Portfolio 2015 | Page 13

ECONOMIA
ECO DI BIELLA LUNEDÌ 4 MAGGIO 2015

“ Fabulae Naturae ”: così Zegna vicina a Expo

MILANO Si chiama “ Fabulae Naturae ” ed è un ’ e- sperienza multisensoriale . Gli autori sono Lucy + Jorge Orta , artisti legati al tema della sostenibilità , che hanno presentato sabato sera all ’ head quarter Zegna di via Savona a Milano , una performance , un “ unicum ” armonico , con insieme elementi visivi , musicali e una food experience realizzata dallo chef pluristellato Davide Oldani . E ’ stata folla delle grandi occasioni , con decine di vips , per l ’ evento Ermenegildo Zegna voluto fortemente da Gildo , Anna e Paolo Zegna ( nella foto ), curato da Maria Luisa Frisa con la collaborazione di ZegnaArt , evento che si replicherà nelle domeniche di maggio ( il 10 , 24 e 31 alle 10 ). Ispirato ad Expo 2015 , il progetto
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13 elabora il tema guida del cibo con una riflessione artistica tra energia e vita , tra gusto e convivialità senza dimenticare la dimensione ormai fatta propria dal gruppo del grande valore della protezione dell ’ ambiente . La perfomance è stata “ soste - nuta ” da un allestimento fatto si oggetti concreti , come 500 preziosi piatti in edizione limitata in porcellana Royal Limoges personalizzati Zegna-Heberlein , la cui vendita contribuirà a riqualificare Punta Mesco , sopra Levanto , con il Fai , e da spazi multisensoriali che hanno trasformato il quartier generale in una sorta di foresta evocante il paradiso dell ’ Oasi Zegna con pannelli e immagini proiettate che si ritrovano negli Archivi Zegna a Trivero e nel campionario del Fondo Heberlein fatto di oltre 2200 volumi di tessuti floreali e di fantasie ispirate al mondo botanico .

lR . A .

L ’ EVENTO /

Expo2015 ha già vinto la sfida

Oltre 11 milioni i biglietti venduti , “ battuti ” i black bloc con la forza dei milanesi , ora la festa va : centinaia di biellesi pronti alla visita

RHO ( MI ) Michelangelo Pistoletto in piazza Duomo davanti alla sua « Mela reintegrata » inaugurata ieri a Milano , la festa di sabato al quartier generale Zegna in via Savona al motto di “ Fabulae Natuerae ” costituiscono i segni distintivi di una Biella in movimento che desidera esserci ad Expo2015 con uno sguardo lucidamente critico , ma positivo , progettuale . Così anche piccole o grandi aziende del territorio si sono mosse , in ordine sparso - è vero - , ma ad Expo ci sono . Come i produttori di formaggi o Zaccaria con il suo riso al padiglione gestito da Cibus , o i vignaioli nostrani nell ’ ambito del padiglione dedicato al vino ricco di suggestioni . Grandi assenti ? Le istituzioni biellesi . Lontane fisicamente da un mondo , quello di Expo , che - a dispetto dei detrattori di sempre e degli infernali black bloc di venerdì - ha già vinto la propria sfida di futuro con l ’ immaginazione e la forza dei circa 150 Paesi partecipanti , la creatività tutta italiana di un progetto messo in discussione fino all ’ ultimo giorno , complici le malefatte di alcune imprese e dei loro mediatori
L ’ Albero della vita al centro di Expo2015 avvolto dai fumi tricolori mentre canta Jovanotti . A destra Pistoletto ieri al vernissage della sua “ Mela reintegrata ”
politico-istituzionali , che però questa volta hanno avuto la peggio . Le immagini della “ Milano non si tocca ” di ieri e ier l ’ a l t r o , dopo l ’ assalto sconsiderato dei violenti , sono il fatto più bello che dà certezza che il vero messaggio dell ’ Expo ora potrà davvero fare strada .
Sono le idee della “ Car ta di Milano ” che devono far
breccia oltre il meraviglioso luna park di padiglioni , di immagini , colori , odori , rumori di Expo . « Nel sentirsi tutti cittadini dello stesso pianeta », i firmatari chiedono « che il diritto al cibo sia contemplato come un diritto umano fondamentale » e per far questo « è necessario gestire le risorse di questo pianeta in modo equo , razionale ed efficiente ». E ’ questo nella sostanza
il messaggio fatto proprio dal palco e , in diretta tivù , nel venerdì dell ’ inaugura - zione da papa Francesco e dal premier Renzi su tutti .
A tutto ieri sono stati venduti per Expo2015 oltre 11 milioni di biglietti , molte centinaia anche nel Biellese . Una visita , una riflessione valgono davvero la pena . E - ne siamo convinti - un giorno solo non basta . lRoberto Azzoni
INTERVISTA / PARLA IL PRESIDENTE DI ASSOENOLOGI MARTELLI

Nel padiglione del vino il gioco dei sensi e il proprio wine profile

RHO ( MI )
All ’ apertura di Expo 2015 , chiediamo al novarese Giuseppe Martelli ( nella foto ), direttore generale di Assoenologi e presidente del Comitato nazionale vini del Dicastero dell ’ agricoltura qualche notizia sul Padiglione Vino che , come un po ’ tutto il mondo che circonda l ’ E- sposizione , è stato tenuto segreto fino all ’ ultimo , al centro di un viaggio che si conclude addirittura con la possibilità di realizzare il proprio “ wine profile ”. « Il padiglione è stato affidato alla competenza di Veronafiere / Vinitaly - dice Martelli - , un ente che è una garanzia ».
Raccontare il vino a prima vista potrebbe essere facile e sotto certi aspetti banale . Cosa ci può dire della struttura dedicata al prodotto agroalimentare italiano più venduto nel mondo ?
« Non basta la vigna e la cantina a rappresentare i punti nodali di questo settore ; occorre risalire alla storia , al territorio , all ’ ambiente , agli uomini , alla loro cultura e alla loro insaziabile voglia di conoscere , progredire e di stare al passo con i tempi . Anche questo è un punto fondamentale del salone ».
Ma qual è il primo impatto che il visitatore ha all ' entrata del Padiglione del vino italiano ?
« Viene catapultato in una dimensione
che supera ogni riferimento al tempo e al luogo , viene calato in una realtà diversa . Il ventaglio delle immagini e dei riferimenti dà la stura a un sicuro incantamento . Roma , il Rinascimento , il Barocco , l ’ Italia del futuro , si alternano al continuo richiamo al nostro patrimonio viticolo . Ai 540 vitigni autoctoni , che rappresentano quasi un terzo delle piante coltivate in tutto il mondo . E ogni vitigno rimanda a un territorio , a un borgo , alla gente del luogo in un ’ armonia di cultura , innovazione e trazione . Si è creato un gioco di emozioni , un susseguirsi di sorprese , un progressivo rapimento che dovrebbe far in modo che il visitatore non si senta più tale ma protagonista della millenaria storia che ha accompagnato l ' uomo e il vino italiano ».
Un allestimento attuato attraverso le più moderne tecnologie , fantastici nei risultati scenografici e di contenuto ...
« Il viaggio del visitatore ha come punti di riferimento i cinque sensi : dalla vista alle sensazioni olfattive . Non mancherà di stupire il segmento
in cui , attraverso un effetto scenografico molto suggestivo , il visitatore ha la sensazione di entrare in una sorta di “ impluvium ”, attraverso una cascata di vino che scorrerà dall ’ alto sulle quattro pareti in un magnifico contesto di suoni ed immagini . E poi l ’ udito con la sala dedicata ai rumori del vino , dal mosto che " borbotta ", al gorgoglio della bottiglia alla mescita , al tintinnio dei bicchieri nei brindisi ».
E poi c ' è l ' Enoteca del futuro ?
« Sì , al piano superiore del Padiglione : vi si accede attraverso la “ gold door ” dove , con l ’ ausilio delle più moderne tecnologie il visitatore potrà , rispondendo a cinque semplici domande far emergere il suo “ wine profile ”, che gli permetterà di selezionare gli assaggi che potrà fare attraverso 1.400 vini in rappresentanza dell ’ ampio mosaico del vino italiano . Infine , il padiglione dispone poi di un ampio terrazzo coperto che sarà utilizzato anche per meeting e convegni scientifici ». lR . A .
DIARIO DA EXPO 2015

La notte , sotto l ’ Albero della vita

C ’ è un ’ altra Expo , che i visitatori non vedono , che i mass media non raccontano . Inizia verso la mezzanotte , dopo che è uscito anche l ’ ultimo turista ritardatario , l ’ ultimo gruppo di ragazzi brilli e vocianti , l ’ ultima famiglia che porta in braccio i bimbi ormai addormentati . L ’ enorme sito appare deserto e silenzioso , surreale ; ma è un attimo , e subito prende il via la sua seconda vita , notturna e nascosta .
Sileziosamente , sono già entrate in azione le squadre di servizio : si puliscono i bagni , si svuotano i cestini , si raccolgono i rifiuti accatastati fuori dai padiglioni , i resti delle centinaia di migliaia di pasti distribuiti durante il giorno .
E subito dopo si riparte : la lunga fila di camion e furgoni , che attende ai varchi di accesso per i controlli , invade il circuito esterno e sciama nelle strade laterali , dove è tutto un brulicare di carrelli , muletti , bancali , scatoloni , operai che scaricano , trasportano , disimballano prodotti di ogni tipo e provenienza , per rifornire le centinaia di ristoranti , bar , chioschi , negozi . E poi elettricisti , idraulici , falegnami , giardinieri , tecnici per riparare , ripristinare , completare la scenografia dell ’ evento . E naturalmente le
forze dell ’ ordine , i vigili del fuoco , le “ squadre notturne ” - in tuta blu e giubbotto arancione - a controllare e coordinare le operazioni .
Poi , all ’ alba , a poco a poco ritorna la calma : l ’ area si svuota dai camion , i mezzi dell ’ Amsa lavano tutti i percorsi , si controlla che tutto sia in ordine . Treni e metro iniziano a rovesciare sul sito centinaia di operatori del turno mattutino , i padiglioni si preparano all ’ apertura , bar e ristoranti si apprestano a fronteggiare la nuova marea di visitatori , gli addetti prendono posto . Un attimo sospeso e poi , alle 10 , si ricomincia : coi primi visitatori un po ’ spaesati , l ’ esposizione riprende la sua vita ufficiale e , sotto la folla , ridiventa invisibile la complessa macchina organizzativa che la fa funzionare . E l ’ Expo riprende la sua funzione , quella di un grande business , certo , ma soprattutto di un eccezionale spettacolo : e anche per chi ci lavora , tra i mille problemi piccoli e grandi da affrontare , c ’ è il tempo per la curiosità , lo stupore , la meraviglia . E anche - quando , la sera , l ’ Albero della vita si illumina di suoni , luci , giochi d ’ acqua - per qualche inevitabile e insopprimibile emozione . lSimona Perolo