Portfolio 2015 | Page 11

ECONOMIA
ECONOMIA
ECO DI BIELLA

14 LUNEDÌ 23 MARZO 2015

ll Biellese vitivinicolo è sbarcato a Vinitaly , il salone internazionale del vino aperto ieri a a Verona e che chiude mercoledì . La novità riguarda la nascita a Cossato dell ’ Associazione dei produttori di Castellengo con lo scopo di richiedere ( alla Regione e allo Stato , per poi arrivare all ’ Ue )

La pattuglia dei biellesi a Vinitaly punta all ’ expor t

la denominazione d ’ origine “ Ca - stellengo ”, rifacendosi alla produzione storica del Nebbiolo puro che a inizio ’ 900 aveva quel nome . I cinque produttori dell ’ asso - ciazione usciranno a breve con un
primo vino . In fiera , nello spazio del Consorzio tutela nebbioli dell ’ Alto Piemonte c ’ è Centovigne di Castellengo , Roccia Rossa di Brusnengo , e si possono degustare i vini de “ Le Pianelle ” di Brusnengo e di “ Colombera e Garella ”. I produttori di Lessona Doc sono insieme nel padiglione 10 e puntano all ’ export che sta dando buone soddisfazioni : tra il 50 % e il 90 % della produzione è ormai qui finalizzata . Si tratta di Tenute Sella , Massimo Clerico , Proprietà Sperino , La Badina , Pietro Cassina e La Prevostura . La produzione generale della vendemmia 2014 è stata meno importante del 2013 con cali per le Doc dal 23 al 55 %, l ’ unica in positivo è il Coste della Sesia con + 10 %.

CAMPAGNA DA RISCOPRIRE / DA ALESSANDRO SELLA A CENTOVIGNE

Sulla collina della nuova Doc Castellengo

Attorno al castello sullo sperone della Baraggia di Cossato dove è rinata un ’ azienda che ha ripristinato molti ettari di vigneto

Nella prima tappa del nostro viaggio nel mondo della “ nuo - va agricoltura ”, abbiamo raccontato la rinascita degli antichi vigneti : vecchie piante di vite recuperate e , con loro , luoghi , tecniche , paesaggi , tutta una cultura quasi perduta che torna a vivere e che regala non solo grandi soddisfazioni , ma anche ottimi vini .
E a Vinitaly c ’ è anche un ’ a- zienda che rappresenta un po ’ il simbolo di questa tendenza : la sua storia sembra quasi una moderna favola e , infatti , è ambientata proprio in un antico maniero , arroccato su una collina . Siamo a Castellengo , nel castello che , dalle ultime propaggini delle colline biellesi , domina la pianura e il corso tortuoso del Cervo e che ha nel suo pedigree una vocazione vinicola lunga secoli : dal feudo medievale coltivato a vigneti , fino alla prima metà del ‘ 900 , con l ’ allora proprietario Alessandro Sella , appassionato enologo ; una tradizione purtroppo terminata nel 1943 , con la vendita del castello e il suo successivo abbandono .
Qui , nel ’ 99 , una giovane coppia che vive e lavora a Milano - lui , figlio dei nuovi proprietari del castello , agronomo specializzato in enologia , lei esperta in comunicazione ed eventi - iniziano quasi per gioco , durante i fine settimana , a coltivare la vigna abbandonata di un anziano vicino . « E ’ stata una vera sorpresa : abbiamo raccolto quello che c ’ era , un mix di Nebbiolo , Barbera , altre uve , e abbiamo vinificato così , alla garibaldina , ma il risultato sono state quattro damigiane di vino ottimo ! Così abbiamo adottato , a poco a poco , altre piccole vigne nei dintorni : erano gli stessi anziani proprietari a chiedercelo , osservando con curiosità e un po ’ di stupore la nostra stravagante passione … e poi , basandoci su vecchie foto , abbiamo reimpiantato le viti laddove il bosco aveva preso il sopravvento sui vigneti abbandonati », racconta Magda Zago , oggi titolare dell ’ azienda Centovigne : perché , dopo qualche anno di esperimenti artigianali , e dopo i necessari adempimenti richiesti dalla normativa , il loro hobby è diventato un ’ at - tività professionale . L ’ azienda nel 2005 mette sul mercato la prima bottiglia Doc e oggi conta oltre una ventina di piccoli appezzamenti disseminati sulle colline tra Castellengo e Mottalciata , che continuano a portare i nomi dei loro anziani proprietari : la vigna del Mario , del Giovanni , dell ’ Ugo …
Ma non sono stati conservati solo i nomi : vengono mantenute anche le vecchie piante , trattate con cura e con le più moderne tecniche di potatura “ soffice ”, che consente loro di produrre uva perfino alla venerabile età di 80 anni . E poi si mantiene il curioso mix di vitigni presente nei vecchi vigneti , dove si alternavano filari di Nebbiolo , Barbera , Vespolina … un sistema un po ’ sco - modo da gestire , perché ogni varietà ha tempi e esigenze diverse , ma che serviva a minimizzare i rischi delle avversità naturali : in questo modo , nonostante le grandinate o le gelate , qualcosa si raccoglieva s e m p r e .
E il recupero delle tradizionali buone pratiche investe
Le cantine , ricavate nell ’ edificio settecentesco che ospitava la stalla e il deposito delle carrozze del castello di Castellengo ( a lato ). A destra Magda Zago in at t iv i t à
anche le cantine , ricavate nell ’ edificio settecentesco che ospitava la stalla e il deposito delle carrozze dove , accanto ai classici tini in legno , sono stati ripristinati i vecchi contenitori utilizzati da Alessando Sella oltre un secolo fa , in cemento : un materiale oggi rivalutato per la vinificazione perché , rispetto a materiali più “ moder ni ” co - me il vetroresina , mantiene stabile la temperatura del vino .
Il risultato di queste cure artigianali , riprese dalla tradizione , sono 5 diverse etichette : 3 Doc “ Coste della Sesia ” (“ Centovigne ”, “ Ve s p o l i n a ” e “ Castellengo ”) e 2 vini da tavola ( Miranda e Rosso della Motta ), una produzione limitata ma di pregio , che per l ’ 80 % finisce all ’ estero : in Francia , Canada , Norvegia , Estonia , perfino in Giappone .
Per una volta , pare che il buon esempio sia stato trainante : sulla scia di questa esperienza , parecchi giovani viticoltori stanno iniziando la loro attività , facendo perno su Centovigne per le operazioni di vinificazione . E non si tratta certo di un caso isolato : la qualità - secondo Magda Zago - caratterizza ormai gran parte della produzione locale : « I nostri vini in questi 10 anni hanno fatto un gran balzo , grazie a imprenditori innovativi , attenti , competenti … e i risultati si vedono : i produttori del Nord
Piemonte stanno lavorando bene e , a poco a poco , il mondo se ne sta accorgendo ».
E poi ci sono i progetti , a partire da una location per la degustazione , nell ’ antica cantina del castello , che raccoglierà ed esporrà tutta la documentazione sulla tradizione vinicola di Castellengo , proveniente dai diversi archivi storici , e che risponderà alle esigenze del crescente mercato del turismo enogastronomico . E anche l ’ ambizione di far crescere il patrimonio enologico della zona , con una nuova Doc , il Castellengo : una denominazione un tempo già esistente , poi scomparsa per la mancanza di produttori , che ora dovrebbe rinascere grazie a Centovigne e agli altri produttori della zona , riuniti in consorzio . Tutti progetti che guardano avanti , ma anche attorno a sé , ad un territorio dove piccoli e temerari produttori , sempre più numerosi , tentano pazientemente di ricomporre i frammenti rimasti di una storia secolare , che nell ’ arco di una sola generazione - dagli anni ’ 60 a pochi anni fa , quando il declino della viticoltura si è arrestato - ha rischiato di essere del tutto cancellata . lSimona Perolo 2 . continua , la prima puntata giovedì 12 marzo
LA LEZIONE AL SELLALAB

Battere la crisi , la ricetta della coach Nancy Cooklin

Nancy Cooklin , madre peruviana e padre inglese , si esprime mescolando accento spagnolo con cadenza british . E questo tratto le conferisce , di per sé , una nota positiva . Ma ciò a cui tiene dare positività la life-coach , trapiantata a Milano e autrice per Sperling & Kupfer del manuale “ Crea Te Stessa ”, sono i pensieri , che si traducono in parole e azioni . Nella vita privata come sul lavoro . Così , non poteva che partire da una parola l ’ incontro da lei tenuto venerdì al SellaLab , acceleratore di imprese del Gruppo Banca Sella , nell ’ ambito del progetto Hangar firmato dalla Regione Piemonte in collaborazione con il Circolo dei Lettori di Torino e rivolto a tutti coloro che vogliono sviluppare le proprie competenze e capacità imprenditoriali in ambito culturale .
La parola in questione , che ben si conosce , è : “ crisi ”. Da guardare , come insegna il coaching , da un altro punto di vista , che vuole che la “ cri - si ” sia un setaccio . « Con questo termine gli antichi indicavano l ’ operazione di cernita dei prodotti migliori . Oggi , c ’ è crisi , sì , è oggettivo . Ma è un momento di fermento », ha introdotto Nancy Cooklin . Come a dire : idee e persone di qualità possono superare la crisi , la selezione . A una condizione : sapere cos ’ è la propria leadership . E per riuscirci occorre lavorare su se stessi . Così ha fatto , seguendo gli spunti forniti dalla life-coach , la platea di imprenditori e liberi professionisti biellesi che hanno seguito il corso tenuto al SellaLab .
Creare il proprio successo : oltre il personaggio . Primo spunto di riflessione : che tipo di personaggio un uomo o una donna hanno creato di sé , negli anni ? « Il personaggio è frutto del sistema in cui viviamo , nasce sui comportamenti ripetuti o sui pensieri automatici . Bisogna aver consapevolezza della propria storia e cercare nuove strade ». Il proprio personaggio va
La relatrice Nancy Cooklin
abbandonato , pur nel segno del cambiamento che spaventa : « E costa fatica , si teme di perdere i propri affetti . Ma per avere successo , bisogna scegliere chi si vuole essere ». La propria leadership , infatti , è personale . Il successo , insomma , lo si decide da soli . Come ? Facendo chiarezza sul “ Sé ”, su « cosa ci rende unici , nei limiti e nelle capacità , per usare tutto a nostro vantaggio , e su cosa ci piace ». Poi , stabilendo dove si vuole arrivare . Acquisendo un pensiero strategico che guarda al sistema , al mercato ad esempio e su questo puntare al picco di standard ottenibile , e un ’ abi - lità relazionale , dal momento che la riuscita di una comunicazione dipende da cosa facciamo arrivare all ’ a l- tro . Doveroso , secondo Nancy Cooklin , non usare il condizionale , ma dire solo e sempre : voglio . E “ fare ” più che parlare .
Esercizi quotidiani . Si tratta di esercizi che focalizzano l ’ attenzione su elementi che cambiano a seconda delle situazioni e del tempo . « La vita non è piatta . Presenta picchi che procedono sempre in crescendo , così possiamo imparare continuamente ». La flessibilità consente , di conseguenza , di accogliere questa costante messa alla prova . Come aiutarsi , però ? Nancy Cooklin : « Con il “ metodo SPRing ”. Annotare cosa si vuole di nuovo , per ogni obiettivo darsi un tempo di realizzazione e tre percorsi che possono aiutare a realizzarlo . Attenzione : gli obiettivi devono essere specifici , positivi e raggiungibili . Quindi , procedere ».
Futuro servizio della Regi on e . Nei prossimi mesi , ha annunciato l ’ assessore alla Cultura della Regione Piemonte , Antonella Parigi , verrà lanciata « l ’ Agenzia di servizi di Hangar , ovvero un team di professionisti in management culturale , marketing e fundraising che sarà a disposizione per offrire una consulenza mirata alle giovani start up e alle più di undicimila associazioni culturali che esistono in Piemonte ». lGiovanna Boglietti