VITA & ARTI
ECO DI BIELLA LUNEDÌ 23 MARZO 2015
VITA & ARTI
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Tornano gli anni Sessanta , quelli della minigonna , della morte di Marilyn , del raduno a Woodstock e delle prime note rock . Quando la musica leggera italiana viene stravolta e riaggiornata da giovani artisti che , al posto della classica orchestra , accompagnano la voce a ritmo di batteria e chitarra . Questo fenomeno si chiama “ beat ”. Domani sera , a Torino , alle 22 , a Le Roi music hall , via Stradella , in occasione del “ Torino beat 2015 ”
A Torino serata beat all ’ italiana : dai Dik Dik ai New Trolls si esibiscono in un concerto quattro delle band più amate nel panorama musicale italiano di quegli anni : i Camaleonti , i Dik Dik , i Giganti e il Mito New Tr o l l s . Per i Camaleonti comincia tutto nel 1963 con Enrico Maiocchi , Livio Macchia , Paolo de Ceglie , Gerardo Manzoli e Antonio Cripezzi , un gruppo di amici che condividono la passione per la musica e provano a farne una professione . I Dik Dik , prima Dreamers , poi Squali , debuttano nel 1965 : fra i primi titoli “ Se rimani con me ”, scritta da un ancora sconosciuto Lucio Battisti . I Gi - ganti nascono nel 1964 con Sergio Papes , Giacomo Di Martino , detto Mino e suo fratello Sergio , l ’ anno dopo arriva Francesco Marsella detto Checco . L ’ im - patto con il brano intitolato “ Una ragazza in due ” è sbalorditivo nonostante
la censura della Rai . Il Mito New Trolls si è formato nel 1998 . Negli anni ‘ 60 Ricky Belloni , leader del gruppo , Gianni Belleno , e Giorgio Usai facevano parte del gruppo dei New Trolls , sciolto alla fine del 1997 . Oggi la band , dopo numerosi cambiamenti , è composta da Ricky Belloni , Giorgio Usai , Alex Polifrone , Andrea Cervetto . Ingresso al concerto 8 euro . Info : tel . 011-2409241 .
lRamona Bellotto
L ’ EVENTO VERSO EXPO2015 / ACCESSIBILE E SOSTENIBILE : E ’ L ’ ARTE DEL TERZO MILLENNIO
La risaia sul roof parte con Pistoletto
A Milano , un artist talk dell ’ artista biellese inaugura la Affordable Art Fair e parla di arte , natura e orti urbani
MILANO E ’ all ’ imbrunire di una giornata quasi primaverile , col sole pallido che cala sui tetti di Milano , che Michelangelo Pistoletto parla a ruota libera , davanti a giornalisti , artisti e appassionati di arte : siamo sul Roof di Superstudio Più , la cittadella dedicata a moda , arte e design , nata dalla ristrutturazione di un ex complesso industriale in zona Navigli , a Milano . L ’ occasione è l ’ inaugurazione , mercoledì scorso , della Affordable Art Fair , esposizione d ’ arte fondata a Londra nel ’ 99 con lo scopo di avvicinare il pubblico all ’ ar te contemporanea , proponendo opere di qualità a costo “ ac - cessibile ” per un pubblico ampio , che vada al di là della ristretta élite dei collezionisti . |
E il Roof di Superstudio ne rappresenta proprio un ’ applica - zione pratica : la terrazza è infatti la location dell ’ installazione “ Terzo Paradiso - Coltivare la città ” e nel 2014 ha ospitato il SuperortoPiù , un orto sociale di |
750 mq , curato da pensionati e promotori sociali del quartiere , i cui prodotti sono stati donati alle famiglie bisognose della zona Barona . Questo angolo di campagna metropolitano ha ospitato mostre , dibattiti , concerti , eventi aziendali : una contaminazione |
tra due mondi lontani ( la Milano della moda e quella dei quartieri popolari ), un incontro tra città-artificio e campagna-natura , che dà luogo ad un terzo elemento , nuovo e diverso , ad una periferia intesa come zona di frontiera e di trasformazione , dove |
si sperimenta un nuovo modello di sviluppo urbano .
E l ’ esperienza di “ orto sul tetto ” è destinata a continuare con il progetto della giovane architetta Tiziana Monterisi : una risaia pensile , dove sarà possibile , per tutta la durata di Expo2015 , seguire dal vivo tutte le fasi di crescita del riso , scelto come simbolo di un modello economico sostenibile . Ed è stato proprio Michelangelo Pistoletto , munito di paletta , a dare simbolicamente inizio ai lavori di realizzazione
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della risaia , dissodando e rimuovendo alcune zolle del precedente orto per donarle ai presenti , come simbolo della cura con cui rivolgersi alla natura , all ’ arte ed agli altri . A contenerle , ovviamente , vasetti biodegradabili in lolla di riso , esempio di sostenibilità ; ma anche un vaso firmato dall ’ artista , appositamente disegnato , naturalmente con la forma del simbolo del Terzo Paradiso , un esempio concreto di “ affordable design ”. nostro servizio lSimona Perolo |
E proprio sul tetto di questo luogo simbolico , dove la vecchia realtà industriale si trasforma e guarda al futuro , il maestro dell ’ Arte Povera è stato invitato a parlare del concetto di “ acces - sibilità ”, e lo ha fatto a modo suo : « E ’ vero che l ’ arte è stata spesso poco accessibile , autoreferenziale , con codici comprensibili solo agli addetti ai lavori . Ma oggi vedo invece un ’ aper - tura , un superamento dei confini dell ’ accademia , una interconnessione con altri settori della vita sociale . Per questo ci devono essere mostre come questa , aperte ai giovani che sperimentano , che innovano , esposizioni che permettano ad un vasto pubblico di avere un ’ opera d ’ arte in casa , sviluppando una sensibilità che vada oltre le regole codificate ».
« Solo l ’ arte accessibile può essere sostenibile , può essere un ’ ar - te capace di guardare al futuro », dice ancora Pistoletto riprendendo il suo concetto di Terzo Paradiso , cioè il superamento del conflitto distruttivo tra natura e artificio , rappresentato dal simbolo tre cerchi che si intersecano : « I due cerchi esterni , che rappresentano la natura e la tecnologia , incrociandosi ne creano un terzo , che connette e supera i primi due : questo è il principio della creazione ».
Due immagini dell ’ evento sul roof di Superstudio Più a Milano con Michelangelo Pistoletto
DOMANI A COSSATO
Dopo il rinvio del 4 marzo a causa di una indisposizione del protagonista , domani , alle ore 21 , il Teatro Comunale di Cossato ospiterà lo spettacolo Il malato immaginario di Molière con Gioele Dix ( foto ).
Il Teatro Franco Parenti propone il capolavoro di Molière partendo da quel Malato immaginario che agli inizi degli anni ‘ 80 irruppe nel teatro italiano confermando Andrée Ruth Shammah come regista , insieme a uno straordinario Franco Parenti nel ruolo di Argan . Nei panni del malato connato in una sorta di limbo odoroso di unguenti e medicinali , la regista sceglie oggi Gioele Dix - già in scena nel Molière di allora - attore in grado di interpretare con intelligenza e ironia , la paura e la solitudine del nostro tempo .
Gioele Dix-Argan in un grande ruolo scritto da Molière
Accanto a lui Anna Della Rosa , nei panni di Tonina capace di amare il padrone secondo i suoi umori e subirne le invettive : la quotidianità tra immaginazione e nevrosi .
Shammah propone un Malato immaginario “ senza tempo e di tutti i tempi ”, privo di convenzioni , in tensione continua , costruendo con la parola e la sua densità tragicomica , un doppio livello di angoscia esistenziale e gioco teatrale . Un omaggio al grande attore , ma anche una necessità della regista di
riprendere oggi il “ suo ” Malato per rappresentare le fragilità dell ’ uomo , la consapevolezza del disagio , del bisogno di difendersi dal mondo esterno e di fuggire le responsabilità dell ’ esistenza , in una consonanza col presente , con l ’ irreversibile condizione della perdita di ducia in se stessi e nei propri simili .
L ’ impianto scenico resta quello di Fercioni : privo di tendaggi , di segnali di benessere borghese e di eleganze barocche . Una stanza di tulle nero , inscatolata in una cornice grigia e dominata dalla rossa poltrona del malato , è il luogo in cui si consuma il vizio maniacale di Argan .
Accanto a Gioele Dix e Anna Della Rosa una compagnia d ’ eccezione , attori che in questi anni hanno collaborato con il Teatro Parenti e che sono oggi alta espressione di palcos c e n i c o .
LA MOSTRA / UN ’ INIZIATIVA DEL DOCBI ALLA FABBRICA DELLA RUOTA A GIUGNO
Storie di biellesi nelle expo universali
L ’ esperienza dei biellesi alle Esposizioni Universali tenutesi tra Otto e Novecento . La storia dimostra che i biellesi hanno frequentato le esposizioni di ogni ordine e grado con continuità cronologica , ma anche con sorprendenti diversificazioni “ mer - ceologiche ” dovute a condizioni particolari a seconda delle epoche , dimostrando che l ’ industria tessile laniera nostrana non egemonizzava le attività economico-produttive locali , né monopolizzava la creatività e l ’ inventiva dei biellesi . Dall ’ enologia alla meccanica , dalla coltelleria alla lavorazione del legno , dalle opere d ' arte ai servizi sociali : il Biellese dei lanifici e dei cotonifici ha avuto , negli stand delle esposizioni , una concorrenza variegata e vincente . Verso l ’ Expo2015 il Biellese mette in campo anche un ’ iniziativa storico-culturaledi grande interesse . Lo fa il DocBi - Centro |
Studi Biellesi , che realizzerà un percorso espositivo presso la “ Fabbrica della ruota ” ex Lanificio Fratelli Zignone di Pray nel periodo giugno - ottobre , accompagnato da eventi culturali insieme ad enti vari .
« Il progetto del DocBi - spiega il Centro studi - non prevede la ricostruzione della storia delle Esposizioni universali o di quelle internazionali , nazionali , locali o tematiche , bensì l ’ analisi e la restituzione delle testimonianze delle partecipazioni dei biellesi ( aziende o singoli individui ) a quelle grandi kermesse del XIX-XX , che furono il punto di incontro tra scienza e tecnica , creatività e profitto , enciclopedia e progresso ». Il lavoro di ricerca e di pubblicazione dei risultati sarà rivolto in special modo alle scuole che avranno così l ’ opportunità di prendere visione in chiave
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storica del “ fenomeno ” expo dal punto di vista biellese .
La mostra avrà uno sviluppo “ con - centrico ” a partire da una introduzione generale sulle esposizioni per poi descrivere le presenze biellesi all ’ estero ( da Londra 1862 a Bruxelles 1910 ecc .), in Italia ( Milano 1881 e Torino 1884 , Firenze 1890 e ancora Milano nel 1906 , ecc .) e nel Biellese ( dalla prima esposizione del 1841 a quella del 1882 , fino a quelle settoriali d ' inizio Novecento ). Il reperimento delle notizie e dell ’ iconografia è già avviato e coinvolge anche le aziende tuttora in attività che avranno modo di “ espor re ” ancora una volta i prodotti che le hanno rese celebri e che le hanno fatte premiare a più di una expo . lR . A .
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Alcune immagini di carte intestate di aziende biellesi ( Lanificio Sella e bellia Bernardo ) recanti i riconoscimenti conseguiti in tali occasioni |