Pirati Gli spiriti dei Loa Gdr Ita 2018 Storico Fantasy Pirati 0.5 di Qwein M | Page 4

C odice C omportamentale Esisteva un codice di comportamento che doveva essere rispettato da tutti. Dopo una battaglia vinta, per prima cosa veniva stabilita la somma che il capitano corsaro doveva ricevere per la sua nave. In seguito, dopo aver pagato il chirurgo e il cuoco, il bottino veniva diviso tra i pirati in misura uguale. Essi erano dotati anche di una sorta di assicurazione interna, a seconda della mutilazione che subivano in battaglia (il braccio destro 600 piastre, quello sinistro 500 piastre, la gamba 500 piastre), essi ricevevano un rimborso. Ogni pirata ha il diritto di voto nelle faccende ordinarie. Ha uguali diritti a provviste fresche e alla razione di rum. I lumi e le candele devono essere spente alle otto di sera. Ognuno deve tenere il proprio pezzo (moschetto), la pistola e la spada puliti e pronti ad essere usati. Non è consentito salire a bordo ai ragazzi, a donne e a prostitute. Chi diserta in battaglia è punito con la morte o con l'abbandono in mare aperto o su un isola deserta. Pirati Sono tutto ciò che è illegale. Al contrario dei corsari, questi non lavoravano per nessuno se non per sé stessi. Depredavano navigli, navi mercantili o qualsiasi veliero gli si parasse dinnanzi, senza distinzione, semplicemente per gusto personale. Una delle differenze più grandi tra corsari e pirati era il fatto che quando uno di essi veniva catturato, nel primo caso, veniva semplicemente imprigionato (vedi la licenza), usato come ostaggio per scambi, o a riscatto, nel secondo caso invece, veniva impietosamente impiccato. Come esempio i corpi venivano lasciati appesi a decomporsi all’entrata dei porti. Bucanieri Chi sono costoro? Sono anch'essi dei pirati... in un certo qual modo. Il nome di bucaniere deriva dal termine francese boucan: essi, infatti, per il sostentamento, commerciavano con le navi di passaggio, soprattutto di pirati, carni essiccate (il boucan era una graticola, costituita da pali, su cui essi essiccavano la carne). Si trattava per lo più di cacciatori e pastori, che dopo aver subito razzie di ogni tipo da parte degli spagnoli, non avendo più nessuna risorsa da sfruttare sulla terraferma, la cercarono in mare. Una non facile convivenza La vita in mare per un pirata, nonostante quello che si possa pensare, poteva dirsi alquanto noiosa. Quando non erano impegnati nelle loro eccitanti scorribande, i giorni a bordo passavano tutti uguali, tra la puzza di compagni accalorati, su una nave a volte poco adatta alla convivenza, tra la puzza dei compagni, magari persino un po' pigiati uno contro l'altro. Il pirata doveva quindi possedere una buona dose di pazienza per attendere, a volte anche per mesi, la possibilità di sfogare tutta la sua maschia virilità in un arrembaggio, senza lasciarsi sedurre dal fascino di una rissa tra compagni. Qui entrava in gioco la figura del capitano che con la sua sola presenza doveva incutere timore ed evitare che gli animi si scaldassero più del dovuto. Se la sua sola orribile presenza non era sufficiente, bastava che li riempisse di randellate o li mutilasse a casaccio, giusto per mantenere alto il suo livello di autorità. Il lavoro a bordo comunque non mancava. Ogni pirata aveva compiti da svolgere, che riguardavano per la maggior parte di essi la capacità di dirigere la nave, modificando continuamente la posizione delle vele a seconda della rotta che si intendeva seguire. Inoltre era importante che venisse spesso controllato il cibo, per evitare che marcisse durante i lunghi mesi di navigazione, importante era il ruolo del cuoco di bordo. Quando finalmente veniva avvistata una nave in lontananza, cominciava la parte più eccitante del viaggio. Divenire pirata L'arruolamento era una questione un po' più delicata. Chi si imbarcava di sua spontanea volontà su di una nave pirata aveva sicuramente le sue buone ragioni, e queste non venivano discusse. A bordo si potevano trovare personaggi di ogni tipo, da coloro che per un motivo o per l'altro erano andati in rovina, dai diseredati, ai truffatori, ai ladri, disertori, ai disgraziati di ogni tipo... insomma! Una bella accozzaglia di gente che si era cacciata nei guai o aveva subito torti e che entrando a far parte di un equipaggio pirata di certo non avrebbe peggiorato la propria situazione. D'altro canto però erano anche frequenti arruolamenti di tipo leggermente diverso sicuramente meno spontaneo. L'esempio più lampante è il rapimento. Nel migliore dei casi lo sfortunato prescelto veniva "drogato" grazie ad un micidiale intruglio di oppio e alcool, oppure veniva aggredito e una volta completamente privo di sensi o legato e incappucciato, veniva portato a bordo. Il malcapitato si risvegliava solo in seguito, quando la nave era già al largo verso mete sconosciute e privato di ogni bene, doveva scegliere se accettare e diventare membro dell'equipaggio e o scegliere di fare una nuotata in pieno oceano. In base alla sua conoscenza, assumeva un ruolo a bordo. A volte si sfuggiva alla legge o ai debiti o a una vita di povertà-