MATERIALI [ E APPLICAZIONI ]
Quadrante orologio con funzionalità fotoluminescente
Svuotatasche con funzionalità antistatica
tri di processo e la successiva caratterizzazione dei materiali . Pur trattandosi di prodotti commerciali opportunamente selezionati per l ’ applicazione di interesse , non esistono precedenti studi sulla combinazione dei vari materiali testati ( resina e additivi funzionali ), per cui si è resa necessaria una intensa campagna prove per ottimizzare formulazioni e parametri di processo allo scopo di massimizzare le performance dei prodotti finali . Alcune tipologie di additivi funzionali disponibili in forma liquida , ad esempio , modificano sensibilmente la reattività della resina e le sue proprietà finali , da cui l ’ esigenza di ricercare il ciclo termico di post-cura più efficace a garantire il maggior grado di reticolazione , ma tuttavia senza effetti di ingiallimento . Ancora , l ’ ottimale dispersione di alcuni prodotti in polvere ha necessitato di prevedere step aggiuntivi ( es . degasaggio , sonicazione ) a valle della miscelazione dei componenti allo scopo di prevenire fenomeni di aggregazione o sedimentazione dell ’ additivo .
Risultati ottenuti Per la resina caricata con additivi ignifuganti sono state valutate le proprietà di autoestinguenza , che descrivono la capacità del materiale di determinare lo spegnimento autonomo del fuoco , una volta allontanata la sorgente infiammante . Lo standard di prova è UL 94 , specifico per le materie plastiche , che prevede la possibilità di eseguire il test in configurazione di provino verticale oppure orizzontale . La configurazione orizzontale non è particolarmente severa ed anche la resina tal quale rispetta i valori limite di riferimento per l ’ attribuzione della classe HB . Viceversa , per la più gravosa configurazione verticale , occorre il 10-15 % di carica antifiamma per conseguire la classe massima V0 , secondo cui il materiale testato si spegne autonomamente entro 10 secondi dopo la rimozione della fonte di calore e non si rileva il gocciolamento di materiale fuso . Per quanto riguarda le resine additivate con prodotti antibatterici , sono stati previsti test di tipo quantitativo per la verifica dell ’ attività antimicrobica , che cioè prevedono l ’ effettivo conteggio delle colonie batteriche accresciute sul substrato in esame . Secondo lo standard di prova utilizzato , ISO 22196 , la procedura di test va eseguita per almeno un ceppo batterico rappresentativo dei batteri Grampositivi ( ad es . S . aureus ) ed uno rappresentativo dei batteri Gram-negativi ( ad es . E . coli ). La resina caricata con il solo 0,5 % di additivo antibatterico ha raggiunto il requisito minimo utile a considerare il test superato ( attività antibatterica R ≥ 2 ) per ambedue i ceppi batterici , rivelando come l ’ azione antimicrobica sia estremamente sensibile alla concentrazione di sostanza attiva . La verifica delle proprietà antistatiche delle resine funzionalizzate con tale caratteristica è stata effettuata attraverso misure di resistività superficiale del materiale , espressa in Ohmper-square , conformemente allo standard di prova ASTM D257 . L ’ obiettivo ultimo è quello di ridurre l ’ accumulo di polvere sulle superfici . La resistività superficiale diminuisce all ’ aumentare del contenuto di additivo antistatico incorporato . Il 7 % di prodotto consente di ottenere proprietà elettriche della resina molto prossime al conseguimento delle specifiche quantitative stabilite (< 1012 Ω / sq ). Non ci si è spinti oltre in quanto percentuali superiori di additivo determinano la perdita di trasparenza del prodotto , considerato requisito essenziale per l ’ applicazione in-
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