Portfolio 2015 | Page 22

BIELLA & EXPO 2015
ECO DI BIELLA LUNEDÌ 31 AGOSTO 2015
BIELLA & EXPO 2015

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Frutta protagonista, ma non solo, da domani, martedì, a domenica ad Expo presso il Palazzo Coldiretti( ingresso cardo sud- Merlata). Mele, pesche ed altra frutta piemontese animeranno l’ ingresso del padiglione lungo il cardo sud ed anche quello sul retro tra colazioni sane e energetiche tutte le mattine, agriaperitivi ogni pomeriggio, laboratori e degustazioni. A sottolineare il

Frutta e miele e altre eccellenze del Piemonte protagoniste

fil rouge che caratterizza la presenza di Coldiretti Piemonte per la sei giorni l’ hashtag ideato ad hoc: # Fruitforlife. Un ritorno ad Expo per gli agricoltori con le loro eccellenze passando dal vino alle confetture, dal miele alle nocciole, dal riso ai formaggi, dai salumi alla carne. Il calendario è molto ricco: ogni giorno ci sarà una provincia diversa.“ Di miele in riso” è il titolo di domani in cui Coldiretti Novara terrà il laboratorio“ Giallo come il miele”. E’ il territorio risicolo di Vercelli-Biella ad aprire il secondo giorno, mercoledì,
“ Dolce e amaro” incontro con gli autori. Si inizia a degustare fin dal mattino: salumi e formaggi accompagnati da miele e laboratorio di finger food per imparare a portare in tavola creazioni accattivanti. Nel pomeriggio“ Impariamo a fare il pane”, laboratorio e degustazione di dolci tipici: dai bicciolani alla torta di nocciola, dai biscotti di riso a quelli di meliga. Aperitivo speciale, infine, con l’ a u t o r e, Giancarlo Caselli, del libro“ Le due guerre. Perché l ' Italia ha sconfitto il terrorismo e non la mafia”. Inoltre, BandaKadabra, dall’ 1 al 3 settembre, street band piemontesi, animeranno il cardo sud e le zone limitrofe.

IL PUNTO

Expo 2015 promosso. Ora il rush finale

Agosto di ressa per la manifestazione dove la gente cerca soprattutto il cibo in questa sorta di“ sagra planetaria”. In arrivo le scuole

MILANO
Ad agosto, superato il giro di boa dei 3 mesi e passata la grande paura del flop, i mezzi di comunicazione- dai grandi quotidiani nazionali ai blog ai siti di recensioni- si sono scatenati nell’ assegnare voti e giudizi al primo tempo di Expo 2015. Promossa a pieni voti l’ organizzazione che, nella pagella stilata dal quotidiano Repubblica, riceve addirittura un bel 9: sfatando i pronostici e i luoghi comuni sull’ inefficienza nazionale, il sito è funzionale, pulito, sicuro, facile da visitare, pieno di bagni, zone relax, aree pic nic, distributori d’ acqua, cestini per i rifiuti, cartelli e totem informativi, servizi per i bambini e di pronto intervento, personale Expo e volontari pronti ad aiutare i visitatori. Dunque nel complesso la macchina gira bene, nonostante qualche lacuna strutturale non da poco: chi arriva con una valigia o portando con sé il cane ne sa qualcosa.
La mobilità. Ha superato bene l’ esame anche la logistica: la maggior parte dei visitatori arriva in treno o in metro, e i trasporti pubblici- che si tratti di Trenitalia, Trenord, Atm- per una volta funzionano, tanto da meritarsi anch’ essi il 9 di Repubblica. E anche il trasporto delle merci- quello che non si vede, perché avviene di notte, attraverso i varchi di accesso dedicati- nel complesso non ha dato problemi, nonostante qualche rallentamento iniziale per i controlli doganali e di sicurezza. Dunque non si sono verificati i temuti problemi di traffico, anche se alcuni dei canali di accesso previsti sono rimasti sulla carta o sono tuttora incompiuti.
Expo è promosso anche dal punto di vista ludico-estetico: il sito è piacevole e curato, i padiglioni- dalle dune del deserto ai boschi, dalle foreste di bambù alle pagode- sono belli, curiosi, innovativi nel design e nei materiali, gli angoli rilassanti( canali, darsene, orti, giardini, risaie, cascate...) sono dovunque, le occasioni di divertimento non mancano, spettacoli, arte e cultura neppure. Nonostante la folla costante e il melting pot di età, ceti, etnie, culture, l’ atmosfera è serena, accogliente, sorridente e la visita- anche col caldo torrido delle ultime settimane, a cui si è cercato di far fronte con nebulizzatori, cascate d’ acqua, fontanelle, distribuzione di ventagli e bottigliette d’ acqua- è un’ e- sperienza gradevole, tant’ è che molti visitatori decidono di ritornare, commutando il loro biglietto in un pass stag i o n a l e.
Cibo. E poi c’ è ovviamente il cibo: dovunque, di tutti i tipi, a tutte le ore, dai piatti tipici offerti nei padiglioni, alla tradizione italiana dei ristoranti regionali di Eataly, al“ cibo di strada” dei numerosi chioschi e carrettini, al“ supermercato del futuro” di Coop. Cibo mediamente più caro che fuori, anche se con un po’ di ricerca si riesce a trovare qualche proposta conveniente e, se ci si trova nel posto giusto al momento giusto, si può dare la caccia ad assaggi e degustazioni gratuite. Ma nonostante i prezzi non proprio economici, il cibo sembra essere la grande attrattiva dell’ esposizione, tanto che Expo appare- e rischia di essere percepito- come un gigantesco ristorante all’ aperto, all’ inter no di una sorta di“ sagra planetaria”.
Il contenuto. Se l’ involucro viene promosso a pieni voti, più critici appaiono i giudizi sul contenuto. Alcuni padiglioni- si rileva- sembrano avere privilegiato l’ aspetto visivo- l’ architettura, il design, la tecnologia, gli“ effetti speciali”- rispetto al contenuto, che talvolta si riduce alla promozione turistico-culinaria del paese. In

Sala: « La ricaduta? Turismo da ripensare »

MILANO Code infernali ai tornelli e ai padiglioni. E, così, da sabato, dopo le punte fino a 150mila visitatori quotidiani, Expo 2015 ha anticipato l’ in- gresso alle 9 del mattino dagli accessi di Merlata e di Roserio, mentre dagli accessi di Triulza e Fiorenza si continuerà ad entrare dalle 10. Contestualmente è stato anticipato l’ in- gresso serale a prezzo scontatissimo( 5 euro) alle ore 18 da tutti e quattro gli ingressi. Giuseppe Sala annuncia giovedì ai giornalisti piemontesi l’ i- niziativa ed è soddisfatto di come vanno le cose. « Sono stati più di 2,5 milioni gli ingressi nei primi 23 giorni di agosto, un mese che a dispetto del preventivo ci sta dando molte soddisfazioni. E siamo certi che questi dati saranno consolidati tra settembre e ottobre con il ritorno dei 10-20 mila studenti ogni giorno e della ripresa delle fiere il cui interscambio è quasi naturale. Ma quello che ci fa più piacere sono i visitatori contenti, come evidenzia u n’ indagine affidata a Gfk, dalla quale risulta che il voto di chi ha visitato Expo è di 8,4 su 10 e che il 60 % ha dichiarato di voler ritornare. E’ questo il vero detonatore del successo decretato anche dai passaggi di 60 capi di Stato, di 140 ministri, di vip del calibro di Michelle Obama e
realtà, i momenti e le occasioni per informarsi, conoscere, riflettere non mancano: convegni, laboratori, seminari, dibattiti sono dovunque, e gli incontri ad alto livello sul futuro del pianeta sono stati di tutto rispetto. Ma nel complesso il dibattito sembra rimanere un po’ in sordina, limitato agli addetti ai lavori o a pochi appassionati, mentre il grande pubblico sembra cercare soprattutto il piacere del cibo e il divertimento o tutt’ al più i vari cooking show e gli incontri con gli chef più gettonati del momento.
Code ad agosto agli ingressi di Expo 2015: il mese delle vacanze sta registrando affollamenti record. A destra l’ ad Expo Giuseppe Sala indica la via da seguire
L’ INTERVISTA
della regina di Spagna o, di Bono Vox degli U2, che sarà con noi domenica 6 settembre ».
In due parole quali sono le ragioni del successo dopo mesi di polemiche e un avvio quantomeno guardato con prudenza?
« Lo ripeto come un mantra: questa è l’ Expo delle famiglie. L’ evento da un lato è stato percepito come esemplare per lo stile italiano e la creatività. Dall’ altro lato siamo riusciti a dare un messaggio forte: l’ evento funziona perché questo luogo è sicuro, pulito e la gente è accolta con gentilezza. Insomma, si respira una sensazione di benessere ».
Molti biellesi hanno visitato e visiteranno Expo, ma il processo di sinergia Expo-territori si ha l’ impressione sia fallito: ha una s p i e ga z i o n e?
« I dati ci dicono che il Pienmonte è la seconda regione per provenienza di visitatori. Questo grazie alla vicinanza del sito, ma soprattutto alla bontà degli accessi tramite treni ed autobus. Il Piemonte è oggettivamente collegato sull’ asse viario e ferroviario più comodo per raggiungere il quartiere espositivo. Da Porta Susa a qui un treno ad alta velocità ci mette 34 minuti. E’ poi anche vero
Il bilancio economico. Più controverso invece il giudizio sul bilancio economico dell’ evento, anche se il forte e imprevisto afflusso di visitatori di agosto sembra aver spazzato via gran parte delle polemiche sui numeri. Alla data del 31 luglio 2015( metà esatta dell’ evento), i biglietti venduti erano 10.129.254, circa metà dell’ o- biettivo prefissato di 20 milioni, che quindi dovrebbe essere raggiunto, e
che l’ unica città che ha messo in moto un palinsesto importante di eventi è stata Torino ».
Dunque, un mezzo fallimento la ricaduta turistica sugli altri territori?
« La mia modesta opinione è che il fattore decisivo da questo punto di vista non risieda nei territori provinciali, ma nelle modalità di gestione dei flussi turistici. Un francese o uno svizzero che vuole andare a Biella lo fa per scelta, se uno straniero arriva da molto più lontano deve essere orientato dall’ incoming. Serve, cioè, una riflessione profonda sul turismo e le modalità attrattive. Il tema è l’ organizzazione e l’ Italia rischia di restare al palo ».
Cosa resterà materialmente dell’ esposizione universale?
« La società che dirigo deve smantellare il parco entro il 30 giugno 2016, tranne qualche“ pezzo” come il Padiglione Italia che hanno deciso di mantenere. Ma credo ci debba essere una seconda vita per quest’ area, infrastrutturata come non mai, accessibile agevolmente e pronta per altri destini. Mi auguro davvero che si facciano scelte importanti che guardino al futuro ». lRoberto Azzoni con esso il pareggio dei conti. La querelle ha riguardato i dati sui visitatori effettivi, registrati dagli ingressi ai tornelli, che in questa fase non coincidono necessariamente coi dati delle vendite: da un lato infatti i biglietti acquistati potrebbero non essere ancora stati utilizzati, dall’ altro alcuni tipi di biglietto( come quelli validi 2-3 giorni o i pass stagionali) danno diritto a più ingressi, senza contare i circa 10.000 ingressi giornalieri dello staff munito di accredito. A questa discrepanza fisiologica si è poi probabilmente aggiunta una quota di ingressi non registrati: per guasti o problemi ai tornelli, ma anche- si dice- per una buona dose di biglietti“ taroccati” o comunque di espedienti utilizzati per entrare gratis, come nelle nostre migliori tradizioni nazionali. Con il risultato che al 31 luglio scorso gli 8,9 milioni di ingressi registrati erano considerati dagli organizzatori un dato approssimato per difetto: una indeterminatezza riguardo ai visitatori effettivi che aveva suscitato parecchie critiche e la richiesta di una maggiore trasparenza.
I dati. In risposta alle polemiche, da agosto il sito www. expo2015. org pubblica ogni lunedì i dati relativi agli ingressi della settimana precedente: nelle prime tre settimane di agosto, una media di circa 109.000 visitatori al giorno, con un inatteso boom attorno a Ferragosto e una giornata record, il 20 agosto, con oltre 150.000 ingressi. Numeri certo soddisfacenti, che però non riguardano i biglietti venduti ma i visitatori: includono cioè gli 8-10.000 ingressi giornalieri con accredito del personale e degli ospiti degli eventi, come pure le numerose promozioni estive e i biglietti omaggio, ad esempio quelli offerti dall’ Inps a lavoratori e pensionati a basso reddito, o quelli per i visitatori serali che lasciano l’ auto nei parcheggi. Comunque, si tratta di un innegabile successo di pubblico, testimoniato dalla folla degli ultimi giorni, con il Decumano gremito e le lunghissime file agli ingressi e ai padiglioni: relativamente veloci le prime, molto meno le seconde( anche oltre due ore per visitare Palazzo Italia). Un boom che ha colto tutti di sorpresa, a cui si sta cercando di rispondere in modo un po’ improvvisato, modificando gli orari. Soddisfatto ma cauto, il commissario Giuseppe Sala si limita a ripetere che i conti si fanno alla fine e che non sono solo i numeri a decretare il successo dell’ evento. Ma soprattutto conta la ricaduta di immagine sul Paese, l’ effetto“ alone” sul futuro del nostro turismo: aspetti che andranno considerati in un’ ottica di medio e lungo periodo, e soprattutto di ampio raggio, capace di guardare un po’ oltre le ricadute immediate sui territori limitrofi.
Le scuole. E così- dopo il calo preventivato di luglio e l’ ottimo andamento del mese di agosto- ci si prepara al rush finale, con gli attesi picchi di visite di settembre e ottobre, quando il sito tornerà a riempirsi di scolaresche colorate e vocianti. E solo alla fine si potrà trarre un bilancio complessivo: per ora, the show must go on, lo spettacolo deve andare avanti, anche perché ogni giorno ci sono centomila persone che fanno pazientemente la fila per vederlo. lSimona Perolo