagine non troppo lusinghiera). Eppure questo popolo stra- no - senza stato, senza scrittura, senza templi - popolò ed egemonizzò per secoli gran parte dell’E u- ropa, inclusa l’Italia del Nord: sono i Celti, un insieme di clan e tribù accomunate da usi, co- stumi, lingua. I greci li chiamarono Keltoi - che nella loro lingua pare si- gnificasse ‘popolo segreto’ – e, più tardi, anche Ga- lati, mentre i romani - ispirandosi ai nomi greci - li indicarono come Celtae o Galli. Ecco i nostri progenitori, dunque, che dal centro Eu- ropa arrivarono gradual- mente anche qui, a partire probabilmente dagli inse- diamenti della Burcina, ri- salenti al V secolo a.C. E poi, con le grandi migra- zioni galliche del IV secolo a.C., si installarono mas- sicciamente, mescolandosi con le popolazioni pree- sistenti: Taurini, Salassi, In- subri, Vertacomori, Lepon- zi, una galassia di tribù di matrice celtica a popolare il nord Piemonte. Finché arrivarono i Ro- mani: un po’ con le buone, un po’ con le cattive (i bellicosi Salassi opposero una strenua resistenza), in- torno al 100 a.C. la ‘r o- manizzazione’ dell’Italia settentrionale si concluse e il nostro territorio entrò ufficialmente nella ‘Gallia cisalpina’, provincia roma- na a tutti gli effetti. Sconfitti militarmente, i Celti, ma non cancellati: anche se la storia la scri- vono i vincitori, la cultura di questo popolo multifor- me rimarrà viva a lungo, sottotraccia, soprattutto nel- la zona alpina. E oggi, a distanza di oltre duemila anni, è ancora capace di suscitare emozioni e sug- gestioni, e anche la cu- riosità di riscoprirne le trac- ce, per ricomporre il mo- saico di un pezzo così importante della nostra sto- ria. La mostra. A questo po- polo, vinto ma ancora cul- turalmente così vivo, vuole rendere omaggio la mostra “Galati vincenti. I Celti in Piemonte tra VI e I secolo a . C. ”, la cui inaugurazione è in programma questo sa- bato alle ore 18 al Museo del Territorio Biellese, che ripercorre le tappe fonda- mentali della presenza, sul nostro territorio, dei prin- cipali e diversi gruppi etnici riconducibili alla matrice culturale celtica. E lo fa sciorinando una esposizio- ne d’eccezione, con una ottantina tra reperti, corredi Sabato alle 18, i n a ug u ra z i o n e della mostra con visita guidata a ingresso libero Segue aperitivo tombali, iscrizioni, monete: oggetti rari, di grande bel- lezza intrinseca, molti dei quali esposti al pubblico per la prima volta o nuova- mente dopo anni di as- senza. Lance, spade ed un par- ticolare elmo restituiscono il fascino del costume guer- riero; gioielli in oro, vetro, argento e bronzo ci in- troducono nel mondo della moda femminile del tempo; vasi in terracotta per il vino, dalla caratteristica forma ‘a trottola’, e vasellame bron- zeo ci parlano del gusto raffinato per i banchetti; e poi iscrizioni - redatte nel- l’alfabeto “di Lugano”, un adattamento dell’alfabeto etrusco - e rare monete in oro e argento raccontano l’alto livello di autoaffer- mazione raggiunto da que- sti antichi popoli. Anche questa volta, le te- stimonianze delle genti cel- tiche del Biellese, presenti nell’esposizione permanen- te del Museo del Territorio, saranno accostate a reperti riconducibili a popolazioni celtiche vicine, come gli Insubri e i Leponti, grazie al prestito dei Musei Civici di Novara, del Museo del Paesaggio di Ornavasso e delle Soprintendenze Ar- cheologia Belle Arti e Pae- saggio di Torino e di No- vara-Biella. Si tratta di un format che da tempo ca- ratterizza l’offerta culturale del MdT: far ‘dialogare’ il patrimonio archeologico biellese con pezzi prove- nienti di altri territori, in modo da offrire al visitatore un quadro culturale più ampio e una proposta espo- sitiva sempre nuova e di- ve r s a . E anche l’allestimento sarà molto evocativo, a partire dalla citazione, a grandezza naturale, del Galata Mo- rente, la celeberrima statua - copia romana in marmo di u n’opera ellenistica, oggi esposta nei Musei Capi- tolini - che esprime tutta la fierezza, il coraggio, la di- gnità di un popolo vinto, ma temuto e rispettato an- che dai nemici. Un popolo sconfitto dai Romani ma non dalla storia, ancora capace di offrirci sugge- stioni e stimoli culturali e dunque ‘vincente’, porta- tore di una cultura originale che ha lasciato tracce du- revoli e che oggi continua a segnare l’immaginario col- lettivo con miti, valori, sug- gestioni di grande fascino. Info - Inaugurazione sabato 15 luglio, ore 18: presen- tazione e visita, a seguire aperitivo. Ingresso libero. Per saperne di più: ‘Galati vincenti’, catalogo a cura di Angela Deodato, Edizioni E20 Progetti. La mostra proseguirà fino al 29 ot- tobre. Da mercoledì a ve- nerdì ore 10.00-12.30 e 15.00-18.30, sabato e do- menica ore 15.00-19.00. Bi- glietto (Mare + Galati vin- centi + collezioni perma- nenti): e 5 intero - e 3 r i d o t t o. l Simona Perolo IN MOSTRA FINO A OTTOBRE Sopra, pendente in vetro 'ad occhi apotropaici', dalla necropoli di Ornavasso, fine II secolo a.C.. Sotto, in pagina, vaso a trottola con iscrizione, dalla necropoli di Ornavasso, fine II secolo a.C. e un anello con gemma in corniola incisa dalla necropoli di Ornavasso I secolo a.C. S TO R I A Dall’egemonia alla ‘romanizzazione’degli antenati del Nord Celti, un popolo dai mille volti I Celti furono un insieme di popoli indoeuropei che, dal XIII secolo a.C., si diffuse – a partire dalla zona del- l’alto Reno - fino a popolare gran parte dell’Europa, ar- rivando a stabilirsi nella penisola iberica, nell’a t t u a- le Italia settentrionale e perfino in Anatolia. I Celti non avevano un’unità po- litica, uno stato: la loro popolazione era costituita da diversi gruppi di tribù, legate da una cultura e lingua comune, tra cui i Britanni, i Celtiberi, i Pan- noni, i Galli. Questi ultimi (così chiamati dai Romani) sono senz’altro la più co- nosciuta tra le popolazioni celtiche, soprattutto grazie alle notizie fornite da Giu- lio Cesare nel suo De bello G a l l i c o. A sud delle Alpi, popo- lazioni celtiche erano già presenti In Italia fin dalla prima età del Ferro: tra il IX e il V secolo a.C., tra il lago di Como e il lago Maggiore fiorì la cultura di Golasecca (dal sito vicino a Varese), con grandi centri abitati, che ospitavano ari- stocratiche e floride co- munità di artigiani e di mercanti e che parlavano una lingua celtica, messa per iscritto a partire dal 600 a.C. circa, adottando l’a l- fabeto degli Etruschi, i loro principali partner commer- ciali e culturali. E’ però con dall’inizio del IV secolo a.C. che i Galli invasero massicciamente l’odierna Italia settentrio- nale e parte di quella cen- trale e continuarono a pre- mere verso sud, tanto che intorno al 390 a.C. la tribù dei Senoni, guidata da Brenno, mise a sacco la stessa Roma, per stanziarsi infine sulla costa adriatica. Nell’attuale alto Piemonte, secondo il racconto dello scrittore Plinio, si trovavano i Vertamocori (nella bassa pianura novarese), i Tau- risci/Taurini (tra le Valli Po e Orco), mentre nella valle della Dora e nel Biellese erano stanziati i Salassi, che controllavano e sfrut- tavano l’importante minie- ra d’oro della Bessa; la pianura era occupata dai Libui, che avevano il loro centro insediativo princi- pale a Vercelli, mentre i Leponti erano stanziati nel- la fascia alpina e preal- pina. A partire dal III secolo a.C., i Celti furono soggetti a una crescente pressione politica, militare e culturale da parte di altri due gruppi indoeuropei: i Germani, da nord, e i Romani, da sud. La sottomissione dei Galli a Roma avvenne dapprima con un graduale controllo del territorio, attraverso la creazione di municipi e di colonie romane; poi, una serie di iniziative militari contro i Galli cisalpini por- tò alla loro completa sot- tomissione, attestata dalla creazione della provincia della Gallia cisalpina in- torno al 90 a.C. L’assimilazione dei vinti interessò sia il versante lin- guistico, tanto da portare alla scomparsa delle lingue celtiche continentali, sia quello socio-culturale, con l'estensione della cittadi- nanza romana e l'integra- zione nelle strutture po- litiche imperiali. Oggi, l’i- dentità etnica e linguistica dei Celti resta viva tra le popolazioni dell'Irlanda e delle frange occidentali e settentrionali della Gran Bretagna, che ne rappre- sentano gli eredi storici. l S.P.