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ECO DI BIELLA LUNEDÌ 22 FEBBRAIO 2016
Vita & Arti
Due
UpbEduca : due incontri Dante al Caffè letterario
gli appuntamenti di UpbEduca in settimana : oggi , lunedì 22 febbraio , alle 16 , al Museo del Territorio Biellese , Ferruccio Cossutta parlerà di “ Questioni di percezione : le leggi che spiegano perché non vediamo la realtà ”. Venerdì 26 , stesso posto stessa ora , Elena Mascolo spiegherà “ Prevenire e trattare l ' invecchiamento mentale ”.
Nella Divina Commedia Dante fa spesso riferimento a stelle , costellazioni e comete . Come le conosceva ? lSe ne parlerà giovedì , 25 febbraio , via letture di Massimo Foglia e interventi dell ' astrofisico Agostino Giampiero , sulla base del libro “ Il mio Dante ” di Roberto Benigni . Alle 20.30 , alla Cafeteria Luogocomune di Cittadellarte .
PARLA L ’ ARCHEOLOGA DEODATO
I segreti celati sotto piazza Duomo
« Scoperte le vere posizioni dell ’ antico Santo Stefano , riemerse 50 sepolture con corredi e trovate alcune monete in fase di datazione »
Archeologa torinese , da 13 anni conservatrice al Museo del Territorio di Biella , Angela Deodato parla con passione del suo lavoro : « Ho scavato in tanti siti archeologici , soprattutto nel Piemonte occidentale ma anche lontano , ad esempio in Italia Meridionale e in Libano . Qui , mi occupo dello studio dei materiali , dell ’ allestimento , della conservazione dei reperti , e anche della pulizia delle vetrine … Ma l ’ aspetto a cui tengo di più è quello della promozione : organizziamo incontri , laboratori didattici , visite guidate perché questo museo è bellissimo , e vorrei che fosse più conosciuto e apprezzato dai biellesi , che forse lo sottovalutano un po ’».
C ’ è poco interesse per il vostro lavoro ? « Il lavoro dell ’ archeologo è complesso e spesso incompreso , perché non basta scavare , dopo occorre pulire , studiare , capire … a volte passano anni , prima di poter dar conto dei risultati raggiunti . E ’ un processo lungo e costoso , e molti forse lo giudicano superfluo . Ma l ’ at - teggiamento è per fortuna un po ’ cambiato e oggi , rispetto a quanto accadeva con gli scavi degli anni ’ 90 , si vede un maggiore coinvolgimento da parte dei cittadini ».
E su questi ultimi scavi , che tanto clamore hanno suscitato , qual è il suo giudizio ? « E ’ stata un po ’ l ’ u l ti m a chance di scoprire qualcosa in più sul passato misterioso di quest ’ area . E dopo i sondaggi precedenti degli anni ’ 90 , fatti un po ’ “ a macchia di leopardo ”, questa volta abbiamo avuto la possibilità di fare uno scavo più grande e sistematico : “ Già che si deve scavare , scaviamo dove merita ”, questo è stato l ’ in - put dell ’ amministrazione , da cui abbiamo avuto grande collaborazione ».
E cosa avete trovato ? « In primis , le tracce della chiesa romanica di S . Stefano , demolita nel 1872 , di cui non si conosceva la collocazione esatta . Scavando , abbiamo “ beccato ” le fondamenta del muro perimetrale , ma abbiamo trovato anche altro . Innanzitutto le tombe , visto che , com ’ è noto , l ’ area era adibita a cimitero : sono emerse più di una cinquantina di sepolture , alcune del tipo “ a cassetta laterizia ”, datate XIII secolo , altre in nuda terra , difficilmente databili . Naturalmente , tutte coi relativi scheletri , e anche
con oggetti come fibbie da cintura in bronzo , risalenti al XVI secolo ».
Soddisfatti ?
Angela Deodato con alcuni reperti scoperti sotto Piazza Duomo e dintorni esposti al Museo del Territorio . A destra : il muro delle fondazioni di Santo Stefano , in alto fiasca longobarda e , sotto , il cantiere di scavo in piazza Duomo
LE RICOSTRUZIONI
« Abbiamo trovato ciò che cercavamo , ma c ’ è di più : il lavoro è ancora in progress e alcuni interessanti reperti sono stati portati a Torino per essere ripuliti e datati . E saranno presentati ai biellesi la prossima settimana ».
Ci può anticipare qualcosa ? « E ’ proprio di questi ultimi giorni il ritrovamento di alcune monete , che stiamo cercando di datare : per ora posso solo anticipare che ci saranno delle sorprese ». lSimona Perolo
Nel Medioevo qui batteva il cuore di Biella
Piazza Duomo : il cuore di Biella , fin dal V secolo . L ’ archeologia conferma l ’ importanza dell ’ area , già in età tardoimperiale romana . Botteghe artigiane che lavoravano il vetro e i metalli ; un fiorente mercato , dove arrivavano dall ’ Africa prodotti qui introvabili : olive , pesce , olio ; e poi un luogo di culto , uno dei primi centri cristiani del Biellese : questa era , probabilmente , la zona di Piazza Duomo attorno al V secolo d . C . Una ipotesi suggerita dai numerosi reperti già presenti al Museo del Territorio e confermata dai recentissimi ritrovamenti effettuati durante i lavori di restyling della piazza .
Se n ’ è parlato domenica scorsa , al Museo del Territorio , in un affollato incontro con l ’ archeologa Angela Deodato che ha ripercorso la storia dei numerosi reperti che gettano qualche luce sulle origini , ancora in gran parte ignote , del centro cittadino . Va detto subito che i reperti emersi - ieri e oggi - dal sottosuolo non sembrano offrire conferme all ’ i- potesi che la zona di Piazza Duomo fosse , nei primi due / tre secoli dopo Cristo , luogo di insediamento romano da ricollegare , ad esempio , all ’ impor tante necropoli di via Cavour : una teoria basata sul ritrovamento casuale , nei secoli scorsi , di alcuni materiali di epoca romana ( epigrafi funebri , stele , are votive ) ma finora mai suffragata dal ritrovamento di strutture abitative o sacre .
Si conferma però che l ’ area fosse intensamente frequentata fin dal IV-V secolo d . C ., cioè in epoca romana tardo-imperiale . Già nei sondaggi archeologici degli anni ’ 80- ’ 90 , infatti , erano emersi molti interessanti reperti , attualmente esposti al Museo del Territorio : ad esempio , scorie di lavorazione del vetro e della ceramica , che testimoniano la presenza di attività artigianali ; frammenti di olle , ciotole , stoviglie in “ terra sigillata ” di origine africana , tra cui un orlo di Spatheia - un tipo di anfore che , nel V secolo , arrivavano dall ’ Africa piene di prodotti “ di importazione ” - che provano l ’ esistenza di attività commerciali ; e così anche i frammenti di bottiglia di vetro decorato a mola , prodotti raffinati che provenivano dalla regione del Reno .
Già nel VI secolo , poi , la zona era un importante centro di culto cristiano , con la sede della principale pieve biellese : forse una fonte battesimale o una semplice cappelletta ( che , nel XII secolo , prenderà le forme romaniche della chiesa di Santo Stefano , poi demolita nel 1871 ). Ed è un centro religioso così importante che - nel VI-VII secolo - vi viene sepolto qualche nobile personaggio longobardo di passaggio , con tanto di fiaschetta decorata e di bicchiere “ a sacchetto ”, corredo indispensabile per un popolo a quei tempi nomade .
Anche i recentissimi scavi hanno confermato la convinzione che la zona del Duomo fosse , già allora , un punto strategico , fulcro della vita economica e religiosa della zona . Ma cosa è stato trovato , esattamente ? Qualche anticipazione in merito ce la dà , nell ’ intervista in alto Angela Deodato , che annuncia anche qualche sorpresa . Domani , ore 18 al Museo , se ne saprà qualcosa in più . lS . P .
DOMANI AL MUSEO
Garanzini la nuova responsabile archeologica
Nuovo appuntamento al Museo del Territorio domani , martedì alle ore 18 , presso la sala convegni , con la conferenza “ N ov i t à dal Biellese medievale : dagli scavi di piazza Duomo alle scoperte sul territorio ”, a cura delle archeologhe Francesca Garanzini ( che esordisce pubblicamente come funzionario responsabile per Biella della Soprintendenza Archeologica del Piemonte , coadiuvata da Giuseppina Spagnolo ) e Antonella Gabutti . Le esperte annunciano « ultimissime scoperte di epoca medievale avvenute nel sottosuolo Biellese , grazie agli scavi archeologici dell ’ ultimo anno ». La costante collaborazione fra la Soprintendenza archeologia del Piemonte e gli uffici del comune di Biella e la puntuale applicazione delle norme di “ Va l u t a z i o n e preventiva dell ’ interesse archeologico ” legate alla realizzazione di opere pubbliche hanno consentito negli ultimi anni di acquisire una messe di nuovi dati sulla città di Biella e il territorio ad essa collegato in età medievale . Ultime in ordine di tempo , ma non di importanza , sono le indagini tuttora in corso in piazza Duomo , legate ai lavori di rifacimento della piazza che hanno previsto , fin dalle prime fasi di progettazione , lo stretto coinvolgimento degli archeologi . L ’ area , come è noto , era sede dell ’ antica pieve di Santo Stefano che si inseriva in un segmento della città attuale insediato almeno a partire dal IV secolo dopo Cristo . Le precedenti campagne di scavo condotte dalla Soprintendenza ( 1989 e 1998 ) hanno in parte iniziato a chiarire le dinamiche di occupazione della zona , che si arricchiscono ora con nuovi dati derivanti dagli scavi degli ultimi mesi . Nel corso della conferenza , saranno presentate al pubblico le più recenti acquisizioni relative a piazza Duomo , in parte in corso di studio e sulle quali è possibile formulare solo ipotesi preliminari , oltre ad un inquadramento di altri importanti contesti cittadini indagati negli ultimi anni , quali piazza del Vernato e i cortili di Palazzo Gromo Losa al Piazzo . Saranno presentate evidenze emerse anche al castello di Benna e a Cavaglià .