Portfolio 2017 | Page 14

41 | & ARTI VITA Eco di Biella | LUNEDÌ 15 MAGGIO 2017 AL MUSEO DEL TERRITORIO Mercoledì, alle ore 17.15 AL DOCBI-CENTRO STUDI BIELLESI Mercoledì, alle ore 21 Ciclo “Novecento a Biella” al via: Montanera parla dell’arte locale “I walser della porta accanto”, conferenza di Musso e Valz Blin “Le fonti raccontano: il Novecento a Biella e nel Biellese”. Questo il titolo dell’incontro che si svolgerà mercoledì, 17 maggio, alle ore 17.15, al Museo del Territorio Biellese. Primo di un ciclo promosso da Archivio di Stato di Biella, Museo del Territorio e Università Popolare Biellese. “I walser della porta accanto” è il nome della conferenza che si svolgerà mercoledì, 17 maggio, alle ore 21 nella sede del DocBi, in via Marconi 26/a. Parleranno Michele Mus- so e Gianni Valz Blin, che illustreranno la storia e l'attività dell'associazione culturale sugli studi walser “Au g u s t a ”. F U T U RO Il convegno I N I Z I AT I VA Da giugno Ecomusei crescono: altre otto aperture Dimore d’arte, alleanza al Piazzo con gli artigiani C ’è molto di creativo nel mestiere dell’ar tigiano, che realizza - uno ad uno - oggetti unici e originali oppure restaura manufatti che hanno die- tro di sé una lunga storia, di cui conservano i segni, le ferite, ma anche quella “patina del tempo” che rappresenta gran parte del loro fascino. E quando l’oggetto ha - di per sé - un alto valore estetico, cul- turale o storico, ecco che artigia- nato e arte si fondono. Quello del- l’artigianato artistico è un mondo di mestieri antichi, tanto legati ai luoghi, alla loro storia, alle tra- dizioni locali da diventare parte integrante del territorio e della sua identità. Ed è legato da un rap- porto molto speciale al mondo del- le ‘dimore storiche’: un legame che è stato oggetto, venerdì scorso, del- la giornata di studio - “Le Dimore dell’Arte - Artigianato, Storia e Cultura” - organizzata da Confar- Le ‘dimore dell’ar te’ ce l e b ra n o i maestri artigiani: a ottobre kermesse ‘Fatti ad arte’ tigianato e Cna Biella a Palazzo Gromo Losa, di fronte allo splen- dido scenario del giardino all’ita - liana, con il suo pergolato carico di r o s e. Le ‘dimore storiche’, che co- stituiscono una parte importan- te del nostro patrimonio cultu- rale, rappresentano - come ha ricordato Fabrizio Folonari, vi- cepresidente dell’Associazione Dimore Storiche Italiane - una sfida quotidiana per chi sostiene i costi e la responsabilità della loro gestione. E la loro stessa sopravvivenza non sarebbe pos- sibile senza il contributo prezio- so di quegli artigiani specializ- zati e appassionati che ne ga- rantiscono non solo i restauri ma anche la continua manutenzio- ne e cura di cui hanno bisogno. «In genere - ha raccontato Fran- cesco Alberti La Marmora - in una dimora storica sono raccolti oggetti non comuni per antichi- tà, valore storico, qualità este- tiche: archivi e documenti, libri, stampe, dipinti, mobili, stoffe e tappezzerie, sculture. Gli arti- giani sono da sempre i grandi e inseparabili alleati del proprie- tario (o del direttore di una casa museo) nel difficile e quotidiano compito di sovrintendere alla conservazione di questi diversi oggetti, più o meno preziosi, ma tutti carichi della patina del tem- po e del fascino della storia che hanno attraversato». La cura, la manutenzione e il restauro degli edifici e del loro contenuto hanno quindi una ri- caduta positiva - secondo Paolo Gasparoli, architetto e docente al Politecnico di Milano - perché favoriscono il mantenimento e il recupero dei saperi tradizionali e delle abilità artigianali, che si vanno sempre più perdendo a causa della tendenza al subap- palto e alla conseguente dequa- lificazione delle maestranze del- l’edilizia. Ma l’artigianato d’ar te è an- che innovazione: la digitalizza- zione - in particolare le grandi potenzialità offerte dall’Indu - stria 4.0 e dall’Internet delle co- se - e gli strumenti multimediali possono offrire interessanti pos- sibilità di sviluppo anche in un campo fortemente ‘analogico’ come quello dei beni culturali e della conservazione, ancora ba- sato sull’abilità tutta manuale dei restauratori. Stefania De Blasi, storica del- l’arte, responsabile del Centro conservazione e restauro La Ve- naria Reale, ha poi illustrato le attività del centro e in partico- lare la collaborazione con Pa- lazzo La Marmora nel progetto “Percorsi sabaudi” che, oltre al- la conservazione, prevede la va- lorizzazione di alcune opere - arredi lignei, manufatti in mar- mo e dipinti - conservati nel pa- l a z z o. Alberto Maggia, della Fonda- zione Crb, ha quindi raccontato in dettaglio alcuni interventi di recupero - effettuati durante il restauro conservativo del Palaz- zo Gromo Losa - che hanno cer- cato di valorizzare non solo l’e- dificio ma anche le capacità tec- niche e formative degli artigiani del territorio e che hanno inoltre mirato al recupero di materiali nobili presenti all’interno della proprietà che rischiavano di es- sere persi durante i lavori. Gli interventi di restauro si so- no infatti avvalsi della collabo- razione di artigiani qualificati del territorio biellese, di proget- tisti di prim'ordine, nonché del Mac, Mestieri d’Arte Contem- poranei di Città Studi Biella, che per l’occasione ha dato vita ad appositi Cantieri scuola: un mo- dello che ha permesso - ha spie- gato la responsabile Patrizia Maggia - di valorizzare le com- petenze dei maestri artigiani e nel contempo di trasmettere il loro ‘saper fare’ alle nuove ge- nerazioni. Progetti virtuosi che - grazie al- l’attivazione di sinergie tra le ri- sorse presenti sul territorio e a un modello di gestione innova- Novità in serbo, tra le cellule del- la “Rete Museale Biellese”. Il progetto giunge, quest’anno, alla sua quinta edizione e non poteva festeggiare meglio la ricorrenza. Perché questa “Rete 2017”, che sta scaldando i motori ed è pros- sima alla presentazione ufficiale, si proporrà al pubblico in ver- sione allargata: otto i siti che do- vrebbero unirsi alla “maglia”. STORIA, CULTURA E SAPER FARE A destra i relatori al convegno di Cna e Confar tigianato Biella. Sopra, il giar- dino di una delle di- more d’arte al Piaz- zo, Palazzo Gromo Lo s a tivo - hanno portato alla rea- lizzazione e recupero di manu- fatti di pregio, in modo ‘soste - nibile’ e perfino risparmiando sui costi rispetto ai percorsi più tradizionali. ‘Buone pratiche’ che potrebbero indicare una strada promettente perché - co- me ha ricordato il presidente Cna di Biella Claudio Capellaro Siletti - c’è qualcosa, nel Dna del Biellese, che lo rende un terri- torio fertile per l’artigianato di qualità: è l’amore per il lavoro fatto bene, che parte dalla storia tessile e sopravvive, ancora oggi, nei tanti mestieri e saperi della t r a d i z i o n e. Non sorprende quindi l’annun - cio che i tre importanti palazzi storici del Piazzo - Palazzo La- marmora, Palazzo Gromo Losa e Palazzo Ferrero, che sempre più ‘fanno rete’ per ospitare un ALTO ARTIGIANATO/ 1 La sedia Gromolosa Nasce - su richiesta di Palazzo Gromo Losa - da un progetto di Gianfranco Cavaglià, architetto e docente al Politecnico di Torino: bella, comoda, pratica (leg- gera e impilabile), è la sedia Gromolosa, che il corso di formazione di falegnameria del Mac ha realizzato in cedro rosso, che rende ogni esemplare diverso per cromatismo e venature. E c’è il relativo tavolo da lavoro e da pranzo: qui, il progettista è partito da un cumulo di vecchie assi di pavimento - abbandonate nel cantiere durante i restauri del palazzo - che si sono rivelate essere di larice americano, un legno di ottima qualità. Da qui, sempre con gli allievi del corso di falegnameria, è nato un tavolo dotato di prese elet- triche per il collegamento dei computer: anch’esso bello da vedere, funzionale e sostenibile, per il riu- tilizzo di vecchi materiali. Due prodotti - sintesi di design, filosofia del recupero, valorizzazione delle risorse artigiane del territorio e formazione dei gio- vani – emblematici del mondo dell’alto artigianato, ponte tra la tradizione artigiana e il futuro. fitto programma di eventi cul- turali - apriranno le loro porte per ospitare, dal 27 al 29 ottobre prossimi, l’evento ‘Fatti ad ar- te’: tre giorni di esposizione di artigianato d’arte, laboratori e seminari, in uno scenario pre- stigioso e rappresentativo del la- voro di quegli artigiani che, nel corso dei secoli, hanno costruito e abbellito la città. l Simona Perolo ALTO ARTIOGIANTO/ 2 Il portone secentesco 700 ore di lavoro: così rinasce il portale secentesco. Un’altra storia ‘vir tuosa’ è quella del portale secentesco di Palazzo Gromo Losa: collocato in un’ala laterale dell’e- dificio, dove si trovavano le scuderie per i cavalli, serviva probabilmente come ingresso per le carrozze. Al momento del restauro del palazzo, si trovava in pessime condizioni: il legno era molto deteriorato e, agli inizi del ‘900, era stato anche tagliato per realizzare una porta per l’ingresso pedonale. Sotto la guida del maestro restauratore Enrico Salino (nella foto accanto al portone re s t a u ra t o ), gli allievi del corso di Restauro di manufatti lignei antichi del Mac lo hanno riportato - con un lungo e paziente lavoro di pulitura, consolidamento e ricostruzione delle parti danneggiate - agli antichi splen- dori. Per un totale di 29 cellule, che mostrano quanto l’iniziativa, a cura dell’Ecomuseo Valle Elvo e Serra in collaborazione con l’E- comuseo del Biellese, si sia ra- dicata sul territorio: nel 2012, an- no di lancio, erano 14 le cellule museali biellesi coinvolte. Tra aggiunte e modifiche (l’anno scorso erano salite a 21), l’elenco conta svariate “proposte” per l’e- state. Tornano le visite, allora, all’atelier dello scultore Massi- mino Perino, a Sannt’Eurosia (Pralungo); alla Casa Museo del- l’Alta Valle del Cervo, a Rosaz- za; al Castello Vialardi di Ver- rone, a Verrone; al Centro di do- cumentazione sulla lavorazione del ferro di Netro; al Centro di documentazione sull’emig ra- zione di Donato; all’E c o mu s e o del Cossatese e delle Baragge di Castellengo (Cossato); all’Eco - museo della civiltà montanara di Bagneri (Muzzano); all’Ecomu - seo della terracotta di Ronco Biellese; all’Ecomuseo della tra- dizione costruttiva della Trappa di Sordevolo; all’Ex Mulino Su- sta di Soprana; e poi alla Fab- brica della ruota di Pray; al Fai - Collezione Enrico di Magnano; al Lanificio Botto e villaggio operaio di Miagliano; al Museo del Bramaterra alla Casa del Bo- sco (Sostegno); al Museo della transumanza, in Barbato (Trive- ro); al Museo del territorio Biel- lese a Biella; al Museo labora- torio dell'arte della stampa a Val- le Mosso; all’Oasi Wwf Giar- dino Botanico di Oropa; a Pa- lazzo Gromo Losa e Palazzo La Marmora, a Biella Piazzo; alla Riserva naturale Parco Burcina di Pollone. Le otto novità dovrebbero esse- re: Casa Menabrea, a Biella; Mo- nastero Cluniacense di Castel- letto Cervo; Museo delle acqua- santiere, Museo delle migrazioni e Museo dell’infanzia, a Petti- nengo. E potrebbero unirsi: il Museo dell’Oro e della Bessa, a Vermogno (Zubiena); Palazzo Ferrero, a Biella Piazzo; il San- tuario di san Giovanni d’Andor - no, a Campiglia Cervo. Niente bando, quest’anno, per gli operatori. Dopo l’abolizione dei voucher per il pagamento, si è dovuti ricorrere all’arr uolamen- to dei “ve c c h i ” delle precedenti edizioni. La Rete si svolgerà tra l’11 giugno e il 2 ottobre.