MATERIALI [ E APPLICAZIONI ]
Sintesi delle fasi del test challenge( prova di contaminazione controllata)
normativi critici in Gran Bretagna e UE. Alla luce anche delle soglie di sicurezza stabilite da autorità quali EFSA e FDA, è emerso che un metodo per la prova di contaminazione controllata specificatamente adattato alle poliolefine deve considerare sia i contaminanti organici sia i potenziali contaminanti metallici. Le fasi 2 e 3 si sono concentrate su identificazione e comprensione dei contaminanti provenienti dai materiali destinati a imballaggio e dai residui dei prodotti precedentemente contenuti, evidenziando le strategie fondamentali nella selezione e nella decontaminazione per la conformità e la sicurezza dei consumatori. L’ analisi di questi contaminanti assieme alla modellazione della loro migrazione ha fornito un quadro dei rischi associati ad ogni classe di sostanze. È emersa la prevalenza di contaminanti da applicazioni non alimentari e la necessità di adottare meccanismi di selezione adeguati per mitigare la contaminazione incrociata. L’ identificazione e la rimozione accurate di sostanze aggiunte non intenzionalmente è fondamentale, unitamente a regimi di test rigorosi affinché le poliolefine soddisfino gli standard idonei al contatto alimentare.
LA FASE FINALE DEL PROGETTO HA INDIVIDUATO E REDATTO LE LINEE GUIDA PER SUPPORTARE L’ INDUSTRIA DEL RICICLO
Le due fasi successive si sono focalizzate su sviluppo pratico e validazione del protocollo di test. Due sono le metodologie considerate, quella FDA e quella dell’ I- stituto Fraunhofer, sia con i contaminanti surrogati già previsti in questi metodi, sia con quelli proposti in questo progetto in base a proprietà chimiche, classificazione di pericolo, prezzi e disponibilità. Questo ha permesso di mettere a punto una prova realistica e accessibile ai riciclatori. La metodologia di preparazione FDA, sebbene rigorosa, è risultata inadeguata nel contesto normativo europeo. Il protocollo di contaminazione dell’ Istituto Fraunhofer, a cui sono state aggiunte volutamente le linee guida EFSA, ha considerato efficacemente la contaminazione correlata agli additivi e gli scenari che simulano l’ uso improprio da parte dei consumatori. È stata quindi calcolata l’ efficienza di decontaminazione in modo che i risultati riflettessero accuratamente le capacità di rimozione reali. Il protocollo del Fraunhofer Institut, insieme con il lavaggio con solvente, risulta adatto per migliorare riproducibilità, conformità normativa e applicabilità a livello industriale. La prova è stata poi testata su larga scala, esaminando i lotti in termini di prestazioni di decontaminazione, efficacia del campionamento e affidabilità analitica per entrambi i set di contaminanti surrogati. Risultati affidabili e ripetibili facilitano la standardizzazione dei protocolli e l’ adozione di questi da parte dell’ industria del riciclo e l’ accettazione normativa. La fase finale ha individuato e redatto le linee guida
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